marinaio suicida: intervento di Accame e Paolicelli



MARINAIO SUICIDA, PAOLICELLI (AON) ED ACCAME (ANAVAFAF): "TROPPI E TROPPO 
SPESSO IGNORATI I MILITARI MORTI IN TEMPO DI PACE"

"Sono troppi, e troppo spesso ignorati, i militari che muoiono in tempo di 
pace". E' quanto denunciano Massimo Paolicelli, Portavoce nazionale 
dell'Associaione Obiettori Nonviolenti e Falco Accame, Presidente 
dell'Associzione Nazionale Assistenza Vittime Arruolate nelle Forze Armate e 
Famiglie dei Caduti, dopo la morte del giovane  marinaio Nicola Farfaglia 
avvenuta all'Altare della Patria a Roma.
"Un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce, aveva 
commentato l'ex Ministro della difesa dopo il clamore del caso Scieri, ma la 
triste realtà - proseguono Paolicelli ed Accame - è che dopo 5 mesi  da 
quella inquietante morte tutto tace. Come tutto tace sulla vicenda del 
giovane Damiano Billato, morto il primo giorno del 2000 a Padova. Il rituale 
è sempre lo stesso, ogni volta che muore un giovane sotto le armi si alza un 
polverone che non permette, se non in pochi casi, di raggiungere la verità. 
In caserma esiste un forte malessere, ma la parola d'ordine è far finta di 
niente, un albero che cade non deve fare rumore. Oramai però questo silenzio 
crea un rumore assordante. Mentre il Palazzo lavora per una operazione di 
maquillage alle forze armate con l'ingresso delle donne e la progressiva 
abolizione della leva, lo strumento militare è stato lasciato andare alla 
deriva. I troppi militi ignorati devono far riflettere tutti. In particolare 
il Presidente della Repubblica, che è anche capo delle forze armate. Il 
Presidente - concludono Paolicelli ed Accame - deve intervenire per far 
rispettare anche nel mondo militare i principi minimi di civiltà".

Roma, 18.01.2000

U.S. Massimo Paolicelli 0338/2347267