Exa (fwd)



ricevo da Luca Kocci (adista) e rigiro in lista
ciao
francesco

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> EXA, MOSTRA DI ARMI DA CACCIA. ALL'UOMO
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> Luca Kocci (lkocci at tiscali.it)
> Adista n. 29 del 15 aprile 2002 (www.adista.it)
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> 31316. BRESCIA-ADISTA. Apparentemente è la più grande esposizione mondiale
> di armi sportive e da caccia. In realtà è una vetrina per le maggiori industrie
> armiere italiane e internazionali che producono sì pistole e fucili per
> il tiro a segno, ma che i migliori affari li fanno vendendo armi da guerra
> in mezzo mondo e "dotazioni antisommossa" tanto alle polizie dei Paesi democratici
> quanto agli eserciti dei regimi autoritari.
> Si tratta di Exa, giunta alla sua ventunesima edizione, in programma dal
> 13 al 16 aprile a Brescia, il principale centro produttivo italiano di armi
> e attrezzature belliche, apprezzato fin dal medioevo per le armature e ora
> noto in tutto il mondo grazie soprattutto alle fabbriche della Val Trompia.
> E contro Exa si è messo in moto un vasto cartello di associazioni, guidato
> dal Brescia social forum e dai missionari saveriani bresciani, con una serie
> di iniziative e di mobilitazioni: fra le altre una grande manifestazione
> nazionale in concomitanza con l'apertura di Exa (13 aprile, partenza da
> piazza della Repubblica, a ridosso della stazione ferroviaria, alle ore
> 14) e un forum sul tema "Un mondo senza armi è possibile" (il 14 aprile,
> nell'aula magna del liceo "Calini") a cui parteciperanno, fra gli altri,
> Elettra Deiana, deputata di Rifondazione comunista, l'economista Alberto
> Castagnola, il missionario saveriano p. Giorgio Beretta e i ricercatori
> Achille Lodovisi, Francesco Terreri e Chiara Bonaiuti.
> "Exa si propone propagandisticamente come un evento tutto centrato sull''idilliaca'
> passione per le armi da caccia, sportive, da collezione - spiegano i militanti
> del Brescia social forum -; in realtà, scorrendo la lista degli espositori
> si potrà comprendere come dietro la facciata dell'esposizione di armi sportive
> si nasconda una realtà diversa e ben più complessa. Grandi industrie che
> espongono ad Exa destinano una parte rilevante della loro produzione alle
> armi da guerra, alle armi leggere e di piccolo calibro, alle dotazioni antisommossa,
> a sistemi di addestramento per operatori alla sicurezza", dai gas lacrimogeni
> agli spray irritanti, dalle pallottole di gomma alle pistole a scariche
> elettriche. È il caso della Beretta di Gardone Val Trompia, una dei protagonisti
> di Exa 2002. Diventata un colosso dell'industria bellica durante la prima
> guerra mondiale e nel ventennio fascista, dopo la fine della seconda guerra
> mondiale si 'convertì' ai fucili da caccia, per poi riscoprire, negli ultimi
> anni, la sua vocazione bellica, tanto che oggi la Beretta è uno dei principali
> fornitori dell'esercito italiano e vende armi anche ai marines statunitensi
> e all'aeronautica francese; ed è anche uno dei leader mondiali nella produzione
> di quelle armi leggere (pistole, fucili e mitragliatrici) - di cui l'Italia
> è il terzo produttore al mondo dopo Stati Uniti e Gran Bretagna (e l'80
> per cento delle armi leggere made in Italy arrivano da Brescia e dalla Val
> Trompia) - che, secondo i dati Onu, provocano oltre 150mila morti all'anno,
> per lo più tra la popolazione civile. Ma Beretta è solo l'esempio più eclatante.
> Ad Exa, infatti, saranno presenti altri colossi dell'industria armiera e
> bellica: le italiane Benelli, Franchi e Breda e le internazionali Colt,
> Smith & Wesson, Browning, Winchester. 
> Allora è necessario "disarmare Exa", propongono le associazioni in un appello
> a cui è possibile aderire collegandosi al sito internet del Brescia social
> forum (www.bresciasocialforum.org). Disarmare Exa per opporsi alla guerra,
> resa possibile anche dal contributo delle industrie armiere. Per "denunciare
> la finanza armata: le connessioni tra finanza ufficiale e paradisi fiscali,
> le banche che finanziano il traffico internazionale di armi, gli Stati che
> destinano quote importanti del loro prodotto interno lordo alle spese militari
> sottraendole alla spesa sociale; le lobbies e i potentati che influenzano
> scelte politiche gravide di effetti distruttivi nel mondo". "Disarmare Exa,
> insomma, significa pensare alla costruzione di un mondo diverso, in cui
> le risorse oggi utilizzate per procurare morte, distruzione, danno ambientale,
> possano essere destinate a utilizzi socialmente utili; in cui le fabbriche
> d'armi possano essere riconvertite ad altri cicli produttivi; in cui la
> guerra sia bandita per sempre".
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