[WWW][MAN] Offensiva di pace ricordando Hiroshima



_[Ripostato da: Il Manifesto - http://www.ilmanifesto.it ]________________
 [http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/11-Agosto-1999/art64.html]


11 Agosto 1999  


Offensiva di pace ricordando Hiroshima

LUIGI GRANELLI 

Il riarmo nucleare, soprattutto in Oriente, e` sempre piu` forte. In Kosovo
si spara, ma ne' il generoso pacifismo, ne' la sinistra di governo
riprendono l'iniziativa contro le guerre, per un piu` giusto ordine
internazionale 



Anche quest'anno nel parco della pace di Hiroshima si sono ricordati con una
sobria e significativa cerimonia i morti dovuti allo sganciamento della
bomba atomica nell'ultima guerra mondiale. Il Giappone, ha detto il primo
ministro Obuchi, come "unico paese sottoposto a bombardamento nucleare" ha
il dovere di lavorare piu` di altri a creare "un mondo senza armi atomiche".
Ma il vescovo di Nagasaki, Kaname Shimamoto, chiede anche ai giapponesi di
prendere coscienza "che non sono stati soltanto vittime, ma anche aggressori
di altri paesi asiatici" e che, di fronte alle nevrosi di riarmo in corso
nel mondo "occorre fare chiarezza".

La cerimonia di alto valore, ricca di moniti, ha avuto sulla stampa
italiana, tranne qualche eccezione, trafiletti relegati in pagine
secondarie, in Usa si e` giunti alla grottesca idea di vendere, come
"gadget", modellini di plastica delle bombe sganciate su Hiroshima e
Nagasaki. Fortunatamente il "National Atomic Museum" ha preso l'iniziativa
di farli ritirare dal mercato. La macchina "trita memoria" continua a
distruggere, con l'oblio o l'assuefazione pubblicitaria, ogni ricordo del
passato. Il terrore nucleare non e` risparmiato.

Eppure, negli ultimi tempi, il rischio di innescare in vari modi il riarmo
atomico cresce, specie in Europa, nel disinteresse generale. Non si e`
nemmeno avvertito che tra le conseguenze nefaste della guerra in Kosovo, a
causa della rottura che permane tra la Nato e la Russia, la ratifica del
Trattato Start 2 per la riduzione degli armamenti, e` congelata e tutto e`
destinato a complicarsi in questo campo. E si trattava solo di "riduzione
bilanciata" degli armamenti. La fase successiva, sulla quale non si insiste
piu`, era quella del vero e proprio disarmo esteso anche alle armi
convenzionali.

Ma quello che dovrebbe preoccupare maggiormente e` l'escalation in Oriente.
La Cina, che ha annunciato ufficialmente di avere la bomba al neutrone,
ancora piu` distruttiva, rivendica il diritto di procedere nel riarmo
atomico e avverte che dispone di un missile lanciatore che puo` raggiungere
gli Usa senza essere individuato. Gli Stati uniti annunciano un sistema di
controllo dallo spazio per tutta l'Asia per poter effettuare ritorsioni
tempestive. La Corea del Nord respinge gli inviti americani e procede nella
sperimentazione di satelliti e missili sottolineando il suo diritto sovrano.
Poi qualche atomica obsoleta si potra` comperare da qualche paese nuclare in
difficolta`.

Nel maggio 1998 l'India e il Pakistan hanno realizzato i loro primi test
nucleari. Israele nega di avere bombe atomiche, ma dato il suo livello
tecnologico potrebbe averla o realizzarla. E' qualcosa di piu` di un sintomo
contingente. In Giappone le spinte a riarmarsi si fanno sempre piu` forti,
dentro e fuori la Dieta di Tokio si discute di abolire l'art.9 della
Costituzione che "ripudia per sempre la guerra come diritto sovrano della
nazione e la minaccia o l'uso della forza come mezzi ordinari per risolvere
le controversie con altre nazioni". Con questa modifica cadrebbe uno dei
limiti del trattato di pace che vincolava il Giappone ad avere solo una
forza militare di "autodifesa leggera". Negli ambienti militari nipponici si
pensa, una volta liberati dal vincolo costituzionale, a "forze armate di
terra, mare, aria e ad altro potenziale bellico". Il Giappone ha accumulato,
sempre con l'alibi degli scopi civili, quantitativi enormi di plutonio:
venticinquemila tonnellate.

Le spinte sono forti anche perche' la tutela difensiva che avevano
assicurato gli Usa dopo la guerra si attenua per i tentativi di accordo
americano con una Cina nucleare. E poi si dimensione il contenzioso e la
storica rivalita` tra la Cina e la Russia. Anche la Russia, nonostante le
difficolta` economiche, potrebbe essere indotta a desistere da misure di
disarmo. Che fine ha fatto l'attuazione del Trattato sulla non
proliferazione nucleare? Cosa fa l'Onu? La corsa al riarmo investe cosi` la
stessa Europa occupata, come noto, a seguire banche e mercati e a fare la
prima della classe nella Nato persino quando pensa alla sicurezza europea.
Dov'e` finita l'Europa della distensione, del disarmo, del trasferimento di
risorse - sciupate nelle armi o occasione di sporchi profitti - allo
sviluppo dei paesi emergenti. In Italia non si dice nemmeno dove si p
trovata la copertura delle spese per concorrere ai bombardamenti in Serbia,
con l'onere dell'offerta delle basi, e si pensa, violando la Costituzione, a
realizzare un costoso e rischioso esercito professionale.

C'e` di che allarmarsi anche se l'avventura del Kosovo, ancora senza pace,
e` apparentemente terminata. Occorre una riflessione di fondo, una analisi
approfondita, un rilancio in termini di una offensiva di pace per il
prossimo millennio. Un buon esempio viene dal lucido articolo scritto da
Giuseppe Chiarante su Critica marxista. Per ora, essendo estate, si puo`
fare un test come quello che molti fanno sotto l'ombrellone: tradurre in
quesiti i temi della pace e applicarli alle reazioni in Italia. Il governo,
diretto per la prima volta da un leader della sinistra, non supererebbe il
test. Il presidente D'Alema dice che con la guerra in Kosovo l'Italia e`
piu` affidabile che mai. Che e` quello che pensano gli Stati uniti che sono
riusciti a trasformare gli impegni della Nato in allineamento che ha violato
le regole del diritto internazionale e dell'Onu.

Ma molti altri non supererebbero la prova. La stessa sinistra "antagonista",
come il generoso pacifismo, sembrano aver perso l'iniziativa che avevano
ripreso durante la guerra. Della sinistra di governo si e` gia` detto. Gli
Usa hanno avuto piu` subordinazione che dal Craxi di Sigonella che pure
restava fedele ai patti sottoscritti con la Nato. I popolari hanno
dimenticato La Pira, Fanfani, Gronchi, Mattei, Moro e persino Andreotti
fedele alle concezioni di politica estera di Sturzo. Tra i cattolici
esemplari la Caritas, Mani tese, il volontariato, alcune prese di posizione
delle Acli e qualche articolo su Avvenire . Resta solo, come un profeta
disarmato, Papa Wojtyla che condanna la violenza, i bombardamenti, la
dissoluzione del diritto internazionale, la politica di potenza e grida a
gran voce, come La Pira, "trasformate le spade in aratri" per dare giustizia
ai paesi poveri da sempre sfruttati.

E pensare che, piu` tra i laici che nella sinistra, si guarda ancora alla
chiesa solo come ad un pericolo clericale. Ha ragione Chiarante, i fatti
corrono piu` delle idee. E' urgente che la sinistra ed i cattolici che
vogliono la pace, non come assenza di guerra ma come segno di un nuovo e
piu` giusto ordine internazionale, si mettano all'opera, al lavoro culturale
e politico per "delineare un percorso di pace, di rinnovamento, di
progresso" mentre si entra nel 2000.



__________________________________________________________________________