Torino. Processo “Borghezio” rimandato ad ottobre



Torino. Processo “Borghezio” rimandato ad ottobre

Venerdì 20 maggio. Doveva essere l’ultima udienza del processo che vede
alla sbarra due anarchici accusati di aver dato del fascista ad un
fascista. A sorpresa la giudice ha richiesto altre testimonianze ed ha
rimandato le arringhe e la sentanza a lunedì 10 ottobre.
In aula c’era un folto gruppo di solidali, mentre all’esterno i compagni
di Food not Bombs hanno allestito una colazione solidale sotto lo
striscione “l’antifascismo non si arresta”.

Ricordiamo brevemente i fatti.
Alla vigilia del 25 aprile 2009 davanti alla sede provinciale della Lega
in via Poggio apparve un fantoccio con la faccia di Borghezio appeso a
testa in giù, come Mussolini a piazzale Loreto. Manifesti analoghi furono
affissi in città. Un gesto simbolico per mostrare che il fascismo è al
governo e in parlamento.
Borghezio è uno dei volti del fascismo di oggi.
Nel 1993 viene condannato ad una multa di 750.000 lire per aver picchiato
un bambino marocchino.
Nel 2000, a capo di un manipolo di camicie verdi, sull’intercity Torino
Milano, fa partire una vera “pulizia etnica” contro un gruppo di ragazze
nigeriane spruzzando i sedili e le malcapitate con il “flit”, il
disinfettante.
Il primo luglio dello stesso anno appicca il fuoco al ricovero di alcuni
immigrati rumeni sotto un ponte. Per un pelo non ci scappa il morto. Dopo
un’iniziale condanna a 8 mesi se la caverà in Cassazione con una multa.
Lo scorso anno in Francia, ad un convegno dell’estrema destra, credendosi
a microfoni spenti, Borghezio dava consigli ai suoi camerati per “non
essere considerati immediatamente fascisti nostalgici, bensì come una
nuova forza regionalista, cattolica, eccetera … ma, dietro tutto ciò,
siamo sempre gli stessi”.
I fascisti sono al governo nel nostro paese. Stanno chiudendo ogni spazio
al dissenso alla contestazione politica e sociale.

I nostri due compagni sono accusati aver detto e scritto che Borghezio è
un fascista ed un razzista.
Sono accusati di aver voluto ricordare, alla vigilia del 25 aprile, che la
Lega Nord è il fascismo che torna.
Oggi il fascismo colpisce ogni giorno.
I CIE, centri per immigrati senza carte, sono i lager del nuovo secolo.
Uomini e donne vi assaggiano processi lampo, soprusi, pestaggi,
umiliazioni, stupri.
Il diritto legale di vivere nel nostro paese è riservato solo a chi ha un
contratto di lavoro, a chi accetta di lavorare come qui nessuno più era
obbligato a fare. Oggi i migranti, con permesso o in nero, sono i nuovi
schiavi di quest’Europa fatta di confini e filo spinato. Gente la cui vita
vale poco o nulla.
È scritto nelle leggi. Leggi razziste.
Ogni giorno, ogni ora, qualcuno muore in mare, inghiottito dalle norme che
impediscono la libera circolazione degli individui. Hanno detto di voler
fermare “l’invasione”: hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero.
Campi di concentramento e deportazioni non sono ricordo di un infame
passato ma sono nelle nostre città, a pochi metri dai giardinetti dove
giocano i nostri figli.
Contro il razzismo di Stato non basta la testimonianza, non basta
l’indignazione. Bisogna mettersi in mezzo: contrastare retate e
deportazioni, rifiutare ronde e militari in strada, sostenere chi lotta
nei CIE, chi sciopera contro la schiavitù legale, chi cerca di scavalcare
i muri e buttare giù le barriere.
Ribellarsi è giusto, l’indifferenza è complicità.

L’Italia è in guerra.
Come ai tempi di Mussolini. Quelli come Bossi, Maroni, Borghezio sono
fatti della stessa pasta.
E gli anarchici, oggi come allora, finiscono in tribunale.
Se non si può dire che Borghezio è un fascista e un razzista, se per
questo si rischia una condanna, se ne va quel che resta della libertà di
dire e di fare.
È in gioco sin la possibilità di criticare l’ordine costituito. È in gioco
libertà di tutti.

Per info e contatti:
Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46 – riunioni ogni giovedì dalle 21
fai_to at inrete.it - 338 6594361