[Diritti] Lunedì 19. Casseruolata antifascista antirazzista contro sgomberi e pulizia etnica



Lunedì 19 giugno
ore 15,30 / 18,30
Casseruolata antifascista antirazzista
in via Garibaldi angolo piazza Palazzo di città contro il presidio dei
fascisti di Forza Nuova e dei Comitati razzisti

I fascisti vogliono la pulizia etnica di rom, immigrati e poveri. Fermiamoli!

Tira una brutta aria a Torino. Nelle ultime settimane i “comitati
spontanei” di destra hanno animato presidi ed attacchi contro i rom.
La maggior parte vivono nelle baraccopoli ai margini della città. Quasi
sempre in condizioni terribili. Niente acqua, riscaldamento, luce.
Lampadine e televisori sono alimentati da generatori di corrente, quando
ci sono i soldi per la benzina. Nelle stufe si brucia quel che si trova.
Ogni giorno all'alba dalla baracche esce gente che gira sino al tramonto
per trovare nei bidoni dell'immondizia qualcosa da vendere nei mercati del
sabato e della domenica. Pochi fortunati hanno un lavoro – elettricista,
badante, addetto alle pulizie - ma nessuno affitta loro una casa.
Ogni giorno escono anche bambini e ragazzini con le cartelle per andare a
scuola.
I fascisti di Casa Pound, sotto l'esile travestimento di comitato “Noi di
Barriera”, provano a cavalcare il disagio della gente della zona per i
fuochi che si levano dal campo di via Germagnano.
Nel mirino dei comitati i “fumi” dei falò accesi per liberare dalle loro
guaine i fili di rame. Pochi sanno che i rottamatori di rame sono
lavoratori in nero sfruttati da italianissimi imprenditori che si
arricchiscono con il loro lavoro.
In questa zona ci sono fabbriche che emettono fumi che olezzano di uova
marce, ma la destra punta l’indice contro i rom della baraccopoli.
I poveri che vivono riciclando e vendendo quello che trovano tra i rifiuti
sono i capri espiatori ideali, in una delle città più inquinate d’Europa.
Sappiamo bene che quei fumi danneggiano la salute. Ma sappiamo guardare la
luna e non il dito che la indica. L'inceneritore di Torino ogni giorno
brucia immondizia e produce diossina, rifiuti tossici e filtri da
smaltire. Il Comune di Torino potrebbe puntare sul riuso, il riciclo, la
riduzione a zero dei rifiuti, chiudendo inceneritori e discariche. Ma
sceglie il business.
La salute dei torinesi non interessa né al governo cittadino né a quello
regionale, che da anni fa tagli alla spesa sanitaria.

I fascisti soffiano sul fuoco per scatenare la guerra tra poveri, perché
chi fatica a vivere nelle nostre periferie non trasformi il disagio in
guerra sociale, in lotta contro lo sfruttamento, l'oppressione, il
dominio. Contro i padroni che ci rubano la vita e la salute ogni giorno
della nostra vita.
Sabato scorso i fascisti hanno provato a scendere in via Germagnano. La
gente delle baracche e gli anarchici li hanno fermati. La polizia ha
spintonato e minacciato le famiglie, i bambini, dando copertura ai
fascisti.
La violenza razzista era evidente. La gente non ha mollato. “Vergogna!
Vergogna!” gridavano tutti.

I fascisti di Forza Nuova martedì 6 giugno, protetti dalla polizia hanno
lanciato fiaccole sulle baracche del campo di strada dell’Aeroporto,
facendo scoppiare incendi e seminando il panico tra le famiglie della
baraccopoli, fuggite nella notte in mezzo ai rovi. Una bambina di tre anni
è stata trovata solo dopo tre ore di affannose ricerche tra il buio e le
urla razziste.
Il comitato “Torino ai torinesi” sta facendo leva sulla famiglia di Oreste
Gianotto, morto lo scorso anno in un incidente in cui era coinvolta una
ragazza del campo. Una vicenda dolorosa che, ad un anno di distanza, viene
usata per invocare la pulizia etnica. La ragazza dopo un’ora
dall’incidente si costituì alla polizia.
Ai fascisti non basta. Per loro la responsabilità è collettiva, perché gli
abitanti del campo sono considerati “naturalmente criminali”. I triangoli
neri erano messi sulle giacche dei rom e dei sinti mandati a morire nei
lager razzisti. La logica è la stessa. I fascisti vogliono il pogrom, le
fiamme, come alla Continassa e in via Vistrorio anni fa.
Appendino non ha – ancora - trovato i soldi per imitare Fassino, che
sgomberò il campo di lungo Stura Lazio, spendendo cinque milioni di euro
per la sua famelica corte di associazioni e cooperative del “sociale”.

I fascisti puntano il dito sulla giunta pentastellata, colpevole di non
aver mantenuto la promessa di sgomberare le baraccopoli rom della città.
In realtà, da diversi mesi, è in corso uno sgombero strisciante dell’area,
posta sotto sequestro dalla magistratura, perche dopo decenni di
discariche legali ed abusive, la responsabilità dell’inquinamento viene
rovesciata sugli ultimi arrivati, i rom immigrati dalla Romania.
Appendino gioca sul ricatto, la divisione, la paura. Ogni due o tre
settimane scattano retate improvvise, con fogli di via e deportazioni dei
senza documenti: le baracche degli esiliati vengono abbattute.
Agli altri raccontano la favola che se non protestano verranno
risparmiati. In questi giorni Appendino ha nominato assessore
“all’ambiente” Unia, uomo dei “Comitati”, per gettare in strada uomini,
donne e bambini.

I rom sono nostri vicini di casa, gente della Barriera. Sono più poveri di
tanti altri ma come tutti vorrebbero una casa e una vita migliore. Non
hanno scelto le baracche e i bidoni dell’immondizia. I fascisti vogliono i
roghi, vogliono la pulizia etnica. Il prossimo lunedì saranno di nuovo in
piazza.

Fermiamo la guerra ai poveri, ai rom, agli immigrati!

Fermiamo i comitati razzisti!

Fermiamo lo sgombero a Cinque Stelle!

Casseruolata antifascista e antirazzista in via Garibaldi angolo via
Palazzo di città lunedì 19 giugno dalle ore 15,30 alle 18,30

Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
riunioni, aperte agli interessati, ogni giovedì alle 21

www.anarresinfo.noblogs.org