[Diritti] Genova 2001-2021. Carlo Gubitosa: "Cosa è rimasto oggi della speranza di un mondo più giusto"



La speranza di un mondo più giusto, la ‘macelleria messicana’, la sospensione della democrazia: il G8 di Genova spiegato a chi ha oggi 20 anni

di Carlo Gubitosa *


Cosa avvenne nel 2001 a Genova

Nel 2001 il Movimento dei movimenti – oltre 300mila persone da ogni parte del mondo, la più grande manifestazione per la giustizia globale – si presenta a Genova per protestare contro i Grandi della Terra, per contestare i loro poteri e le loro politiche. Migliaia di attivisti, migliaia di associazioni in rappresentanza del mondo ambientalista, pacifista, ONG, del mondo cattolico e dei centri sociali uniscono le loro forze contro un avversario che capiscono di avere in comune: un modello di sviluppo basato su un’ideologia del mondo che mette al primo posto i profitti, l’economia e la finanzia a cui contrapporre un’altra idea di globalizzazione. Clima, migrazioni, la tassazione sulle transazioni finanziarie, la marcia mondiale delle donne, il diritto alla salute e i brevetti sui farmaci, l’acqua pubblica, agricoltura e sovranità alimentare, pace e disarmo… Sono solo alcune delle tematiche, che si riveleranno profetiche, al centro delle riflessioni e proposte del movimento che voleva cambiare il mondo…

Quel movimento a Genova fu brutalmente schiacciato da una violenza cieca e feroce da parte delle forze dell’ordine. Il corteo pacifico di cittadini e cittadine venne più volte caricato senza ragioni e senza pietà, mentre la macchina repressiva si dimostrava incapace di comprendere, contenere e intercettare le violenze dei cosiddetti “black bloc”. Durante i disordini del 20 luglio in piazza Alimonda viene ucciso Carlo Giuliani, raggiunto da un colpo sparato dal carabiniere Mario Placanica. Il processo per la sua morte sarà archiviato: Placanica avrebbe agito per legittima difesa.

Cosa rimane di quella protesta

Le ragioni del movimento altermondialista sono valide oggi più di allora: c’è sempre più bisogno di una società che difende la vita di tutti a prescindere dal passaporto, che favorisce lo sviluppo sostenibile con un’equa distribuzione delle risorse, che mette le persone prima del profitto e le famiglie prima delle aziende, che difende i diritti dei lavoratori nati dalle lotte del novecento, che tutela l’ambiente come preziosa infrastruttura biologica indispensabile alla vita di tutto e tutti. Quelle ragioni sono state raccolte dai giovani di “Friday for future“, dal volontariato internazionale, dalle ONG che salvano vite umane con le “ambulanze del mare” che qualcuno chiama taxi, da tutte le persone di buona volontà che ogni giorno si impegnano per costruire un mondo migliore a partire dal proprio quartiere. Se a Genova non c’eri, o eri troppo giovane per ricordare e capire tutto quello che accadeva in quei giorni, seguendo i fili, i link e le tracce di questo promemoria quelle ragioni potranno essere raccolte anche da te.

* Carlo Gubitosa (1971) giornalista e scrittore, ingegnere di mestiere, è autore di “Genova, Nome per nome”, una inchiesta di 600 pagine sui fatti di Genova liberamente disponibile in rete con licenza Creative Commons all’indirizzo http://url.gubi.it/genova2001. In occasione del ventennale della protesta di Genova ha pubblicato per le edizioni People il libro “Abbiamo ragione da vent’anni. La contestazione al G8 del 2001 nelle lotte sociali del 2021” illustrato da Mauro Biani, con prefazione di Haidi Giuliani e introduzione di Lorenzo Guadagnucci. Per la medesima ricorrenza ha anche contribuito con testi e note al volume illustrato sui fatti del G8 “Vent’anni dopo” di Lucio Villani (Edizioni Red Star Press) e al saggio collettivo “2001-2021. Genova per chi non c’era” (Altreconomia).

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