Re: [Diritti] Appello degli accademici e scenziati: Non saremo parte di questo crimine!







APPELLO FIRMATO DA PIÙ DI 1128 ACCADEMICI E ACCADEMICHE




Questo è un tipico esempio di come si possa far credere di star facendo qualcosa d'importante ed utile mentre in realtà non si sta affatto dando alla STORIA quel netto cambio di percorso che invece si potrebbe (e da lungo tempo si sarebbe dovuto) dare. Gli accademici di tutto il mondo ogni tanto ripartono lancia in resta contro una qualche azione governativa. Mai però informano i popoli di un preciso meccanismo: una politica separata dai cittadini dalla nera muraglia di assunti a vita nel pubblico impiego, una politica che rimane arroccata sul truce piedestallo composto da acritici carrieristi pubblici fedelissimi al potere, da biechi priebke piuttosto che da solari snowden, non riesce a produrre nulla di buono. Tantomeno riesce a dissolvere i blocchi culturali, economici, politici nei quali in tanti si trovano racchiusi.

Una società realmente democratica (sarebbe a dire che abbia il potere esecutivo ed il potere giudiziario sottoposti alla stessa regola democratica del mandato a tempo determinato cui si sottopone il potere legislativo) è molto diversa dalle società in cui la democrazia si riduce allo scarno osso di una votazione in sede elettorale.

Una società il cui nucleo statale rimane immoto ed immutabile, ufficializzando una cultura vecchia di secoli, mai potutasi evolvere, poggiando su codici, enti, procedure, regolamenti e visioni mai condotte al passo con le nuove conoscenze sopraggiunte, funziona esattamente come le società in cui siamo costretti a vivere. Perché il NUCLEO STATALE fornisce un DNA VECCHIO e CORROTTO che mantiene il resto della società in situazioni che sarebbero invece state abbandonate da tempo se il nucleo per primo avesse potuto beneficiare di un regolare, armonioso ed elegante dinamismo. La tirannide consta della indebita eterna permanenza del tiranno il quale mai vuol lasciare il potere. Se gli accademici avessero avviato questo discorso, sviluppandolo con i potenti mezzi propri e collettivi di cui dispongono, il mondo intero sarebbe cambiato da tempo.

Ed oggi, invece di ritrovarceli per l'ennesima volta a disperarsi per le colpe di un governo, sarebbero parte di un'umanità felice perché avrebbe avuto l'opportunità di evolvere. La politica, i governi non son tutto, la democrazia non si esaurisce affatto in questo. La democrazia si avvia e si sviluppa invece quasi tutta proprio con la potenziale partecipazione di ognuno a tempo determinato al ricco insieme dei pubblici impieghi e poteri. E' questo e non altro che dovrebbero dirci gli accademici.

L'accademico che volesse cambiare il destino del suo Paese e del mondo dovrebbe dire: rassegno le dimissioni, abbandono il posto fisso finto pubblico perché proprio questo retrogrado uso di rendere privata una pubblica proprietà impedisce la democrazia e contribuisce in mille diversi modi e vie a mantenere bloccate le società.

Accademici e scienziati! Accà nisciuno è fesse!
Voie sete rimaste arrete ma noie qua ffore seme ite anninze!
Se vulite la democrazia teneta scì fore da su cazze de puste fisse!


Danilo D'Antonio
339 5014947

La scienza è amica, gli accademici e scienziati ancora no
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Civilmente, legalmente, pacificamente,
democratizziamo potere esecutivo e giudiziario:
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Armonica Rotazione Sociale
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