[NetworkDisarmo] USA: esportati strumenti di tortura per 20 milioni di dollari



USA: esportati strumenti di tortura per 20 milioni di dollari
mercoledì, 03 dicembre, 2003

da www.unimondo.org
http://unimondo.oneworld.net/article/view/74400/1/

Nel 2002 gli Usa hanno esportato strumenti per elettroshock del valore di
14,7 milioni di dollari e 4,4 milioni di dollari di strumenti di costrizione,
tra cui ceppi per incatenamento e manette, a Paesi denunciati dal dipartimento
di Stato per il continuo uso della tortura. Lo rivela il recente Rapporto
"I mercanti del dolore" di Amnesty International che denuncia come nello
stesso anno gli Usa hanno esportato in Arabia Saudita oltre nove tonnellate
di ceppi per incatenamento di ferro. "Nonostante la tortura sia tuttora
in auge in Arabia Saudita, la Smith and Wesson non si è fatta alcun problema
ad esportare 10mila ceppi a Riyadh e l'Amministrazione Bush ad approvarne
la vendita" - nota William F. Schulz, Direttore Esecutivo di Amnesty International
Usa (AIUSA).

Gli Usa sono uno dei pochi paesi a richiedere l'emissione di licenze di
esportazione per il trasferimento di "strumenti di costrizione", ma - sottolinea
Amnesty Usa - "l'Amministrazione Bush sta violando lo spirito della stessa
legge sull'esportazione approvando la vendita di questi strumenti a Paesi
che li usano per la tortura".

Tra i Paesi ai quali gli Usa hanno venduto "equipaggiamenti per la sicurezza"
e "strumenti di costrizione", appaiono altri Paesi dove la tortura e' tuttora
in vigore come lo Yemen, la Giordania, il Marocco Bangladesh, Brasile, Equador,
Ghana, Honduras, India, Libano, Thailandia, Turchia e Venezuela, ma anche
Paesi come la Francia, la Germania, la Svizzera, l'Olanda, l'Italia dove
sono stati importati manganelli elettrici, pistole con proiettili per stordire
e immobilizzare e strumenti per elettroshock.

Gli Usa non sono l'unico produttore ed esportatore di questi strumenti:
al mondo vi sono infatti 856 compagnie che li producono dislocate in 47
Paesi e, tra questi spiccano Taiwan, la Cina, e la Corea del Sud che insieme
dominano il mercato degli strumenti per elettroshock. Per quanto riguarda
il periodo 1999-2003, Amnesty International ha individuato almeno 59 aziende
che producono armi da elettroshock in dodici paesi: Brasile, Cina, Corea
del Sud, Federazione Russa, Francia, Israele, Messico, Polonia, Repubblica
Ceca, Stati Uniti d'America, Sudafrica e Taiwan.

Sono pochi i governi che controllano adeguatamente la produzione, la vendita
e l'esportazione di equipaggiamento di polizia e di sicurezza. La Commissione
Europea ha presentato una bozza di Regolamento commerciale che, se applicato,
potrebbe impedire l'esportazione dagli Stati membri di equipaggiamenti il
cui scopo primario è la tortura (come i ceppi di ferro e le cinture elettriche)
e sottoporre a rigoroso controllo l'esportazione di equipaggiamento che
la Commissione considera legittimo se usato nel corso di operazioni di polizia
ma che potrebbe essere usato per torturare (come i gas lacrimogeni e le
armi elettriche stordenti). Il comunicato dell'Associazione nota che "Amnesty
International apprezza questi passi in direzione di un controllo, ma ritiene
che il testo del Regolamento commerciale dovrebbe essere reso più stringente"
e "chiede che il loro uso sia sospeso in attesa di indagini rigorose e indipendenti".
[GB]

Altre fonti: Commissione EU


Fonti: Amnesty International - International Secretariat , Amnesty International
USA , Amnesty International (sezione italiana)





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