armi spaziali USA



Traduzione a cura di Alessandro Rossi 
 da The Economist, July 28th 2001, pag.69-70.
Qualcosa cui fare attenzione, sopra di te

La dirigenza della Difesa USA sta pensando di
militarizzare lo spazio. Qualcuno dubita sia una buona
idea.
La guerra nello spazio è stata a lungo solo
fantascienza.Non lo è piú.
Mentre falchi e colombe discutono sul sistema di
difesa dai missili balistici proposto dal Presidente
Bush, lo Space  Warfare Center delle forze aeree
americane ha simulato i suoi "war games" nello spazio.
I dettagli sono secretati, ma un esercitazione ha
avuto luogo in gennaio in una base in Colorado,
ambientata in un ipotetico scontro tra USA e uno
"Stato rosso" nel 2017. Ció conferma che i dirigenti
delle forze armate americaneprendono molto sul serio
l'eventualità di un conflitto spaziale nei prossimi
uno-due decenni. La Difesa americana è già
notevolmente dipendente da tecnologia spaziale
sottoforma di satelliti: 150 apparecchi connessi alla
difesa sono in orbita in ogni istante. Ció permette a
una pattuglia di individuare la propria posizione sul
globo con un'approssimazione di pochi metri. Di piú,
semmai un sistema di difesa anti-balistico verrà
costruuito, i satelliti ne raranno "l'occhio nel
cielo".
Al momento questi satelliti sono protetti dal largo
vantaggio americano in tecnologia; nessun altro paese
sarebbe in grado di attaccarli con successo. Ma questo
vantaggio, a detta dei falchi, non durerà a lungo. Per
il 2010, potenziali nemici potrebbero aver sviluppato
armi ant-satellite; l'America dovrebbe perció
prevenirli costruendosi delle armi simili essa stessa.
A questo obiettivo, con in piú la possibilità di
dispiegare in orbita armi offensive, miravano i
militari con le loro simulazioni al computer.
Le armi spaziali avranno probabilmente due varianti:
armi dirette dall'energia (potenti laser e simili) e
armi a energia cinetica (missili distruttivi non
perché caricati di esplosivo ma in forza della loro
alta velocità). 
Al momento è molto piú facile fare le cose sulla
terraferma che nello spazio, cosí i sistemi che sono
piú prossimi all'efficacia sono le armi terrestri
anti-satelliti. Il Mid-Infrared Advanced Chemical
Laser (MIRACL!!!) , sperimentato dall'esercito nel
NewMexico, è il piú potente laser americano. Funziona
mixando gas reattivi e puntando la luce conseguente
per produrre un raggio sufficiente a distruggere u
nsatellite di passaggio. La sua prova del fuoco fu
fatta nel 1997 contro un satellite americano. Si dice
che i test siano stati anche altri, ma i risultati
sono segreti.


La mole del Miracl lo terrà stabilmente a terra. Il
piú prosaicamente battezzato "space-based laser" (SBL)
è inveec, come di ce il nome, pensato per volare. E'
stato progettato da un consorzio interspaziale
comprendente TRW, Lockheed Martin e Boeing, e
finanziato dalle forze aeree USA e dalla "Ballistic
Missile Defence Organisation", l'agenzia che
implementerà la maggior parte dei piani di Mr Bush per
la BMD. Il primo test è programmato per il 2012.
Il SBL sarà meno potente del MIRACL - un difetto
necessario per ridurre il consumo di gas,difficili da
procurarsi in orbita. D'altro canto, non serveirà lo
stesso potere di penetrazione. Se puntato su altri
satelliti, il suo raggio non sarà assorbito
dall'atmosfera. Anche se usato per attaccare missili
balistici, come previsto nei piani iniziali, dovrebbe
penetrare solo l'atmosfera superiore, dovel'aria è
sottile.
Le ASATS a energia cinetica sono state sviluppate : il
loro potere dipende dal fatto che l'energia cinetica
di un oggetto cresce al quadrato della sua velocità.
Se ad esempio un oggetto sta volando a 30.000 Kmh, ha
una tale energia cinetica che armarlo con una testata
è superfluo. Sebbene l'aeronautica abbia testato con
successo un arma cinetica anti-satellite (un missile
aria-terra modificato lanciato da un bombardiere F-15)
già negli anni '80, il programma fu cancellato
nell'88. Una recente reincarnazione dell'idea è il
recente programma dell'esercito denominato KE-ASAT:
cominciato nel '90, cancellato sul finire del secondo
mandato Clinton, ma recentemente reinserito nella
proposta Bush per il budget.
Lanciare queste armi da un aereo comporta vantaggi sia
sul lancio dallo spqzio che da terra. Un aereo può
volare nella zona appropriata per intercettare un
determinato satellite, piuttosto che aspettare che
esso passi vicino al punto di lancio.
Le armi spazio-terra hanno altri difetti ancora - e
ancor più discutibili. Tali armi darebbero all'America
la capacità di colpire ovunque premendo un bottone.
Benché l'invio di raggi laser attraverso l'atmosfera
sia difficile, le armi a energia cinetica potrebbero
penetrare bunker corazzati anche meglio delle armi
nucleari. Controllarle sarebbe comunque difficile. Un
proiettile che viaggi attraverso l'atmosfera alla
velocità necessaria genererebbe un tale calore
d'attrito che l'aria intorno ionizzerebbe, rendendo la
guida-radio impossibile. Un tale proiettile sarebbe
cieco, sordo e muto, e dovrebbe perciò essere puntato
con estrema accuratezza per colpire il suo bersaglio.

Guerre stellari e cadetti spaziali
Le armi spaziali, quindi, sembrano tecnicamente
fattibili,. Ma sono desiderabili? I "falchi
spaziali",quelli che pensano di sì, sono guidati da
Bob Smith, un senatore del NewHampshire. Egli ha
proposto la creazione di un'autonoma "Space Force" tra
le Forze Armate americane. In gran parte su sua
istigazione, nel 2000 è stata creata una "Commissione
per valutare la gestione e l'organizzazione della
sicurezza degli US nello spazio", presideuta da Donald
Rumsfeld fino alla sua nomina a Ministro della Difesa.

La Commissione Rumsfeld ha concluso il suo rapporto in
Gennaio, e il Dipartimento della Difesa ha cominciato
a implementare alcune delle sue raccomandazioni. Per
superare le rivalità inter-forze, l'Aeronautica è
indicata come "agente esecutivo" per lo spazio -
un'idea che potrebbe disinnescare quella di Smith di
un'apposita "space force".
Ciò può aver senso dal punto divista burocratico, ma
rischia di creare una lobbying per una sempre più
costosa attrezzatura, più di quanto ci sia bisogno. In
realtà nessuna delle armi che sono allo studio ha a
che fare con la protezione dei satelliti che sono già
in volo, il che costituisce il vero problema. D'altro
lato esse rischiano di dare il via a una nuova corsa
al riarmo, visto che le altre potenze lottano per non
essere lasciate indietro.
Il miglior modo per proteggere il volo dei satelliti è
probabilmente il buon vecchio trucco tecnico della
ridondanza. Metterne su talmente tanti che nessun
nemico possa ragionevolmente aspettarsi di
distruggerne abbastanza da lasciare l'America senza
difese. Oltre a ciò, il miglior modo di gestire la
strategia nello spazio potrebbe essere politico
piuttosto che tecnologico. In realtà, una minoranza
che si fa sentire nell'Aeronautica americana,
frequentemente associata all'Accademia dell'Aria dela
base di Maxwell in Alabama, si schiera con la nozione
di "santuario spaziale". L'idea è che, sebbene lo
spazio sia già parzialmente militarizzato, dovrebbe
essere mantenuto come luogo libero da armi realmente
offensive.
Queste opinioni potrebbero non coincidere con
l'atteggiamento sfrenato di MrBush per la Difesa.
Comunque sia, trovano consensi in altri paesi. Gli
unici a votare con gli USA contro una risoluzione ONU
dello scorso Novembre su "Prevenzione della cora agli
armamenti nello spazio" sono stati Israele e
Micronesia. Il vice-premier russo, Ilya Klebanovm e il
ministro degli esteri cinese hanno entrambi invocato
negoziati nell'ambito della esistente cornice della
Conferenza ONU per il disarmo per prevenire la
militarizzazione dello spazio. L'America è quella che
ha più da perdere nello spazio. Potrà ignorare queste
richieste a suo proprio rischio e pericolo.
FINE


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