Quirra: niente uranio, niente morti, niente malati!



L'UNIONE SARDA 10 ottobre 2003
 La Procura militare fuga i dubbi dopo le morti sospette.
Niente uranio povero tra i missili di Perdas

"Nessuna traccia di uranio è stata rilevata nelle aree del poligono di
Perdas". L'esito delle indagini avviate un anno fa dalla procura militare
di Cagliari è piombato con l'effetto di una bomba mediatica nel bel mezzo
dell'incontro coi sindaci del territorio voluto dal generale Carlo Landi
per una "corretta informazione" su natura, caratteristiche e rischi delle
attività di sperimentazione e addestramento svolte nel Poligono. (...) "Nel
pol di Perdasdefogu è esclusa la presenza di uranio sotto qualsiasi forma -
ha detto il generale -. Il livello delle radiazioni registrato nelle aree
militari è anzi risultato più basso della media delle radiazioni naturali
registrato in ambito nazionale" (....)

La Nuova Sardegna 10 ottobre 2003
I militari:"Non c'è uranio". Ma i sindaci chiedono altri controlli

Perdasdefogu. Le analisi e i controlli finora eseguiti hanno escluso la
presenza di radiazioni di uranio nel poligono interforze del Salto di
Quirra, da tempo al centro di denunce e polemiche di amministratori della
zona e di ambientalisti che hanno più volte ipotizzato che i militari morti
e un aumento dei casi di leucemia e altri tumori fosse correlata all'uso
durante le esercitazioni di munizioni all'uranio impoverito. E' questo che
il comandante del Poligono, generale Carlo Landi, ha comunicato nel corso
di un incontro con i sindaci dei comuni limitrofi alla base.(..)
L'alto ufficiale ha reso noto, dopo aver ricevuto una telefonata proprio
nel corso dell'incontro che il Procuratore militare della Sardegna, Mauro
Rosella, gli ha annunciato che le analisi e le indagini sul territorio
hanno escluso la presenza di radiazioni (dovute all'uranio) di qualsiasi
tipo. Secondo quanto ha riferito il generale Landi, i controlli hanno
accertato che le radiazioni nel poligono sono inferiori alla media
nazionale delle radiazioni presenti in Italia (...)

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10 0ttobre 2003
Comitato sardo Gettiamo le basi
Comunicato stampa

Oggetto: uranio a Quirra? Il problema non è la quantità di radiazioni ma la
tossicità delle polveri. (Qualche valutazione scientifica).

Il fatto che la Procura Militare di Cagliari abbia "escluso la presenza di
radiazioni (dovute all'uranio) di qualsiasi tipo nel Poligono di Quirra"
costituisce un assurdo terminologico, in quanto non esiste praticamente
terreno che non sia interessato almeno dalla presenza di quantità più o
meno basse di uranio naturale, il quale, avendo tempi di dimezzamento
lunghi quanto l'età della terra, risulta praticamente onnipresente nei
terreni. L'importante nel caso di Quirra sarebbe invece la segnalazione dei
rapporti isotopici con cui l'uranio si presenta: nel caso dell'immissione
in ambiente di Uranio impoverito (DU), si rivela di estrema importanza il
rapporto U-234/U-238.
L'interesse tossicologico che presenta il DU nella più recente casistica
bellica e sperimentale è essenzialmente dovuto alla disponibilità delle
polveri che non sono state nel tempo adeguatamente complessate dal chimismo
del terreno e che quindi tendono a solubilizzarsi in corpi d'acqua ed in
organismi viventi, relativamente vicini all'area di impatto; da qui la
pericolosità primaria delle polveri di DU. Pertanto, l'affermazione in
assoluto che "le radiazioni nel poligono sono inferiori alla media
nazionale delle radiazioni presenti in Italia" non ha alcun senso dal punto
di vista radioecologico.
Una problematica di maggior interesse potrebbe invece consistere nella
ricerca della distribuzione dei rapporti differenziali nelle diverse aree
di Quirra interessate nel tempo da sperimentazione con dispositivi bellici,
in modo da poter confinare aree che siano eventualmente state soggette a
contaminazione
 Risulta estremamente preoccupante che notizie così superficiali ed
imprecise vengano usate come "bomba mediatica" e dispensate alla stampa e
all'opinione pubblica.
Chiediamo agli organi d'informazione di farsi portatori dell'esigenza
popolare di conoscere il rapporto della Procura militare, il nome del
laboratorio incaricato delle analisi e i responsabili delle stesse in modo
da consentire alla comunità scientifica una seria e documentata valutazione
della ricerca.
Ribadiamo l'incompatibilità, sancita in tutti Stati civili, tra il ruolo di
controllore e il ruolo di controllato: indagini su un poligono militare
gestite dagli ambienti militari o dal ministero della Difesa non offrono le
necessarie garanzie d'indipendenza e autonomia.
Ribadiamo che la catena di morte e sofferenza che avvinghia militari e
civili attende da troppo tempo una spiegazione che consenta di spezzarla.
Di conseguenza, in base al buon senso e in base all'elementare principio di
precauzione, fino a quando non sia stata trovata una ragionevole e
convincente spiegazione alle troppe anomalie, esigiamo l'immediata
sospensione di tutte le attività del Poligono Interforze Salto di Quirra.

Comitato sardo Gettiamo le basi

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Nel corso dell'incontro, oltre l'annuncio della scoperta dell'acqua calda
da parte della Procura militare, le Forze Armate hanno ripetutamente
escluso con decisione che siano stati colpiti dalla "sindrome di Quirra"
civili e militari.
Ben consci dei molteplici impegni dei vertici militari che non concedono
tempo per la lettura di quotidiani e riviste abbiamo provveduto ad
inoltrare al generale Landi una lista delle vittime militari del poligono
della morte-Salto di Quirra. Tenuto conto dell'agghiacciante silenzio dei
media a diffusione italiana sul caso Quirra ( Liberazione e Metro
rappresentano le uniche violazioni alla consegna del silenzio), l'elenco
che forniamo è da ritenersi gravemente incompleto.
Nonostante le carenze, valutiamo che la sua diffusione, anche con
volantinaggio davanti alle caserme e ai poligoni, rappresenti un doveroso
contributo ad una corretta informazione.
Ben consapevoli che la tutela del diritto alla salute e alla vita della
popolazione è affidata alle Autorità civili e non rientra tra le
preoccupazioni delle FFAA, abbiamo segnalato al comando del Poligono solo
le vittime militari.


MILITARI colpiti dalla Sindrome di Quirra



1  LORENZO MICHELINI



Nato a Padova, morto 8-7-1977.

Arruolato nel novembre 1976, addestramento in Puglia, assegnato al Poligono
Salto di Quirra.

Prima diagnosi: gastrite e duodenite bulbare.

Diagnosi finale: LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA e INSUFFICIENZA RENALE, COLLASSO
CARDIOCIRCOLATORIO, EDEMA POLMONARE, LEUCOSI RECIDIVA.

Il 17 luglio 2001 la Corte dei Conti di Venezia riconosce la causa di
servizio per "(..) lo stretto nesso eziopatologico fra alcuni disagi
sofferti in servizio (il frequente contatto con sostanze tossiche solide o
disperse nell'aria) e l'insorgenza e repentina evoluzione dell'affezione
mortale.(..) la documentazione sanitaria  evidenzia che il giovane militare
cominciò ad accusare i primi sintomi della malattia fatale insieme con le
affezioni per le quali subì ricovero (..) la sintomatologia non fu
adeguatamente analizzata".

(Unione Sarda 14/1/01; 20/2/02, Panorama 30/5/02)



2 ROBERTO BONINCONTRO



Nato e residente a Volla (Na), DECEDUTO il 23 marzo 1996. Anni 23

Arruolato nel luglio 1992, Car a Macomer, assegnato al Poligono Interforze
Salto di Quirra ( Capo San Lorenzo ), congedato nel luglio 1993 .

Primi sintomi: mal di gola e febbre persistente.

1994 diagnosi dell'istituto Pascale di Napoli: LINFOMA HODGKIN

(Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Tempo 6/2/01, Panorama 30/5/02)



3 ANTONIO VARGIU



Nato a San Nicolò Gerrei (CA), DECEDUTO a Firenze il 22-6-2001. Anni 25.

Dal 9-1-95 addestramento militare al CAR di Taranto

Dal 4-2-95 al 8-1-96 in servizio nel Poligono Interforze Salto di Quirra

Primi sintomi: febbre e tosse

Diagnosi: LINFOMA NON HODGKINS ( Policlinico di Firenze divisione
oncologica ospedale Careggi, prof. Pierluigi Rossi Ferrini).

Novembre 2000 , trapianto midollo osseo. Lentamente perde voce e udito.

(La Nuova Sardegna 22/2/02, Panorama 30/5/02)



4  Generale G. M.



DECEDUTO il 4-3-1999. Anni 69.

Dal 1958 al 1990 in servizio nel poligono di Quirra con il grado di colonnello.

Riconoscimento della causa di servizio per forte indebolimento della
colonna vertebrale.

1997, sintomi: febbre, spossatezza.

Prima diagnosi: MIELOMA MULTIPLO. Confermata all'ospedale oncologico di
Cagliari.

(La Nuova Sardegna 28/2/02)



5  DOMENICO DI FRANCIA



Nato a Pozzuoli, DECEDUTO nel maggio 1998

Dall'agosto 1986 al luglio 1995 in servizio a Perdasdefogu come
sottufficiale dell'Aeronautica addetto alla manutenzione di apparati
centro-radio e ponti-radio.


Dal '95 accusa forti cefalee. Nel '97 è ricoverato d'urgenza. Diagnosi:
TUMORE CEREBRALE.

 (segnalato dall'Ana Vaaf presieduta da Falco Accame).




6  D. F.



Anni 65. Arruolato nel 1954, dal '59 al '74 (circa) in servizio a "Salto di
Quirra". In cura da alcuni mesi. Diagnosi: LEUCEMIA con TRICOLEUCOCITI.
Segnalato dal figlio ing. Alessandro nell'autunno 2001).



7 FABIO CAPPELLANO



Nato a Chieri (TO), residente a Lamezia Terme (Catanzaro). Anni 24

Arruolato il 14-12- 1998, congedato il 3-12-2001.

Addestramento  a Cassino( Frosinone), in servizio presso il Reggimento
Alpini all'Aquila con incarico di autista mortaista..

Nel novembre e nel dicembre 1999  effettua esercitazioni nei poligoni di
Quirra e Capo Teulada (CA).

Settembre 2000, a causa di una colica si sottopone ad accertamenti clinici.

Prima diagnosi: tumore.

Seconda diagnosi: NEOPLASIA TESTICOLARE METASTASI RETROPERITONALE e
POLMONARE (ospedale L'Annunziata di Cosenza)

Gennaio 2001 intervento chirurgico di asportazione del testicolo presso
l'Istituto nazionale per lo Studio dei Tumori di Milano.

(La Nuova Sardegna 25/1/ 02, Panorama 30/5/02)



8  CHRISTAN CARDIA



Nato e residente a Silius (CA). Anni 27

Arruolato il 25-1-1993, addestramento al Car di Taranto.

Dal 24-2-1993 al 26-1-1994  in servizio al PISQ come addetto agli impianti
elettrici.

Primi sintomi: ottobre '93, forti mal di testa e lacrimazione all'occhio
destro.

Il giorno dopo il congedo, il 27 gennaio la clinica oculistica
dell'ospedale San Giovanni di Dio (CA) diagnostica "un'epifora, una modica
ipertermia ed ecchimosi congiuntivale a carico dell'occhio destro,
neoformazione endorbitaria" e dispone il ricovero.

23 marzo, intervento chirurgico, drenaggio del dotto lacrimale inferiore e
della tumefazione sottorbitaria.

Nuova diagnosi: LINFOMA LINFOCITICO B della regione etmoido-orbitaria
(confermata dalla Clinica Aresu di Cagliari).

Ha perso la vista all'occhio destro.

(La Nuova Sardegna 2/3/02, Panorama 30/5/02)



9  STEFANO PILLERI



Nato a Sinnai, anni 25

Arruolato in Marina nel febbraio 1998, addestramento a La Spezia, imbarcato
per 90 giorni e trasferito al PISQ.

Primi sintomi: debolezza e febbre persistente. Diagnosi: LINFOMA NON
HODGKIN (agosto 2001 Pronto soccorso)

(L'Unione Sarda 13/4/02)



10   A. M.

Nato e residente a Tertenia (NU). Anni 22.

Per cinque anni frequenta a Perdasdefogu  l'Istituto professionale, situato
davanti all'ingresso della base. Diploma di tecnico di apparati
elettronici.Arruolato il 3-1-2000, Car a Taranto, specializzazione a
Viterbo alla scuola Vam dell'Aeronautica. Dal 3 marzo 2000 in servizio al
PISQ.

Primi sintomi: stanchezza, respiro affannoso, fitte al petto e, poi, al ventre.

Prima diagnosi: appendicite acuta (ospedale di Lanusei Nu)

Seconda diagnosi: sospetto LINFOMA.Terza diagnosi: LINFOMA HODGKIN a
prevalenza linfocitaria (ospedale Binaghi - Cagliari)

Intervento chirurgico per l'asportazione della neoformazione mediastinica.
Da giugno a dicembre, ciclo chemioterapico presso l'ospedale Businco (Ca).
Febbraio 01, radioterapia.

(La Nuova Sardegna 14-5-02)



11  X. .X.

Servizio di leva al PISQ, morto lo scorso luglio.

(Segnalato a Gettiamo le Basi. Rispettando la riservatezza chiesta dalla
famiglia si evita di fornire dettagli)