MURO NOSTRUM



MURO NOSTRUM

 

 

Nemmeno la morte di 250 persone annegate nelle acque del Mediterraneo è sufficiente a scardinare l’egoismo che ormai domina nella politica italiana ed europea. Dall’incontro tra i ministri dell’interno italiano e francese l’unica novità uscita fuori è soltanto un’altra misura di contenimento, un’altra fila di mattoni che rende ancora più alto il muro che dovrebbe proteggere l’Europa dalla cosiddetta “invasione” dei migranti provenienti dalle coste della Tunisia e della Libia.

La misura di contenimento che si aggiunge a quelle già previste dal Trattato di Schengen e dalle leggi razziste nazionali, come la legge Bossi-Fini, prevede pattugliamenti congiunti italo-francesi delle coste tunisine, sia aerei che marini, e la creazione di un gruppo di lavoro comune per “fronteggiare l'emergenza immigrati”.     

A causa di questa politica paranoica dei governi europei, il Mediterraneo non è più un mare, ma è diventato un muro. Non ha mancato di aggiungersi alla costruzione del muro anche la Germania, che sta ora cercando di invalidare il progetto italiano di dare un permesso di soggiorno temporaneo che permetterebbe la libera circolazione nello spazio Schengen a quanti, ad oggi, sono riusciti ad arrivare in Italia.

Se è in corso un aumento del numero dei migranti provenienti dalle coste nordafricane, ci saranno pure dei motivi. Se questi migranti sono disposti a rischiare la propria vita pur di raggiungere i paesi europei non è perché esiste un piano o un complotto per invadere le nostre terre e mettere a rischio il nostro falso benessere. I nostri governi, invece, sono costituiti da forze politiche e da persone che, pur di sedare il senso di insicurezza proprio e dell’elettorato che rappresentano, scelgono di non guardare in faccia la realtà e di vivere nell’illusione di poter rendere permanente la separazione tra il primo e gli altri mondi.

Le migrazioni non si fermeranno mai, specialmente se sono così motivate come quelle che si stanno verificando in questi giorni. Il Partito Umanista, quindi, propone di abbandonare la tendenza egoistica che domina le politiche attuali nei confronti delle migrazioni e di imboccare una strada totalmente diversa. Invece di pattugliare le coste nordafricane allo scopo di bloccare la migrazione, le stesse risorse messe in campo potrebbero essere utilizzate per accogliere tutti coloro che stanno fuggendo da condizioni indubbiamente difficili, imbarcandoli sulle nostre navi ed evitando il rischio che possano perdere la vita ammassati su imbarcazioni assolutamente insicure.

Le condizioni da cui i migranti stanno fuggendo sono paragonabili ad una casa che sta bruciando: se vediamo che c’è qualcuno che sta cercando di uscire da quella casa in fiamme, che facciamo? Lo aiutiamo ad aprire la porta e a fuggire oppure gli chiudiamo la porta in faccia?      

 

PARTITO UMANISTA