Un diritto speciale







Gentilissimi Dirittisti Globali,

vi auguro una splendida giornata!


Son qui oggi a dire
che vi è un diritto in particolare
che una volta conquistato
è in grado di concederci
ogni altro giusto diritto.


Questo diritto ha un potere talmente speciale che è anzi in grado di mandare in pensione il termine stesso di "diritto". Per via del fatto che appena sorgesse una necessità essa verrebbe automaticamente soddisfatta, senza che vi fosse necessità di imbastire tutta la solita impegnativa rivendicazione per ottenere il dovuto.

Questo sommo diritto è la PARTECIPAZIONE a tutto ciò che riguarda la collettività. Tramite la PARTECIPAZIONE ogni componente della società è sullo stesso piano degli altri. Non ha più alcun bisogno di rivendicare diritti. E si badi che c'è ancora tutto lo spazio necessario per un sano livello di competizione che stimoli ognuno e dìa risalto ai migliori. Perché tramite la PARTECIPAZIONE partiamo, sì, tutti dallo stesso piano ma poi ognuno può fare il suo percorso.


Oggi al contrario la PARTECIPAZIONE alla cosa pubblica, al bene comune, è NEGATA. Vi sono alcuni di noi che si trovano su un piano più elevato degli altri. Gli statali non sono alla pari dei cittadini. Noi cittadini non possiamo cambiare chi ci informa, chi ci educa, chi ci cura, chi ci tassa, chi ci giudica, chi ci imprigiona, chi ci misura con le statistiche, etc. Di conseguenza non possiamo cambiare l'informazione, l'istruzione, i metodi di cura, il sistema di tassazione, i tribunali, le prigioni, non possiamo illustrare la società più veritieramente con statistiche fatte ben altrimenti che ora, etc.ù


In realtà sono gli statali a colonizzare le menti dei cittadini ed a decidere per loro a volte ben più di quanto possano fare gli stessi politici. Gli statali permangono infatti in luoghi di potere pubblico ben più a lungo di qualsiasi politico. Stanno lì a volte perfino per oltre mezzo secolo! Sono una vera CASTA REGNANTE. E dove vengono formati i politici se non in quelle stesse scuole ed università in pugno agli statali?

In conseguenza di tutto questo anomalo stato di cose, la competizione vive anch'essa un'anomala situazione ed infine si annichilisce nella totale buffoneria dei peggiori che rubano metodicamente il posto ai migliori.


Come possiamo, come meglio sappiamo, trattiamo allora questo argomento prima di ogni altro, perché esso viene prima e decide in merito ad ogni altro fatto sociale. Occuparsi d'altro è una totale perdita di tempo poiché senza aprire la Funzione Pubblica al contributo potenziale di ogni componente della società i problemi continueranno a proliferare indisturbati in Italia e nel mondo intero.

Gli statali occupano i posti di proprietà collettiva ABUSIVAMENTE. I ruoli della Funzione Pubblica sono un sacro bene comune di proprietà collettiva e devono essere periodicamente restituiti al popolo. Se questo non è ancora avvenuto lo si deve appunto al carattere chiuso, di casta, di mafia che distingue abominevolmente lo statalismo dalla democrazia.


Sviluppiamo queste idee, giochiamo con esse divertendoci, perché finalmente ciò che bloccava il nostro progresso è stato scoperto!


Ciao!


Danilo D'Antonio



p.s.:

Non so se avete avuto modo di leggere il mio precedente forbito intervento:

http://lists.peacelink.it/dirittiglobali/2010/03/msg00013.html

Il software di distribuzione della posta m'ha scritto che non l'avrebbe inoltrato.