[WWW][STA] Trenta atomiche americane in Italia



Salve a tutti,
vi riporto tre articoli apparsi sulla Stampa in prima pagina (!!!)
nell'edizione di oggi.

A presto. Marco.


_[Ripostato da: La Stampa - http://www.lastampa.it ]______________________
 [http://www.lastampa.it/LST/ESTERI/ATOMICHE.htm]


Mercoledi` 20 Ottobre 1999  


Sarebbero ordigni per aerei stoccati soprattutto ad Aviano e a Ghedi Torri,
vicino a Brescia
"Trenta atomiche americane in Italia"
Scienziati Usa: sono centocinquanta in tutta Europa 

Andrea di Robilant 
corrispondente a WASHINGTON.

Sono circa trenta le testate nucleari ancora dispiegate in Italia secondo i
calcoli del Natural Resources Defense Council - un gruppo di scienziati che
si dedica al monitoraggio delle armi atomiche nel mondo. 
"Si tratta di ordigni tattici in dotazione alla U.S. Air Force", ci dice
Robert Norris, autore di una ricerca sul dislocamento delle armi atomiche in
Europa che sara` presentata oggi. "La maggior parte, una ventina circa,
dovrebbero trovarsi nella base di Aviano. Un'altra decina dovrebbero essere
nella base di Ghedi Torri, vicino a Brescia. In caso di necessita`
potrebbero anche essere montate sui Tornado italiani". 
Un totale di 150 ordigni nucleari, sostengono gli scienziati, sono
dislocati, per la maggior parte in Gran Bretagna, ed in Italia, Turchia,
Germania, Olanda, Grecia e Belgio. "Si tratta prevalentemente di bombe B61,
ordigni che variano in potenza, da uno a centosettanta kilotoni (dieci volte
Hiroshima)". 
La presenza di ordigni nucleari in Europa durante la Guerra fredda era
ovviamente nota. "Ma non sapevamo quante bombe c'erano, che potenza avevano
e soprattutto dov'erano state dislocate", racconta Norris. Dopo anni di
pressione sul Pentagono, il Natural Resources Defense Council e` finalmente
riuscito a ottenere dal Pentagono tutti i dati relativi al dispiegamento di
armi nucleari in Europa dal 1945 fino al 1977. 
"Non abbiamo i dati ufficiali aggiornati ad oggi", spiega Norris, "perche'
il governo americano non ritiene di renderli pubblici. Ma siamo arrivati
alle nostre conclusioni per deduzione, studiando con estrema cura e per
tanti anni tutti i movimenti attorno al ritiro delle bombe nucleari
dall'Europa. Sappiamo quante ce n'erano grazie ai documenti del Pentagono. E
sappiamo quante ne rimangono perche' abbiamo seguito molto rigorosamente,
giorno dopo giorno, la fase del ritiro". 
Al culmine della Guerra fredda le bombe nucleari in Europa erano migliaia.
Fu il Presidente George Bush, nel 1991, a ordinare il ritiro massiccio e
quasi totale dell'arsenale nucleare in Europa. Ma il ritiro non venne mai
completato del tutto. E cosi` rimane - sempre secondo i calcoli di Norris e
i suoi colleghi - un arsenale molto piu` piccolo di quello che c'era fino
agli Anni Ottanta, ma la cui potenza rimane comunque notevole. 
L'inventario ufficiale dell'arsenale nucleare in Europa dal 1945 al 1977 che
il Pentagono e` stato costretto a fornire al gruppo di scienziati rivela
episodi inediti della Guerra fredda, come il fatto che le prime bombe
atomiche americane all'estero vennero dispiegate in Marocco nel 1954. 
In Italia le prime atomiche arrivarono nel 1957, e vennero montate su
missili Corporal e Honest John. Durante gli anni Sessanta e Settanta le
bombe vennero montate sui missili Hercules, Jupiter, Sergeant e Lance. Nel
1964 vennero inviati in Italia anche mortai nucleari da 8 pollici. Negli
Anni Settanta vennero dispiegate bombe atomiche di profondita` destinate ai
bombardieri di base a Sigonella. 
Secondo i calcoli del Natural Resources Defense Council, tutte le bombe sono
state rimosse eccetto gli ordigni tattici in dotazione all'aeronautica. E
non e` chiaro se l'intenzione degli Stati Uniti sia di lasciarli in Italia o
di ritirarli. 
Nei documenti forniti dal Pentagono sul dislocamento dell'arsenale atomico
Usa all'estero, i nomi dei Paesi - inclusa l'Italia - sono stati cancellati.
Ma poiche` c'e` una lista di Paesi in ordine alfabetico nell'appendice,
spiegano gli scienziati, non e` stato difficile identificarli. Solo un Paese
che inizia con la "C" - tra Canada e Cuba - rimane un mistero. "Per il
resto, questi documenti rispondono a quesiti importanti sulla politica
nucleare americana durante la Guerra Fredda - dice William Burr, co-autore
del rapporto -. Adesso abbiamo la conferma che c'erano bombe anche in posti
sorprendenti come Taiwan, Giappone, Islanda e Groenlandia".


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