sulla lotizzazione dela base usa alla maddalena



 dall'unione  ed  Sassari-Olbia  zona  Gallura
     del 14\4\2004

 all'attacco Giulio Giudice: «Cittadella americana nell'isola»


Altro che risanamento degli alloggi e miglioramento della situazione
logistica: in realtà il futuro della presenza statunitense non significa
soltanto il raddoppio della base nell'isola di Santo Stefano, con un
progetto che prevede la realizzazione di opere per oltre 50mila metri cubi».
Giulio Giudice, consigliere provinciale di Forza Italia, è sempre
particolarmente critico sul modo in cui è stata ed è gestita la situazione
riguardante la presenza della base appoggio per sommergibili nucleari e l'
aumento dei mezzi bellici e degli uomini in divisa: «A ciò che verrà
costruito a Santo Stefano, bisogna aggiungere oltre novantamila metri cubi
che dovrebbero essere realizzati nell'isola di La Maddalena, nelle località
di Vigna Grande e Venalonga, su terreni che si estendono per oltre dieci
ettari. Su quei terreni è previsto che sorgano gli uffici del comando, gli
alloggi e i servizi per il personale militare e civile della Us Navy e per
le loro famiglie. Un compendio unico, per la cui realizzazione è previsto un
investimento di circa 110 miliardi di vecchie lire. Questo significa che da
queste parti gli americani ci rimarranno per altri trent'anni, grazie all'
acquiescenza ed anche alla disinformazione di molti amministratori pubblici,
a tutti i livelli».
Il consigliere provinciale maddalenino afferma che, secondo documenti dei
quali ha copia, tra gennaio e febbraio dello scorso anno il Ministero della
Difesa italiano avrebbe offerto alla Marina militare degli Stati Uniti la
disponibilità dell'Arsenale e della caserma Faravelli. L'offerta sarebbe
stata respinta perché non in linea con le necessità ed i progetti della
Marina Usa. «Secondo la versione ufficiale Ñ afferma Giulio Giudice Ñ si
sarebbe trattato di una richiesta della Marina statunitense, respinta, però,
dal Governo italiano. In realtà, è avvenuto l'esatto contrario. L'unica
preoccupazione degli americani era quella di avere la disponibilità delle
cubature da utilizzare per costruire la loro cittadella. L'assicurazione che
non ci sarebbero stati problemi è stata data all'ambasciatore Gardner,
giunto in visita a La Maddalena nel marzo dello scorso anno. Tutte le
decisioni sono passate, come sempre, sulla testa dei maddalenini».

Piero Bardanzellu