commercio armi italiane



Diminuiscono, pur rimanendo ancora molto consistenti, le esportazioni di armi dall’Italia verso l’estero. Nel 2000, secondo i dati della Relazione annuale del governo sull’import-export di armamenti, sono state autorizzate vendite per 1.658 miliardi, con un calo del 36 per cento rispetto al 1999, quando la cifra raggiunse quasi 2.600 miliardi (grazie soprattutto ad una mega-commessa di oltre mille miliardi da parte degli Emirati Arabi Uniti). Ma va anche detto, precisano dall’Osservatorio sul commercio delle armi dell’Ires Toscana, che "nuove norme hanno sottratto ai controlli della legge, e quindi al conteggio globale, il valore delle movimentazioni relative a 19 programmi di coproduzione realizzati in ambito europeo". I dati ufficiali, pertanto, andrebbero ritoccati al rialzo.

La maggior parte delle esportazioni (il 68 per cento) sono dirette ai cosiddetti "Paesi terzi", non appartenenti né all’Unione europea né alla Nato: quindi a Paesi del Sud del mondo. E infatti gli affari migliori la nostra industria bellica li ha fatti con il Sudafrica (quasi 500 miliardi), a cui sono stati venduti, fra l’altro, 30 elicotteri A109 Agusta; al secondo posto la Romania (186 miliardi), seguita dagli Stati Uniti che hanno importato armi italiane per un valore di 153 miliardi. E destano forti perplessità le esportazioni dirette verso alcuni Paesi responsabili di violazioni dei diritti umani e coinvolti in conflitti, e pertanto vietate dalla legge, come l’India (149 miliardi), la Turchia (88 miliardi), il Pakistan e la Cina.

Rilevante, anche quest’anno, il ruolo delle "banche armate", cioè quegli istituti di credito che sostengono le esportazioni belliche delle industrie italiane utilizzando i depositi dei risparmiatori, quasi sempre inconsapevoli. Al primo posto il Banco di Sicilia (480 miliardi) che, in particolare, ha appoggiato la vendita degli elicotteri Agusta al Sudafrica; seguono Banca commerciale italiana (307 miliardi), Banca di Roma (213 miliardi), Credito italiano (206 miliardi) e Banca nazionale del Lavoro (120 miliardi). E fra i 31 istituti coinvolti, figura anche la Banca popolare di Lodi, con cui la Conferenza episcopale italiana ha da poco concluso un accordo grazie al quale otterrà finanziamenti e contributi a fondo perduto per le principali iniziative del Progetto culturale della Chiesa italiana.

Sul fronte banche, c’è da registrare un importante successo della campagna "Scrivi alle banche armate", con cui le riviste "Nigrizia", "Missione oggi" e "Mosaico di pace" invitano i cittadini a chiedere conto ai propri istituti di credito dell’eventuale coinvolgimento in operazioni di export di armi: il gruppo Unicredito (di cui fa parte, fra gli altri, il Credito italiano), al primo posto nella classifica delle "banche armate" nel 1999 e ben piazzato anche nel 2000, ha deciso, in seguito alle pressioni di molti suoi clienti, di sospendere i crediti all’industria bellica.

Luca Kocci, lkocci at tiscalinet.it

 

 

Allegato 1

Operazioni bancarie relative a esportazioni di armi dall'Italia per aziende di credito

Anno 2000 - Valori in miliardi di lire

Istituto di credito

N. di autorizzazioni

Importi autorizzati

Importi segnalati

Importi accessori segnalati

Importi accessori autorizzati

Banco di Sicilia

1

479,680

0

31,574

2,368

Banca Commerciale Italiana

98

307,127

155,388

4,861

8,494

Banca di Roma

28

213,343

76,400

16,903

6,292

Credito Italiano

46

206,269

90,608

4,254

0,365

BNL

100

119,874

99,696

9,857

9,284

Credit Agricole Indosuez

1

77,761

11,664

3,075

0,494

Banco Ambrosiano Veneto

10

35,976

0

4,169

0

Gruppo Bancario S. Paolo/Imi

27

30,534

123,057

0,225

9,578

Credito Bergamasco

2

19,580

0

0,390

0

Cariplo

4

11,512

8,372

0,002

0,248

Banco di Napoli

2

11,182

1,547

0

0

Cassa di Risparmio di La Spezia

17

3,263

29,315

0,120

0

Monte dei Paschi di Siena

5

3,170

23,832

0,101

0,209

Banca Toscana

3

2,863

0,126

0

0

Cassa di Risparmio di Firenze

16

1,167

0,694

0,036

0,009

Arab Bank PLC

1

0,454

0

0,022

0

Banco di Brescia

3

0,332

0,031

0

0

Banca Popolare di Intra

1

0,198

0

0

0

Banca Carige

1

0,145

0

0

0

Cariverona Banca Spa

1

0,065

0

0,006

0

UGBI Bank

1

0,044

0

0,005

0

Banca San Paolo di Brescia

1

0,022

0

0

0

Banca Popolare di Brescia

1

0,022

2,702

0

0

Unicredito Italiano

0

0

388,618

0

0,001

Banca Popolare di Lodi

0

0

58,115

0

0

Barclays Bank PLC

0

0

50,209

0

0

Banca Nazionale dell'Agricoltura

0

0

25,419

0

0

Arab Banking Corporation

0

0

12,072

0

0

Banco Bilbao Vizcaya

0

0

5,150

0

0

Banca Popolare di Novara

0

0

2,422

0

0

Banco do Brasil - S.A. Milano

0

0

0,036

0

0,023

TOTALE

370

1.524,594

1.165,483

75,609

37,371


Nota: gli importi "autorizzati" sono riferiti esclusivamente al 2000, mentre gli importi "segnalati" sono riferiti anche ad operazioni autorizzate negli anni precedenti. Gli importi "accessori" -autorizzati o segnalati- comprendono in particolare i compensi di mediazione.

Elaborazione dati: Osservatorio sul Commercio delle Armi di IRES Toscana su "Presidente del Consiglio dei Ministri, Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento nonché dell'esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia (Anno 2000)", Roma, Camera dei Deputati - Senato della Repubblica, Atti Parlamentari, Doc. LXVII n. 5, 2001, in particolare Relazione del Ministero del Tesoro

 

Allegato 2

I primi 10 Paesi destinatari delle esportazioni di armi italiane

1. Sud Africa         498,688 miliardi

2. Romania            185,980 miliardi

3. Stati Uniti          153,250 miliardi

4. India                   148,966 miliardi

5. Turchia                 88,323 miliardi

6. Nigeria                  76,295 miliardi

7. Grecia                   62,640 miliardi

8. Danimarca             54,770 miliardi

9. Gran Bretagna        54,150 miliardi

10. Spagna                  37,619 miliardi

 

Allegato 3

Le prime 10 aziende esportatrici

1. Agusta spa                                                 582,238 miliardi

2. Marconi mobile spa                                    215,943 miliardi

3. Finmeccanica spa                                       185,438 miliardi

4. Simmel difesa spa                                       130,844 miliardi

5. Mid spa                                                        93,574 miliardi

6. Whitehead Alenia sistemi subacquei spa     54,214 miliardi

7. Alenia Marconi spa                                     50,973 miliardi

8. Elmer spa                                                    45,934 miliardi

9. Calzoni spa                                                 42,579 miliardi

10. Fincantieri cantieri navali italiani spa        23,319 miliardi