Re: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Il discorso concerne la società civile, la sua storia, la sua tradizione, la sua fede. Certo una società evolve, sempre; può evolvere in tante cose, anche nella fede. Si vedrà, come, in che misura. Per ora il non credente dev'essere rispettoso del credente, della maggioranza credente; e, penso, guardare al crocifisso con simpatia, non con astio, nel legame fraterno che tutti ci lega.
Un saluto e un augurio da Arrigo Colombo


----- Original Message ----- From: "Piervincenzo Canale" <piervincenzocanale at gmail.com>
To: "Arrigo Colombo" <arribo at libero.it>; <dirittiglobali at peacelink.it>
Sent: Tuesday, February 02, 2010 9:15 AM
Subject: Re: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da inviare e diffondere se condiviso


Caro Arrigo,

Fermo restando che quello che dici mi sembra condivisibile, e'
evidente il fatto che il paese in cui sono nato, come peraltro molti
altri paesi occidentali cosiddetti 'sviluppati', non riesca a trovare
un modo di convivenza in questo mondo multipolare. Un mondo in cui i
credi, non solo quelli religiosi, gli stili di vita, in breve i
costumi, convivono. E saranno sempre più costretti a farlo.

Per adesso un pezzo di legno, qual'e' una croce appesa al muro di una
scuola o di un tribunale, viene ben difeso dai credenti che, mi
sembra, si sentirebbero minacciati se quel pezzo di legno venisse
tolto da un muro (come se la fede religiosa dipendesse da un legnetto
o da una statua), in un prossimo futuro non troppo lontanto potremmo
ritrovarci costretti a dover decidere se varra' di più un crocifisso
in una scuola o la pace per le strade sempre più abitate da quei
"nuovi italiani" che sono stati presi a colpi di fucile e spranghe di
ferro dalle nostre Rosarno, Castelvolturno, Villa Literno, solo per
citare gli ultimi esempi.

Per farla breve, ho sempre più l'impressione che su questa storia del
crocefisso la religione non c'entri proprio nulla.

Piuttosto mi sembra la solita difesa di un potere costituito. Ultimi
rimasugli di un passato che sta scomparendo.

Il 02/02/10, Arrigo Colombo<arribo at libero.it> ha scritto:
Caro Piervincenzo, ma quale offesa? chi viene offeso dalla presenza del
crocifisso? i non credenti? ma devono essere tolleranti rispetto alla
maggioranza credente.  Ti offende il crocifisso e non ti offende la festa
del Natale? che è poi la nascita come l'altro è la morte della stessa
persona. Ma il discorso su stato e società civile è fondamentale e non
facilmente discutibile; su questo bisogna riflettere.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo


----- Original Message -----
From: "Piervincenzo Canale" <piervincenzocanale at gmail.com>
To: <dirittiglobali at peacelink.it>
Sent: Monday, February 01, 2010 3:54 PM
Subject: Re: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da
inviare e diffondere se condiviso


Brava Elisabetta. Anche ammettendo che quest'offesa non esista per i
non carttolici allora perche' non tappezziamo i muri delle scuole, dei
tribunali, degli uffici comunali, insomma in breve di tutte le sedi
istituzionali laiche di tutti i simboli religiosi e non?


Il 01/02/10, Elisabetta<gaggiandra at yahoo.it> ha scritto:
Per me è offensivo
( e non puoi stabilire tu, a priori, che per me non lo sia)




________________________________
Da: Arrigo Colombo <arribo at libero.it>
A: Undisclosed-Recipient at yahoo.com
Inviato: Lun 1 febbraio 2010, 13:58:48
Oggetto: Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato. Documento da
inviare
e diffondere se condiviso


Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
il Movimento ha preparato questo intervento sul crocifisso
nei pubblici uffici; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e
nella
diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato.
Gl'indirizzi:
Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it (Nome,
Cognome,
Indirizzo sono d'obbligo, altrimenti cestinato);
Pres. Francesco Amirante, segreteria.amirante at cortecostituzionale.it
Vice Presidente Nicola Mancino, segvpres at cosmag.it
Segr. Pier Luigi Bersani, segr.bersani at partitodemocratico.itUn saluto
fraterno da Arrigo Colombo

Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza
Lecce

Al Presidente del CSM Giorgio Napolitano
al Vicepresidente Nicola Mancino
al Presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante
al Segr. del PD Pier Luigi Bersani

Presenza del Crocifisso e laicità dello Stato

La presenza del Crocifisso nelle scuole e nei pubblici uffici, in
particolare nei tribunali, è stata negli ultimi anni oggetto di
contestazione. Nel 2003 il ricorso di Adel Smith; nel novembre scorso
l’intervento della Corte di Strasburgo; nei giorni scorsi il rifiuto del
giudice Luigi Tosti.
Si è detto che era contro la libertà di religione, offensiva dei non
credenti, contraria alla laicità dello Stato.

Il Movimento ritiene opportuno fare alcune considerazioni.
Lo Stato è laico in quanto il suo potere si costituisce per una cessione
di
potere dei cittadini, non per un potere divino trasmessogli attraverso la
Chiesa; come la Chiesa stessa pretese per buona parte del secondo
millennio
dell’era volgare (si vedano i testi di Gregorio VII, Innocenzo III,
Bonifacio VIII). Un potere, dunque, che non ha radici religiose ma è
autonomo, e altro da ogni potere religioso.

Lo Stato è però l’espressione di una società civile, con la sua storia,
la
sua tradizione, la sua fede.
Così la società italiana è una società cristiano-cattolica, con frange di
altre confessioni e religioni,
e con uno strato agnostico o ateo. Perciò è una società cristiana nella
sua
stragrande maggioranza, anche se la pratica rituale è più bassa, e le
decisioni della gerarchia sono talora contestate; in base alla libertà di
coscienza.

Perciò lo Stato italiano riconosce come giorno di riposo e di festa la
domenica. Perciò riconosce le grandi feste cristiane a cominciare dal
Natale
e dalla Pasqua. Perciò riconosce alla Chiesa un contributo economico. E
la
presenza del Crocifisso si colloca in questo contesto espressivo di una
società cristiana, mentre costituisce una presenza di grande valore
umano,
che parla del ruolo e della potenza redentrice del sacrificio.

Non contrasta la laicità dello Stato, il quale esprime e deve esprimere
quella società; né è offensiva di altre religioni e confessioni
minoritarie
o marginali; che anzi il loro spirito dovrebbe portarle a condividere in
qualche misura la religiosità cristiana e le sue forme. Né offende gli
spiriti agnostici ed atei che sono piuttosto tenuti al rispetto della
religiosità altrui; come il religioso al rispetto della coscienza atea.
Nel
moderno spirito di tolleranza e di universale fraternità umana.
Lecce, gennaio 2010
per il
Movimento il Responsabile

Prof. Arrigo Colombo

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia,
Università di Lecce
Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160
E-mail arribo at libero.it/ Pag web
http://digilander.libero.it/ColomboUtopia




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