Re: [Diritti] R: Basta con le amnistie. Documento da inviare e diffonderese condiviso



Non è per niente democratica anzi è un'atto che parte dal sovrano, capo dello stato, per dimenticare un reato:
(dal greco ἀμνηστίαamnestía, "dimenticanza")

è una causa di estinzione del reato e consiste nella rinuncia, da parte dello Stato, a perseguire determinati reati

Inizialmente in 
Italia l'amnistia era prevista con decreto regio come un atto di grazia che il sovrano poteva concedere in virtù dei poteri che gli spettavano, cioè una grazia non diretta ad un singolo caso, ma generalizzata ecc


Il giorno 10 ottobre 2013 12:23, Alesirge <alessandra.sirge at alice.it> ha scritto:
Condivisibile tutto...ma c'è spazio anche per le amnistie perché sono provvedimenti democratici, naturalmente sono da concedere con cautela e secondo giustizia..                      Alessandra S.G.

Da: Arrigo Colombo
Inviato: 10/10/2013 11:53
A: ;
Oggetto: [Diritti] Basta con le amnistie. Documento da inviare e diffonderese condiviso


Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                    il Movimento è intervenuto contro l'amnistia chiesta da Napolitano con questo documento, per il quale chiede la vostra collaborazione nell'invio e nella diffusione. Il documento può anche essere fatto proprio o modificato. Gl'indirizzi:

Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it (d'obbligo nome, cognome, indirizzo);

Premier: Enrico Letta,  usg at mailbox.governo.it;

Ministro Annamaria Cancellieri, callcenter at giustizia.it

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Presidente Giorgio Napolitano

al Premier Enrico Letta

al Ministro della giustizia Annamaria Cancellieri

 

Basta con le amnistie

 

Sì basta,

perché diventano un pretesto per lasciare intatto un sistema carcerario insufficiente e oppressivo: ogni tanto si fa un’amnistia e tutto resta come prima;

e perché, mancando una preparazione adeguata, una considerazione e preparazione caso per caso dei carcerati (se hanno una casa; se hanno un lavoro; se sono pronti per essere reinseriti nella società) li mandano allo sbaraglio, al crimine in cui ricadono.

 

Così è accaduto nell’ultima amnistia voluta da Prodi e unanimemente condannata.

E anche peggio accadrà se il Parlamento accetterà questa.

 

Due sono invece le cose da fare.

1. Costruzione, ampliamento, trasformazione delle carceri. Secondo il moderno principio per cui la la vera e unica pena è la sottrazione della libertà; per cui devono cadere tutte le misure vendicative e afflittive: dalla divisa alla piccola cella con finestrino in alto, ai letti a castello, al cibo scadente, al rozzo trattamento delle guardie.

 

Il carcere deve piuttosto essere simile ad un albergo in cui il carcerato vive dignitosamente, in cui lavora (il lavoro è indispensabile per la normalità e lo stesso equilibrio mentale del carcerato e non si capisce perché nelle carceri non sia d’obbligo), in cui legge e studia e migliora la sua formazione culturale.

La dignità della persona umana non dev’essere in nulla intaccata.

Solo così potrà avvenire il suo reinserimento sociale.

 

2. Depenalizzazione di molti reati minori,  svecchiamento in tal senso del Codice penale;

lungo la linea già indicata dal Ministro Cancellieri.

 

Questa è  le via da seguire, non le amnistie periodiche per la sola ragione del sovraffollamento; segno d’insensibilità e incapacità della classe politica.

Sarebbe poi un’enormità vergognosa se venisse amnistiato anche Berlusconi.

Lecce, il 9 ottobre 2013

                                                                            Per il Movimento il Responsabile

                                                                                   Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università del Salento-Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia

 

 

 



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