Settimo T.se: Sabato punto info No Tav al mercato



Settimo T.se: Sabato punto info No Tav al mercato

Sabato 19 novembre al mercato di Settimo
PUNTO INFO NOTAV
ingresso via gen. Dalla Chiesa dalle 10 alle 13
(se piove sotto la tettoia del Bennet)

Il Tav - Treno ad alta velocità - è un opera inutile, dannosa, distruttiva.
Un'opera che ha devastato mezza Italia. Ovunque inquinamento del suolo,
rumore insopportabile, perdita di fonti idriche, distruzione irreversibile
dell'ambiente, case abbattute, città spezzate in due. Ogni chilometro di
linea costruita in Italia è costato la vita ad un lavoratore.
La Torino/Lyon - o, meglio, la Settimo/Lyon costerà a noi tutti circa 22
miliardi di euro. Per un centimetro di Tav si spenderanno 1200/1300 euro:
comeil salario di un operaio.
Il Tav è un ingranaggio di una macchina "legale" di drenaggio di soldi
pubblici per fini privati. Soldi sottratti ai treni per chi lavora, alle
scuole per i nostri figli, ad una sanità decente per tutti.
Sinora sull'affare Tav ha guadagnato chi costruisce, i signori del cemento
e del tondino, amici a destra come a sinistra, abbiamo perso noi tutti.
Il TAV non solo un affare valsusino: l'impatto dell'opera e dei cantieri
che sventreranno Torino e i paesi della cintura sarà enorme. Persino il
commissario straordinario per la Torino Lyon, Mario Virano, ammette che
ben 250.000 persone dovranno fare i conti con i cantieri del Tav. Uno su 4
di noi. Per 30 anni.
A Settimo il cantiere sarà grandissimo. I lavori andranno avanti giorno e
notte: alcune case dovranno essere buttate giù, per altre ci sono grandi
rischi per la stabilità.
La domanda che facciamo a tutti è semplice ma precisa: a noi, alla nostra
vita serve tutto questo?
I dati, confermati anche dai tecnici governativi, dicono NO. Una linea che
collega Torino alla Francia c'è già ed è sotto utilizzata: ogni giorno ci
passano 78 treni e ne potrebbero passare 210 prima che la linea si saturi.
Raccontano che il Tav porta lavoro. Mentono. Negli ultimi vent'anni i
tagli nelle ferrovie hanno tranciato via 95.000 posti. Gli incidenti anche
mortali, le carrozze spaccate e sporche, le linee soppresse sono lo
specchio di scelte che privilegiano il trasporto di lusso a quello per chi
lavora e studia.
La tutela dell'ambiente, la sanità, la scuola potrebbero impiegare molta
più gente del Tav.
Le idee di sviluppo, crescita, produzione che caratterizzano la nostra
società generano ingiustizia, inquinamento e spreco irreversibile di
risorse fondamentali come l'aria e l'acqua. È tempo di cambiare rotta, è
tempo di cominciare a decidere in prima persona, nelle assemblee popolari,
quello che serve davvero il nostro futuro e per quello dei nostri figli.
In Valsusa lo fanno da anni: sempre più gente ha smesso di credere nelle
favole e si è rimboccata la maniche per informarsi e per informare, per
capire e per agire.

Da sei mesi governo ha provato ad imporre l’inizio dei lavori a Chiomonte.
La gente ha deciso di resistere. La Libera Repubblica della Maddalena è
stata sgomberata con la forza dopo 40 giorni: per oltre quattro ore
abbiamo resistito alla pinza che frantumava le barricate cui eravamo
aggrappati, ai gas che tagliavano il respiro e bruciavano la pelle, ai
colpi di manganello e agli insulti.
I militari hanno vinto e si sono presi il piazzale e i boschi,
distruggendo tanto di quello che avevamo costruito con pazienza, fatica e
amore in un mese e mezzo di lotta, autogestione, incontro e scambio
solidale.
Hanno trasformato la zona in un fortino, un bivacco militare: lunghissime
recinzioni, filo spinato, luci potentissime accese giorno e notte. Alla
Maddalena non c’è nessun cantiere: solo uomini in armi, venuti a
disciplinare una popolazione ribelle, gente decisa a non farsi rubare il
futuro, gente decisa a vivere il presente, perché i propri figli possano
guardare con orgoglio ai padri e alle madri.
Poi è cominciato il lungo assedio: lunghi mesi di resistenza popolare, di
presidi autogestiti, di lunghe assemblee e di manifestazioni. Giorno dopo
giorno la resistenza va avanti.
Le uniche ragioni dei si tav sono quelle della forza. Con la forza bruta,
la militarizzazione di città e paesi, l’imposizione con blindati e
manganelli, non faranno molta strada.
Fermare il Tav è possibile. Tocca a ciascuno di noi. Anche a Torino. Anche
a Settimo.

•Il traffico merci sulla direttrice della Val di Susa sta
diminuendo sia su strada che su ferrovia. (Fonte: SITAF, quaderni
dell'Osservatorio Tecnico)
•La linea ferroviaria esistente in Val Susa potrebbe ospitare un
traffico da 3 a 5 volte quello attuale. (fonte 1° quaderno
dell'Osservatorio tecnico Torino-Lione)
•La stima dei costi della Torino-Lione si aggira intorno ai 22
miliardi di euro (dati del 2011). L'Italia pagherà il 57,9% del totale
della linea, anche se la maggior parte si trova su territorio francese.
L’Europa ha stanziato - ma ancora non ha erogato – 671 milioni di euro per
la tratta transfrontaliera. (accordo del 27 settembre 2011).
•In Francia e in Spagna il costo medio dell'Alta velocità è stato
tra i 9 e i 10 milioni di euro al chilometro. In Italia il costo dell'AV
al chilometro è stato di:
- 32 milioni di euro al chilometro per la Roma-Napoli / -70 milioni di
euro al chilometro per la Torino-Milano / - 76 milioni di euro al
chilometro per la Firenze-Bologna. (fonte: Corte dei Conti)
•Il TAV ha impatti ambientali superiori al trasporto merci su
gomma. Non diminuisce le emissioni e danneggia l'ambiente con l'invasività
delle sue infrastrutture. (fonte: Università di Siena, Analisi
termodinamica integrata dei sistemi di trasporto)
•Non esistono né esisteranno mai in Italia e in Europa linee
ferroviarie ad alta velocità sulle quali passino anche treni merci, perché
i costi di manutenzione sarebbero enormi e le merci non hanno bisogno di
viaggiare più in fretta. (Fonte: prof. Marco Ponti, docente di Economia
dei Trasporti al Politecnico di Milano, dic. 2009)

No Tav Settimo
No Tav Autogestione – Torino
notavautogestione at yahoo.it – 338 6594361