La Spezia: presentato il piano di emergenza nucleare



La Spezia, presentato piano di emergenza nucleare

Il 9 febbraio del 2000, il manifesto, rivelando il piano militare d'emergenza in caso di incidente nucleare di La Spezia, lo desecretava di fatto. Il piano si riferiva al caso di incidente provocato dall'arrivo di navi o sommergibili a propulsione nucleare. Un'eventualità possibile in dodici porti italiani, dalla Maddalena a Brindisi, Taranto, Napoli, Gaeta, Augusta. La successiva inchiesta giudiziaria per la fuga di notizie e la rivelazione di documenti top secret si concludeva con un'archiviazione, ma nel frattempo in prefettura veniva istituita una commissione tecnica incaricata di aggiornare il piano per i civili, datato `93. Che ieri è stato reso pubblico. Il nuovo piano presenta un solo omissis, riguardo al luogo in cui attraccano i sommergibili nucleari. Per il resto, la prima sezione riguarda i livelli di emergenza: il livello A prevede che in caso di incidente vengano istituiti i divieti di traffico marittimo, pesca e balneazione, con posti di blocco per impedire l'accesso alla zona interessata e controllo della radioattività. In caso di rilevamento di radioattività al di fuori dell'area navale, sarà ordinato alla popolazione di rimanere al chiuso, interdette le attività lavorative, con posti di controllo e possibile blocco degli alimenti. Nel caso più grave è previsto l'allontanamento della popolazione e la relativa sistemazione in alloggi a chilometri di distanza, con la raccolta di materiali contaminati e la distribuzione di vestiario. Il limite massimo di navi o sommergibili a propulsione nucleare previsto è di tre. «Avere questo piano di emergenza e renderlo pubblico è un grande risultato. Ma adesso va posto un altro obiettivo: navi e sottomarini nucleari non devono più venire nel golfo della Spezia», ha commentato l'assessore alla protezione civile Olivieri, per il quale «unità militari di questo tipo sosterebbero a poca distanza da una costa densamente abitata, alle porte del parco delle Cinque terre, considerato patrimonio dell'umanità». (a.mas.)

10/2/04
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/10-Febbraio-2004/art51.html

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