ORA E SEMPRE LIBERAZIONE!



ORA E SEMPRE LIBERAZIONE!

Ancora una volta il presidente del consiglio ha perso un'occasione per stare zitto. Anche sulla Festa della Liberazione ha dovuto mettere il suo marchio di ignoranza e arroganza. La Festa del 25 aprile è e deve rimanere la Festa della Liberazione. Non può diventare una qualunque "festa della libertà". La Festa della Liberazione è qualcosa di vivo e rappresenta, dopo 64 anni, un processo ancora in corso. Nonostante 64 anni fa ci siamo liberati dell'occupazione nazista e della dittatura fascista, ci sono ancora molte conquiste da realizzare. Dobbiamo ancora liberarci dalla violenza di un sistema economico che ha permesso a pochi di racimolare ricchezze immense mentre ci sono milioni di italiani che vivono nella povertà. Dobbiamo ancora liberarci dalla violenza di un sistema che discrimina gli stranieri, le donne e ogni essere umano che destabilizza, semplicemente perché esiste, lo status quo. Dobbiamo ancora liberarci dalla violenza degli integralismi religiosi che pretendono di dettare legge nelle vite delle singole persone, dimenticando che il sentimento religioso è tale solo se è il frutto di una libera scelta. Dobbiamo liberarci dalla violenza della centralità del denaro come valore, che ha ridotto l'essere umano ad essere considerato solo per il lavoro che fornisce e per la merce che produce, diventando egli stesso una merce, una cosa.

Per cui, ora e sempre, Liberazione! Perché parlare solo di Libertà significa parlare di qualcosa di quieto, di statico. Parlare di Liberazione significa invece parlare di movimento, di processo, di una vibrazione che non finirà mai. La vibrazione degli esseri umani che si ribellano all'apparente destino.

Roma, 26 aprile 2009

Carlo Olivieri
umanista