Il voto



IL VOTO: l’inganno democratico.

Cosa fare?

 

di Serena Sartini

Ottobre 2012

 

Io non voto per il bluff della democrazia.

Il ricatto  morale su cui si fonda  e rafforza il Sistema è il voto.
 Il Sistema  è costituito dall'intreccio di interessi e profitti frutto
 della connivenza tra "politica", potere economico e informazione di
 potere -; il Sistema  ha un unico punto debole strutturale che paradossalmente coincide con il punto forte che lo alimenta e lo rigenera: IL VOTO.
 Il voto è una delega in bianco che  consente al  politico di entrare a far
 parte del Sistema finalizzato alla
 spartizione dei profitti che la "politica" gli garantisce insieme  ai  LEGITTIMATI
 PRIVILEGI.
 Non è per caso che le "promesse" vengono formulate, da ogni parte, in
 campagna elettorale, contenute in programmi   puntualmente
 disattesi  nel corso della legislatura.  
 

Ciascuno può mettere in atto un efficace tentativo di delegittimare questo
 -Sistema di negazione della Democrazia-,  con una  scelta di disobbedienza
 civile di rinuncia al "diritto" di voto;  contestualmente agire POLITICAmente   operando  scelte di consumo che condizionino l'economia,
 diffondendo  idee avanzate e lungimiranti , principi e valori nuovi,
 manifestando, scrivendo, protestando con forza in forma apartitica e
 aconfessionale, organizzandosi lontano dagli ingranaggi del potere
 centrale, creando  alternative di vita Democratica attraverso la RETE.
 
Il voto, in qualunque direzione vada, è la dinamica che
 perpetua il Sistema, che ne alimenta  gli effetti  devastanti soprattutto
 sule categorie ed esistenze più deboli.

 
Il passo successivo alla propria presa di coscienza è l'organizzazione.
Una scelta in coscienza,  di disobbedienza civile  parte individualmente,  è una personale  scelta etica e come tutte le scelte con fondamento etico è senza presupposti di certezza di riuscita ma attuata con l’obiettivo   di rifiutare  la violenza, rifiutare la mistificazione e l'inganno. L’inganno  sta proprio nel “diritto” di voto che nel tempo è diventato avvallo del sistema democratico che non esiste. Ci siamo assuefati alla visione miope degli schieramenti senza  riuscire a vedere, riconoscere ed aborrire il sistema.



Dalla coscienza individuale  si passa a quella  collettiva perchè la scelta di non votare di chi milita quotidianamente per obiettivi di giustizia sociale non si identifica con il qualunquismo  ma  si traduce  in   azione di POLITICA VERA FUORI DALLE MURA DORATE DELLO STATO PADRONE

Chi crede nel doveroso esercizio del diritto di non voto motiva pubblicamente la propria scelta divulgandone le profonde ragioni  tentando l'organizzazione  e la  RI-organizzazione a cominciare dalla figura del soggetto politico:
CHE AGISCE  ESCLUSIVAMENTE IN FORMA  DI VOLONTARIATO,  PROPONENDO UN RIVOLUZIONAMENTO IN QUESTO SENSO DELLE DINAMICHE OPPORTUNISTICHE DELLA  "POLITICA".


Non è questa la democrazia, non lo è affatto, non abbiamo nessun potere, nessun diritto reale  se non la "libertà" - questa si che ci viene accordata!- di eleggere chi il potere lo prende per se in ogni sua forma.


In -Aldo Capitini - di Giacomo Zanga, a proposito dei COS-centri di orientamento socialeIgnazio Silone scrive

"..l'antagonismo tra società e stato...il solo che possa aprire una nuova prospettiva storica, creando u nuovo dinamismo sociale al posto di quello esurito nella lotta delle classi. Riuscira alla società di recuperare le funzioni ora usurpate dallo stato burocratico e centralizzato? Questo significa principalmente sostituire le attuali relazioni autoritarie, costrittive, passive con relazioni umane  autentiche e responsabili:"


nota dell'autore:

"Con questo obiettivo e scopo sorsero i COS che restano nella storia italiana come un modello da ammirare e, un giorno forse non lontano, da recuperare. I Cos furono boicottati dai partiti, cominciando dai più grossi (DC e PCI) che ovviamente scorgevano in quel decentramento, in quell'autentica integrale democrazia un pericolo per i loro vantaggi e la loro stessa sussistenza.”

 nota della scrivente:

Attualmente siamo 57.000.000 di individui e  la Rete è lo strumento con cui  organizzare una Democrazia Diretta  consapevoli della forza della  PROGRESSIONE GEOMETRICA, del contatto e della diffusione in tempo reale delle idee  senza intermediari.

 Cosa fare? Usare la RETE  per organizzarsi e  NON VOTARE

serena sartini  Rimini  serena20 at libero.it