Senzafrontiere. Lavori e fiamme al CIE - giorno della memoria - verso il primo marzo



Senzafrontiere. Lavori e fiamme al CIE - giorno della memoria - verso il
primo marzo

Gradisca fiamme ed appalti al CIE
Torna calda la situazione nel CIE, dove, nella serata del 29 gennaio una
ventina di prigionieri ha dato fuoco a meterassi e coperte.
Intanto i lavori di “messa in sicurezza” del lager gradiscano hanno subito
un’immediata battuta d’arresto. Pare che vi siano delle irregolarità nelle
offerte per il bando della ditta veneta cui erano stati assegnati. Si
torna quindi ai blocchi di partenza.
Confermata l’apertura delle buste nella gara per la nuova gestione di CIE
e CARA martedì 1 febbraio alle 10 in prefettura a Gorizia. Non tutti i
concorrenti per la ghiotta torta sono noti. C’é di sicuro la cooperativa
Minerva, la prima ad aver gestito il centro dopo l’apertura. Non si sa se
si sia ripresentato il consorzio Connecting People: che le rivolte di
questi anni li abbiano fatti desistere? Tra i candidati è comunque
probabile vi siano altri aspiranti aguzzini.

Torino. Antirazzisti al mercato
Sabato 29 gennaio un gruppo di antirazzisti della Rete “10 luglio
antirazzista” si è dato appuntamento al mercato di Porta Palazzo per un
presidio informativo. Il presidio è quasi subito diventato itinerante. Gli
antirazzisti, aperti due striscioni, “Torino è antirazzista” e “W le
rivolte nei paesi arabi”, sono partiti, seguiti passo passo dalla polizia
politica. Al ritmo della Samba Band hanno fatto un lungo giro, chiudendo
la giornata nella piazzetta del Balon.
Il volantino, in italiano e arabo, distribuito tra i banchi del mercato
invitava all’assemblea “Verso il primo marzo” del 31 gennaio in corso
Ferrucci 65a.

Il giorno della memoria
Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria. È il giorno delle interviste ai
sopravvissuti ai campi di sterminio, delle immagini agghiaccianti al
telegiornale, degli appelli accorati delle istituzioni, delle conferenze,
dei film a tema alla TV in prima serata. Insomma, è il giorno delle
plateali forme di indignazione per quello che fu.
Ma siamo davvero sicuri che quell’orrore appartenga al passato?
Il nostro presente ci urla a gran voce che non è così, lo fa da dietro le
sbarre dei Centri di Identificazione ed Espulsione per immigrati
clandestini, e ha il volto degli immigrati che, disperati per la loro
condizione, proclamano al mondo la loro dignità ed il loro diritto a
essere considerati esseri umani.
Questo l’incipit del comunicato del Coordinamento per la Pace di Trapani,
da sempre in prima linea nella lotta contro i CIE.

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