[Diritti] Campi rom tra sgomberi e buoni affari. Assemblea giovedì 18



Campi rom tra sgomberi e buoni affari
vivere in Barriera tra baracche, militari e speculazioni

ore 20,30
sala di via Baltea 3 angolo corso Vercelli
serata informativa

video sullo sgombero di febbraio e interviste ad abitanti di lungo Stura
Lazio

interventi su:
il progetto “la città possibile”
la sentenza della corte europea dei diritti umani
i comitati razzisti e la militarizzazione del territorio
reti solidali contro razzismo e sfruttamento

assemblea gattonero gattorosso
per info: gattonerogattorosso at inventati.org

Il comune di Torino ha annunciato che lo sgombero di quello che resta del
campo rom di lungo Stura Lazio sarà effettuato il 30 giugno.
Molta acqua è passata sotto i ponti sullo Stura dal 26 febbraio, quando
polizia e ruspe abbatterono numerose baracche del campo, senza che vi
fosse un accenno di resistenza, foss'anche per recuperare qualcosa prima
della distruzione.
In questi mesi gli abitanti dei campi rom di Torino, gente povera
costretta a vivere in baracche, senza acqua né luce, ha cominciato a
confrontarsi, discutere e... lottare.

Nelle assemblee degli abitanti di lungo Stura Lazio è scaturito un
documento contro il progetto “la città possibile”, cinque milioni di euro
spartiti dalla solita cordata di associazioni e cooperative in quota PD.
Una minoranza di persone in social housing temporaneo, una maggioranza
sgomberata e cacciata in mezzo alla strada. I primi, infantilizzati,
sorvegliati, sottoposti all'obbligo di sottoscrivere un patto per
“l'emersione dal campo”, una sorta di ammissione di colpevolezza, di
attitudine “etnica” alla povertà. Quando la maggior parte di loro, di
fronte alla richiesta di un affitto non pagheranno perché non avranno
trovato un lavoro retribuito adeguatamente, diranno che non sono stati
capaci di cogliere le opportunità loro offerte, come se lo stigma potente
che li colpisce, fosse superabile con la firma, con cui riconoscono la
propria inferiorità.
Il progetto la “città possibile” è l'emblema della Torino targata PD:
buoni affari per la consueta cordata di associazioni e cooperative
(Valdocco, Stanaidea, Liberi Tutti, Terra del Fuoco, Aizo...), un fiore
all''occhiello per un amministrazione che getta una gomena ai meritevoli e
sgombera tutti gli altri.

Gli altri sono quelli bollati come vuoti a perdere, senza un criterio
apparente, se non il caso o la mancanza di appoggi “giusti”, aspettano lo
sgombero. Nessuno di loro vuole vivere in una baracca senza acqua né luce,
ma, come con lucidità dicevano durante una delle tante assemblee, se non
hai lavoro né soldi per un affitto, quelle baracche, costruite con le cose
buttate da chi vive nel resto della città, sono l'unica casa.
Solo una sentenza della corde europea per i diritti umani ha bloccato lo
sgombero previsto a fine marzo, prima che partisse la kermesse clericale
per l''ostensione della Sindone. Quando finirà la vista dei poveri in
strada smetterà di essere un problema per l'ordine pubblico.
Intanto in città da mesi fascisti e razzisti soffiano sul fuoco, indicono
marce, fiaccolate, sit in, minacciano pogrom, e chiedono pulizia etnica.
Contro di loro si sono mossi antirazzisti e antifascisti.
Il 30 maggio anche gli abitanti dei campi di via Germagnano sono scesi in
strada. Gernte di Barriera e solidali, uniti contro chi usa l’arma del
razzismo, per impedire che i poveri lottino insieme contro i padroni che
li sfruttano, hanno sbarrato il passo all'ennesimo corteo razzista diretto
al campo.
Segnali dell'aria che sta cambiando.

Giovedì 18 giugno gli attivisti di Gattonero Gattorosso hanno promosso
un'assemblea, una serata informativa per far conoscere la realtà dei campi
e allargare la rete solidale nel quartiere.

Qui puoi ascoltare l'intervista dell'info di radio Blackout a Cecilia di
Gattonero Gattorosso:

http://radioblackout.org/2015/06/campi-rom-tra-sgomberi-e-buoni-affari-assemblea-giovedi/

www.anarresinfo.noblogs.org