Torino. Storie di migranti ai giardini di via Cecchi



Torino. Storie di migranti ai giardini di via Cecchi

 

Giovedì sera. Giardinetti di via Cecchi. Gente che va e viene, monta un telo, apre uno striscione. Intorno la gente di sempre al giardino: gli anziani marocchini con la gèllaba, gli zarretti italiani con jeans a strizzapalle e mutande fuori, due ragazzini, uno africano e l’altro maghrebino, lo zuccotto di traverso, che giocano a rincorrersi tirando su il camicione, due ragazze nere che confabulano su uno scalino.

Qualcuno domanda del film che sta per partire, altri leggono i volantini. Alcuni ringraziano, uno si sbilancia e suggerisce che è tempo di mettersi insieme, italiani e immigrati, contro i razzisti che nelle ultime settimane, hanno cercato di marcare il quartiere con cortei e fiaccolate.

Gli zarretti tirano fuori un pallone e si scatenano a giocare come stretti da una rabbia senza troppe parole, poi sull’altalena con i piedi vicino all’ampli. Nessuno dice niente e loro si stufano presto.

Poco a poco la piazzetta si riempie di gente: facce note e tanti altri venuti apposta. Ragazzi e adulti delle case vicine che si aggiudicano una delle sedie o si siedono in terra davanti al telone.

Poi parte “Come un uomo sulla terra”. Le storie, raccontate in prima persona, del viaggio dall’Etiopia, dalla Somalia, dal Sudan verso l’Italia. Il deserto, i trafficanti d’uomini, quelli che la solitudine di sabbia si inghiotte per sempre. Dopo, più crudele del deserto, li attende la traversata della Libia. Il governo di quel paese, lautamente sponsorizzato dall’Italia, gestisce lager per migranti, dove stupri, violenze e umiliazioni sono il pane quotidiano. Se la cava chi paga. Una volta, due, tre, quattro... Un uomo racconta di essere stato arrestato sette volte e venduto cinque. Ogni volta la sua famiglia ha pagato il riscatto, che, dopo mesi e mesi di sofferenze, lo ha portato in Italia. Oggi, dopo gli accordi stretti dal governo di Roma con quello di Tripoli, chi arriva viene riportato all’inferno. Un inferno dove il ministro dell’Interno Maroni rispedisce ogni giorno uomini, donne e bambini in fuga dalla guerra, dalla dittatura, dalla repressione, dalla fame. Persino l’ONU ha provato ad alzare la voce, ma niente.

Le immagini di Gheddafi che tratta con Frattini nel 2006 si sovrappongono a quelle dello stesso Gheddafi che sbarca a Roma e si stringe a Berlusconi. Due criminali, che si giocano la vita di migliaia di persone tra chiacchiere e retorica. La foto di Omar al Mukhtar in catene tra i militari italiani che lo hanno catturato nel 1931 appesa al petto di Gheddafi, si mescola con i racconti degli immigrati africani incatenati, picchiati, umiliati, stuprati nelle galere libiche di oggi.

Il governo italiano paga il prezzo del sangue dei centomila libici ammazzati durante l’occupazione e il padre e padrone della Libia ringrazia, assicurando di mantenere e potenziare le sue galere.

Le due ragazze africane in fondo al giardino si avvicinano allo schermo che racconta di altre ragazze come loro. Gli zarretti si stringono uno sull’altro su una panchina e guardano attenti le storie di ragazzi uguali a tanti loro vicini di casa.

Due marocchini vestiti bene si avvicinano e scuotono la testa. Venisse qui, dove italiani, africani, magrhebini, cinesi, romeni, peruviani vivono fianco a fianco, Gheddafi non sarebbe certo il benvenuto.

Qui, in questa periferia come tante a Torino, per una sera, la solidarietà ha suonato più forte dell’odio.

 

 

Prossimi appuntamenti:

 

Martedì 16 giugno

Dalle 18 alle 24

Punto info antirazzista sul pacchetto sicurezza - in via Po 16

Il consueto incontro del giovedì in corso Palermo è anticipato a martedì al punto info antirazzista

 

Giovedì 18 giugno

saremo in piazza Madama Cristina per la serata informativa sul pacchetto sicurezza promossa da Torino Squatter.

Appuntamento dalle 19.

Saranno presenti gli avvocati Bisacca e Novaro.

 

Venerdì 19 giugno

Futuro radioattivo

Boccia Squat & FAI Torinese organizzano “Futuro Radioattivo”, serata informativa sul nucleare.

Interverranno alcuni esperti del settore.

A seguire cena Bellavita, proiezioni a tema, musica fino a notte inoltrata.

Dalle 20 alla Boccia Squat in via Giacomo Medici, 121.

 

Per info e contatti:

Federazione Anarchica Torinese – FAI

Corso Palermo 46 – la sede è aperta ogni giovedì dalle 21

fai_to @inrete.it 338 6594361