R: Re: Fwd: [pace] Appello: Noi nonviolenti siamo il 99%



A ROMA, il 15 otttobre 2011, le forze repressive dello stato hanno adottato 
metodi analoghi a quelli cileni. Le falsificazioni e le manipolazioni dei mass-
media vanno smascherate e denunciate con valutazioni politiche non banali e 
generiche. Il ruolo di fiancheggiatori dello stato repressivo e degli infami 
che hanno svolto " Il Corriere della sera" e "Repubblica" non vanno 
dimenticati. Vanno altresì denunciati politicamente quei pochi nostalgici dei 
servizi d'ordine del PCI o PRC che si affannavano ad insultare i militanti e ad 
indicarli alla polizia. I commenti di chi non c'era, o di chi c'era e ha visto 
o interpretato male e con pre-giudizi vanno contrastati, perchè sono 
superficiali e ripetitivi di un clichè ideologico introiettato dopo anni di 
propaganda delle forze borghesi e revisioniste( storiche) contro l'uso della 
violenza ( degli altri ). Si dimentica scientemente che l'organizzazione del 
sistema capitalistico è basata sulla violenza metodica e scientifica 
quotidiana. Violenti sono i rapporti di produzione basati sul lavoro salariato, 
violento è il capitalismo mondiale(imperialismo ) che colonizzando interi 
continenti produce milioni di morti per fame e guerre. Violenti sono i 
giornali, le televisioni e tutti i mass-media che diffondono menzogne e 
manipolazioni della realtà. Violenza è il precariato "stabile" che produce 
subordinazione, miseria e infelicità. Violenza è imporre opere inutili e 
dannose alla popolazione solo perchè si ricerca il profitto di pochi. Violenza 
è la speculazione finanziaria e l'esistenza delle stesse banche che con i 
risparmi di tutti finanziano un manipolo di sfruttatori corrotti e maneggioni. 
B. Brecht rende bene l'idea quando si chiede: " E' più grave fondare una banca 
o rapinarla? " Violenza è la " democrazia borghese" basata sulla delega. 
Violenza è il governo Berlusconi ed il suo apparato repressivo. Violenza è 
alzarsi ogni mattina ed essere costretti a svolgere lavori ripetitivi ed 
inutili per poche centinaia di euro. Violenza è il lavoro nero e dei minori. 
Violenza è la produzione di incultura. Violenza è permettere che le santanchè o 
i fede o i cicchitto di turno sparino cazzate liberamente senza che nessuno li 
zittisca, anzi le "opposizioni" si dialettizzano con loro.Violenza è la pratica 
dei marchionne e degli agnelli che organizzano un processo produttivo che rende 
gli operai schiavi e che licenzia i ribelli. Violenza è essere infami contro i 
compagni, anche se non si è d'accordo con le loro pratiche politiche.Violenza 
sono le scuole private dei ricchi e di comunione e "disperazione", finanziate 
coi soldi dei proletari che pagano regolarmente le tasse.Violenza è non 
rispettare le esigenze dei diversamente abili, perchè non produttivi per il 
sistema. Violenza è il Vaticano( e tutte le religioni ) che con la paura e le 
menzogne annientano e subordinano le coscienze, impedendo il libero pensiero. 
Violenza è " il pacifismo" impotente e truffaldino praticato da persone ingenue 
e in buona fede, " educate " e manipolate da personaggi lugubri ed in malafede 
che vogliono di fatto impedire qualsiasi forma di lotta contro questo sistema e 
si potrebbe continuare per parecchie righe...... In sostanza il capitalismo e 
il suo sistema di potere articolato è violenza organizzata. Quindi, tornando 
alla giornata di ieri ci si chiede come si fa ad "indignarsi" se in mezzo ad 
una grande manifestazione di 1 milione di persone, si rompe una vetrina o si 
attacca un'agenzia interinale? I perbenisti che magari in corteo urlano contro 
il precariato o il lavoro interinale, come fanno a scandalizzarsi se qualcuno 
pensa a chiuderle ( è bene ricordare che una delle prime leggi sul precariato, 
legge Treu, è stata approvata da  Rifondazione comunista di Bertinotti nel 
1997)? Se in tutti i cortei, giustamente, si urlano parole d'ordine contro la 
politica d'aggressione imperialista dei governi borghesi italiani, perchè poi 
indignarsi se qualcuno si incazza contro dei luoghi simbolo del ministero della 
guerra? E si potrebbe continuare all'infinito per dimostrare che il risultato 
di 30 anni di sistematica destrutturazione, demonizzazione e revisione delle 
idee scientifiche del materialismo storico e dialettico e quindi del socialismo 
( quello vero, non craxiano )e del comunismo,hanno prodotto una generazione di 
militanti confusi( o meglio una parte di essa ) non in grado di interpretare 
scientificamente la realtà, avendo introiettato fin nelle viscere un modo di 
pensare ( o meglio, di NON PENSARE ) indotto dagli strumenti di comunicazione 
della borghesia.Un'altra questione su cui soffermarsi per fare un po' di 
informazione corretta è l'attacco a freddo della polizia all'imbocco di P.za S. 
Giovanni,dove c'è l'incontro tra via Labicana e Merulana. Non c'era alcun 
pretesto per farlo. Solo dopo si sono accesi gli scontri che hanno coinvolto 
migliaia di persone, la maggior parte delle quali inerme. Questa è la cruda 
verità. Il governo di B. e il suo apparato repressivo sono i principali 
responsabili di quanto accaduto il 15 ottobre. Molte cose ci sono ancora da 
fare per passare dal giusto ribellismo ad un progetto politico organizzato per 
contrastare ed abbattere questo sistema, che produce governi sempre al servizio 
della borghesia. Da indignati a incazzati, DA INCAZZATI AD ORGANIZZATI. NO ALLE 
LEGGI SPECIALI ! Continuare la LOTTA: NON FARSI INTIMIDIRE www.laltralombardia.
it


>----Messaggio originale----
>Da: davide at bertok.it
>Data: 20/10/2011 18.06
>A: <dirittiglobali at peacelink.it>
>Ogg: Re: Fwd: [pace] Appello: Noi nonviolenti siamo il 99%
>
>Appunto, quindi una possibilità è aderire all'appello, scelta tua se 
>farlo o meno.
>Buona giornata,
>Davide
>
>Il 20/10/2011 17.53, Giorgio Vitali ha scritto:
>> **QUI NON C'è NIENTE DA CAPIRE. SEMMAI DA PREVENIRE. MA PREVENIRE
>> SIGNIFICA ANCHE CAPIRE CHI è INTERESSATO A CHE LE VIOLENZE AVVENGANO!! E
>> ringraziamo che non c'è stato il morto, perchè in questi casi,
>> generalmente, come insegnano tanti avvenimenti in Italia quanto in altri
>> paesi europei, CI DEVE SCAPPARE IL MORTO. COSI' LA POPOLAZIONE SE LO
>> RICORDA MEGLIO! Come si faceva fino a fine '800 a Roma, quando i padri
>> portavano i figli a vedere le ghigliottinature. GV.
>>
>> *Da:* Davide Bertok <davide at bertok.it>
>> *A:* dirittiglobali at peacelink.it
>> *Inviato:* Giovedì 20 Ottobre 2011 17:39
>> *Oggetto:* Re: Fwd: [pace] Appello: Noi nonviolenti siamo il 99%
>>
>> E allora??
>> Mica l'appello dice che non è facile capirlo, semplicemente dice che ci
>> sono stati dei violenti. Punto. E a partire da questo cosa fare per il
>> futuro.
>> Il contenuto dell'appello è ben altro rispetto alla sua domanda, quindi
>> magari consiglio di rileggerselo se non l'ha bene capito.
>> Ciao,
>> Davide
>>
>> Il 19/10/2011 20.08, Giorgio Vitali ha scritto:
>>  > MA è FACILISSIMO CAPIRE CHI HA FATTO LE VIOLENZE. E PERCHè!
>>  > 
------------------------------------------------------------------------
>>  > *Da:* Davide Bertok <davide at bertok.it <mailto:davide at bertok.it>>
>>  > *A:* dirittiglobali at peacelink.it <mailto:dirittiglobali at peacelink.it>
>>  > *Inviato:* Mercoledì 19 Ottobre 2011 18:41
>>  > *Oggetto:* Fwd: [pace] Appello: Noi nonviolenti siamo il 99%
>>  >
>>  >
>>  >
>>  > -------- Messaggio originale --------
>>  > Oggetto: [pace] Appello: Noi nonviolenti siamo il 99%
>>  > Rispedito-Data: Wed, 19 Oct 2011 18:07:16 +0200
>>  > Rispedito-Da: pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>
>> <mailto:pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>>
>>  > Data: Wed, 19 Oct 2011 17:57:22 +0200
>>  > Mittente: manu <emanu1812 at gmail.com <mailto:emanu1812 at gmail.com>
>> <mailto:emanu1812 at gmail.com <mailto:emanu1812 at gmail.com>>>
>>  > Rispondi-a: pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>
>> <mailto:pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>>
>>  > A: pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>
>> <mailto:pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>>
>>  >
>>  >
>>  >
>>  > *Appello: Noi nonviolenti siamo il 99%*
>>  >
>>  > *
>>  > *
>>  >
>>  > La protesta del 15 ottobre si è svolta in 82 paesi del mondo in modo
>>  > nonviolento, allegro e forte, unendo persone di ogni età e condizione.
>>  >
>>  > Solo in Italia l’enorme manifestazione di Roma è degenerata in violenze
>>  > inaudite, scatenate da un’infima minoranza (più o meno l’1% del totale
>>  > di partecipanti): per l’ennesima volta un gruppetto di violenti ha
>>  > imposto con cinismo e arroganza i propri metodi a una maggioranza che
>>  > non li condivideva e si è nascosto dietro un corteo pacifico per
>>  > “giocare alla guerra”, incurante delle conseguenze sulle persone e
>>  > sulle ragioni della protesta.
>>  >
>>  > E’ vero, si poteva prevedere che finisse così, ma questo rafforza solo
>>  > la convinzione che sia giunto il momento di fare chiarezza una volta 
per
>>  > tutte: la violenza è ripugnante dal punto di vista etico e
>>  > controproducente dal punto di vista dell’efficacia.
>>  >
>>  > E’ venuto il momento di finirla con un atteggiamento ambiguo e
>>  > tollerante verso i violenti e di dire ad alta voce che chi attacca la
>>  > polizia, incendia auto, negozi e cassonetti e considera la guerriglia
>>  > urbana un sacro esercizio rivoluzionario è lontano anni luce dalla
>>  > sensibilità, dalle scelte e dalle convinzioni della stragrande
>>  > maggioranza dei manifestanti del 15 ottobre.
>>  >
>>  > Chi insiste nel suo disegno violento, intollerante e legato a schemi
>>  > vecchi e superati va isolato con decisione.
>>  >
>>  > E chi invece aspira a costruire un sistema radicalmente diverso da
>>  > quello attuale, che abbia l’essere umano come valore centrale e la
>>  > nonviolenza come fondamento etico, metodologia d’azione sociale e stile
>>  > di vista personale, dovrà ricorrere alla creatività e al coraggio già
>>  > mostrati negli ultimi mesi a Madrid, Atene, Tel Aviv, New York e in
>>  > tanti altri luoghi.
>>  >
>>  > Ora anche l’Italia dovrà fare la sua parte.
>>  >
>>  > Laboratori di auto-formazione, eventi culturali, di informazione e
>>  > sensibilizzazione che diffondano i valori della nonviolenza sono solo
>>  > alcune proposte iniziali, da arricchire con idee e contributi nuovi e
>>  > diversi.
>>  >
>>  > Non esiste una ricetta facile e già pronta per quello che ci 
proponiamo:
>>  > il cambiamento dipenderà dalle risposte che sapremo dare, sia
>>  > individualmente che come insieme sociale.
>>  >
>>  > Mondo Senza Guerre e Senza Violenza
>>  >
>>  > Per adesioni: info at mondosenzaguerre.org
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