Riccardo Iacona, su Raitre "Presa Diretta"



In questo momento va on onda "Presa diretta", di Riccardo Iacona.

Vengono raccontate in modo molto efficace le storie dei migranti.

Vi invitiamo a vedere "Presa diretta". Chi lo volesse ringraziare... bene questa è la sua email:  r.iacona at rai.it

Vi invitiamo inoltre a segnalare su questa lista programmi TV, radio e libri sulle questioni dei migranti.


Lo staff di PeaceLink

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Le facce dell'Italia di oggi attraverso una serie di reportage
FULVIA CAPRARA - La Stampa 28/1/09

Da domenica Riccardo Iacona, romano, classe '57, telegiornalista cresciuto alla scuola di Michele Santoro, torna in tv con Presadiretta per «raccontare la realtà in maniera radicale, con fatti e personaggi visti in soggettiva». L'informazione è da sempre il suo grande amore e l'obiettivo del nuovo programma, firmato con Francesca Barzini, sta nell'offrire agli spettatori uno sguardo diretto sull'attualità: «Il rapporto con il reale è importante, da noi succede sempre più spesso che a mediarlo sia la politica e che l'informazione finisca per seguire l'onda emotiva. Un esempio? Se c'è uno stupro si parla di rom e invece sarebbe molto più utile tenere le telecamere accese su certe situazioni prima, e non solo dopo i fatti». Di chi è la colpa? «Di tutti, anche dei tg che tendono sempre a riportare quello che i politici dicono sulla realtà e non la realtà vera e propria». Ma c'entrano anche i talk-show: «Sì, hanno abbassato il livello di attenzione su certi temi, usano un linguaggio sempre più autoreferenziale». Una malattia prettamente italiana: «Negli altri Paesi europei il genere del reportage è molto più coltivato. Penso soprattutto alla Francia, ad Antenne 2, dove va in onda Inviato speciale, un programma che nessuno si sognerebbe mai di spegnere». E questo vale soprattutto quando si parla di servizio pubblico: «Se tutto si calibra su Sanremo, allora la tv di Stato è meglio spegnerla».

La prima delle cinque puntate di Presadiretta (ore 21.30, Raitre) s'intitola Migranti ed è un viaggio attraverso «le incongruenze e le grandi difficoltà a cui gli stranieri che lavorano in Italia vengono sottoposti per vedere riconosciuti i loro diritti». In apertura i filmati di due giovani video-maker, Manolo Luppichini e Claudio Metallo, sulle drammatiche condizioni di vita dei lavoratori stranieri impegnati in Campania, in chiusura Iacona, dalla Svizzera, prova a ricordare al pubblico i tempi non lontani in cui gli «emigrati emarginati» eravamo noi italiani, alle prese con quei problemi di clandestinità e di integrazione che oggi facciamo tanta fatica a comprendere. «Si scoprono cose pazzesche - osserva Iacona -, anche in ambiti dove non ci si aspetterebbe di trovarle. Per esempio tra le stelle della Scala, alle prese con attese e problemi per il rinnovo dei permesso di soggiorno».

Le altre inchieste in programma toccheranno altrettanti punti nevralgici, la crisi «raccontata dal basso» nella serata Senza lavoro, l'emergenza rom in Caccia agli zingari («Siamo un Paese razzista, nel profondo»), l'istruzione in Italia nella Scuola tagliata («La nostra scuola è un disastro, da prima della Gelmini»), i conflitti in Kosovo e Afghanistan nella Guerra infinita.

A giugno altre tre puntate chiuderanno il ciclo: «Vogliamo - spiega Iacona - tentare di stringere la forbice tra il raccontabile e il raccontato». Gli argomenti da affrontare sono tanti: «In tv non si parla mai di quello che accade nei Paesi appena entrati a far parte dell'Europa unita, così si avalla una generale ignoranza, mentre ci sarebbe tanto da dire». Da spettatore Iacona dice di vedere un po' di tutto, oltre ad ascoltare tanta radio e a tenere sempre accesi i canali di informazione 24 ore su 24: «Sono appassionato di reale e quindi se capito su un reality, per qualche minuto ci resto. Sono curioso, e molto umile, l'umiltà consiste nel ricordare sempre che questo mestiere è prima di tutto un servizio per il cittadino».