Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a morte



Saverio, 
queste domande senza risposta non hanno senso in questo
spazio. Questa sarà la mia ultima mail su questo
argomento, perchè come detto nella prima credo che il
rispettoso silenzio sia doveroso. Come lo avete tenuto tutti
quando la spina è stata staccata a giovanni paolo II.
La mia domanda è semplice è più reale: non ho mai
detto di ammazzare una persona che soffre atrocemente come
nell'esempio riportato, semplicemente chiedo, se io chiedo
di staccarmi la spina se sono in stato vegetativo, chi è
Saverio, Arrigo o altri per dirmi che non mi sono
interrogato sulla verità? cosa ne sapete? E se la mia
verità è diversa dalla vostra, qual'è il problema?? 
Ai vari cattolici che anche loro pongono la loro verità,
dico solo che la chiesa in materia è sempre stata
antistorica in tutti questi argomenti. Come ultimo esempio
ricordo che la chiesa era contraria alla donazione di
organi, per le stesse ragioni (più o meno) riportate su
questo argomento. Poi ravveduta. E così via tornando
indietro nel tempo gli esempi si sprecano.
Veramente non capisco questo vostro accanimento nei
confronti di una decisione di una persona che differisce
dalla vostra. Oggi sulla republlica c'è l'articolo di una
grandissima donna che assiste il figlio in stato vegetativo
da 47 anni. La stimo tantissimo e fà impressione leggere
le sue frasi piene d'amore verso questo figlio. Se la scelta
fosse stata diversa non l'avrei criticata in nessuna
maniera. Chi sono io per capire cosa è giusto o sbagliato
in una condizione come la sua che non oso nemmeno
immaginare. Facile ergersi a giudici e analisti finchè
siamo in piena salute, noi e i nostri famigliari. Le vere
riflessioni le fanno chi vive quotidianamente con questi
drammi. E non si possono portare verità oggettive pensate
da chi non li ha vissuti e non li vive, solamente perchè
ci si crede detentori di chissà quale verità.
Rispetto la desicione di Eluana e non tornerò più su
questo argomento. 
Ciao
Luca


----- Original Message -----
Da : "Saverio Benedetti" <savetti47 at gmail.com>
A : dirittiglobali at peacelink.it
Oggetto : Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a morte
Data : Thu, 20 Nov 2008 13:54:29 +0100

> Il problema è che non si può invocare il libero
arbitrio e
> poi chiamare, anzi, obbligare a norma di legge qualcuno a
> commettere un omicidio. Esiste una legge che punisce i
> tentati suicidi e gli omicidi. Se io sparo ad una persona
> che soffre dolori atroci e mi invoca di ucciderla, non
> vado in galera? Si combatte in tutto il mondo per abrogare
> la pena di morte, perchè dovremmo invocare il contrario
> nei casi in cui, come ho ribadito nel mio precedente
> intervento, la vita biologica è solo momentaneamente
> scollegata con quella spirituale e psichica? Come facciamo
> a stabilire quali sono i tempi minimo e massimo per cui
> una persona debba essere lasciata morire di fame e sete?
> Se per i suoi familiari Eluana altro non è che un
ammasso
> di carne e ossa, perchè non l'abbandonano a chi vuole
> occuparsene? Vedi, caro Luca, ancora tante domande senza
> risposta, eppure le risposte si riconducono tutte ad una
> sola, quella che io già mi sono dato e ho partecipato a
> tutti: la limitatezza dell'uomo gli impedisce di conoscere
> e sapere tutto e nel dubbio si deve adottare il principio
> di precauzione, la sospensione del giudizio,
> l'accettazione di un corso esistenziale diverso dagli
> standard che ci siamo imposti molto spesso ipocritamente,
> perchè la legge deve essere sempre fatta per l'uomo e
non
> l'uomo per la legge. In merito al porsi o meno delle
> domande, credo che sia proprio questa la prerogativa che
> distingue l'uomo dagli animali.
> Allora termino questa diatriba infinita con un'ultima
> domanda: quale mondo ti prefiguri, Luca, permettendo a
> ciascuno di noi di interpretare individualmente, senza uno
> standard oggettivo, le vicende umane proprie e altrui,
> senza interrogarsi sulla verità?
> 
> Buona risurrezione.
> 
> Il giorno 19 novembre 2008 17.38, luca.bigolin at 99studio.it
> < luca.bigolin at 99studio.it> ha scritto:
> 
> > Quante sapienti domande senza una risposta. Mancano solo
> > le domande da dove veniamo e dove andiamo per completare
> > il capitolo.
> > rispettare le opinioni e le decisioni degli altri no? un
> > rispettoso silenzio sulle sofferenze altrui nemmeno?
> > Saverio, per me sei libero di pensare che la tua sia
> > vita finchè la scenza riesce a farti battere il cuore
> > con qualsiasi metodo. E' tua ed è una tua scelta, di
> > vita o di fede che sia.
> > Per me non è così, preferisco mi venga staccata la
> > spina. qual'è il problema?
> >
> > ----- Original Message -----
> > Da : "Saverio Benedetti" <savetti47 at gmail.com>
> > A : dirittiglobali at peacelink.it
> > Oggetto : Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a morte
> > Data : Wed, 19 Nov 2008 16:39:48 +0100
> >
> > > Pobabilmente, quella che Lei, Prof. Colombo e gli
> > > altri di dirittiglobali avete letto è la parte della
> > mia e-mail,
> > > riportata nella sua risposta, che, a causa di uno
> > > scivolamento del mouse, mi è partita prima che
potessi
> > > terminarla, tanto è vero che, leggendola, non ha
molto
> > > senso compiuto. Le trascrivo quindi, di seguito, sia
> > > il testo integrale del mio intervento, che quello del
> > > Dr. Melazzini, anche se quest'ultimo intervente
> > > dovrebbe essere già in suo possesso. Voglio comunque
> > precisare che
> > > una sentenza inappellabile come quella sputata su
> > > Eluana, sputa anche sulla possibilità, ad esempio,
che
> > > tutti gli uomini hanno di cambiare le proprie scelte
> > > in conseguenza di una mutata opinione che ciascuno
può
> > aver maturato nel
> > > corso del tempo. Quale sicura attendibilità riveste
un
> > > testamento biologico redatto oggi e applicato magari
> > > dopo dieci anni ad una persona che, non avendo la
> > > possibilità di confermarlo per impedimento a
> > > comunicare, potrebbe invece aver cambiato idea non
> > > solo durante gli anni di lucidità, ma soprattutto
> > durante quelli che noi, dall'alto
> > > di una scienza tanto empirica quanto limitata come
> > > quella medica, abbiamo etichettato come stato di non
> > > ritorno e d'incoscienza assoluta? Quando mai la
> > > scienza ha dimostrato che, in assenza di attività
> > cerebrale, ma nelle
> > > piene e spontanee funzionalità corporee, pur
> > > nell'incapacità di autonutrirsi (neanche nel coma
> > vigile è
> > > possibile), vengano interrotte anche le facoltà
dello
> > > spirito e dell'anima di una persona? In che condizioni
> > > e in che momento si spegne una vita della quale
> > > conosciamo pressoché niente? Sono la presunzione e
la
> > > piccolezza umane che hanno convenzionato l'ugualianza:
> > > ELETTROENCEFALOGRAMMA PIATTO = MORTE BIOLOGICA.
Posso
> > > essere anche d'accordo sulla morte biologica (del solo
> > > cervello), ma anche un animale, una pianta hanno
> > > qualcosa in più di un semplice involucro esterno
che,
> > > per cause accidentali e confini sequenziali
> > > indefinibili con sicurezza, abbia perso il contatto
> > > con l'interiore che esula dalla sfera delle nostre
> > > aleatorie valutazioni. Allora, adottando quello che
> > > per la massima parte delle nostre azioni ci viene
> > > concesso, con grande senso della nostra limitatezza di
> > > giudizio, come "beneficio del dubbio", non è
> > > preferibile scegliere sentenze di vita, anziché di
> > > morte? Tutto questo, naturalmente, alla luce della
> > > semplice deduzione squisitamente ed onestamente laica,
> > > ma non laicistica. Parlando con interlocutori in
> > > possesso di una fede matura, poi, il dialogo sarebbe
> > completamente diverso. >
> > > Buona risurrezione.
> > >
> > > Saverio
> > >
> > > *TESTO INTEGRALE DELLA MIA PRECEDENTE NOTA*
> > >
> > > Se Lei, illustre professore, fosse coerente, dovrebbe
> > > in questo contesto predicare anche la soppressione di
> > > TUTTE LE PERSONE, dato che *tutti noi andiamo verso la
> > > morte*. Se vogliamo invece ridurre i casi
> > > esclusivamente a coloro che LA MEDICINA NON PUO'
> > > CURARE PER GRAVE CARENZA CONOSCITIVA SIA SUL CERVELLO
> > > UMANO (secondo la scienza utilizzato, persino dagli
> > > stessi medici, al 10-15% delle reali potenzialità),
> > > SIA SU QUALSIASI MALATTIA CHE AFFLIGGE IL NOSTRO
> > > GENERE, per sconfiggere la quale sono necessari tempi
> > > e sperimentazioni interminabili, allora si dovrebbero
> > > sopprimere tutti i malati " DICHIARATI INCURABILI", o
> > > affetti da malattie sconosciute, o menomati nel corpo
> > > e nella mente, anche se, proprio per i tempi
> > > giurassici della scienza e della medicina, magari GIA'
> > > ESISTE UNA CURA, PUR SE ANCORA IGNOTA. Pensi solo a
> > > quante soppressioni sarebbero state necessarie prima
> della penicillina, o dei vaccini, o dei trapianti. Ma, al
> > di là
> > > di ogni considerazione, laica o religiosa che sia, ha
> > > proprio ragione lei, professor Colombo, nessuno può
> > > disporre a piacere di quanto no ha diritto di
> > > disporre. Io continuo ad essere dell'idea che NESSUN
> > > MEDICO, NESSUNO SCIENZIATO, NESSUN UOMO PUO' CREARE LA
> > > VITA, neanche di un animale, per cui NON E' NEMMENO
> > > AUTORIZZATO A TOGLIERSELA NE', TANTO MENO, A TOGLIERLA
> > > , solo perché esula dallo standard
dell'efficientismo
> > > alienante e sfruttatorio che la nostra società
> > > post-moderna ha imposto ai suoi componenti. In caso
> > > contrario, le stesse leggi repressive di suicidi e
> > > omicidi dovrebbero essere emendate. In realtà la
> > > valutazione dal lato esclusivamente produttivo della
> > > persona umana svuota di ogni diritto, pur inalienabile
> > > , i più deboli e i più emarginati. Hitler aveva
> > > motivazioni diverse, ma adottava gli stessi metodi.
> > > Tra l'altro una cosa mi suona molto strana: continuano
> ad arrivare messaggi di condanna delle certezze assolute,
> > > ma cosa affermano i cultori della morte se non la
> > > certezza che la loro soluzione è l'unica giusta? E
tra
> > > i cultori della morte non a caso troviamo anche chi ha
> > > la certezza che un aborto sia la soluzione migliore
> > > per rimediare alla nostra leggerezza. Se poi vogliamo
> > esaltare la libertà di
> > > scelta, è bene che si consideri anche la certezza
che
> > una
> > > libertà indipendente dalla verità è una vera e
> > propria
> > > schiavitù, una prostituzione ai propri istinti,
> > > retaggio dell'animale che ci ha dato il solo corpo.
> > > Non per niente l'uomo deve fare i conti anche con
> > > mente e anima, che reclamano il proprio nutrimento. E
> > > nessun sondino né presidio sanitario è idoneo a
> > garantire quest'ultimo. >
> > > Buona risurrezione a noi tutti.
> > >
> > > *TESTO DEL DOTTOR MELAZZINI*
> > >
> > > *Melazzini: anch'io mangio grazie a un sondino, e dico
> > > che questa sentenza è un omicidio *
> > >
> > > venerdì 14 novembre 2008
> > >
> > > «Ricorso inammissibile»: due parole tremende, per
dire
> > che
> > > tornare indietro non si può. La sentenza che
condanna
> > > a morte Eluana Englaro non può essere cancellata, e
il
> > > suo tragico effetto non può essere bloccato. Questo
ha
> > deciso
> > > ieri sera la Corte di Cassazione, respingendo il
> > > ricorso della procura di Milano.
> > >
> > > Potrebbe essere l'ultimo atto, epilogo di una lunga
> > > vicenda in cui nessuno esce vincitore, e solo una
> > > persona, di certo, esce sconfitta: Eluana stessa. Di
> > > questa sconfitta è convinto Mario Melazzini,
> > > presidente della Associazione Italiana Sclerosi
> > > Laterale Amiotrofica (AISLA), e malato di Sla dal
> > > 2002. Una sconfitta che suona particolarmente tragica
> > > per chi, come lui, condivide con Eluana l'aspetto
> > > centrale di tutta questa vicenda: il fatto di mangiare
> > e bere grazie all'aiuto di un sondino. >
> > > *Dottor Melazzini, che cos'ha provato sentendo questa
> > > ultima sentenza?*
> > >
> > > Enorme tristezza. Anche se da qualcuno potrà essere
> > > vissuta come una vittoria, io dico che in queste
> > > situazioni non ci possono essere né vinti né
> > vincitori, ma
> > > solo sconfitti. E una cosa esce sconfitta in
> > > particolare: la vita. Sentendo dichiarazioni di
> > > vittoria fatte anche da persone non direttamente
> > > coinvolte, mi vien da dire che forse dobbiamo
> > > interrogarci, come società che si dice civile, su
> > quale sia il valore che diamo alla vita. È o no
> > > un valore assoluto? Alcuni dicono che è stata fatta
la
> > > volontà di Eluana: ma come si fa a desumere la
> > volontà,
> > > come accade nella sentenza, in base solo ed
> > > esclusivamente a modelli di vita? A me come cittadino,
> > > come persona e anche come malato questa cosa fa molto,
> > > molto male: la vita vista come accettabile solo se
> > > adeguata a certi modelli.
> > >
> > > *Cosa si sentirebbe di dire alla famiglia di Eluana?*
> > >
> > > Io mi sento vicino a quella povera famiglia,
> > > indipendentemente da tutto. Non so cosa faranno ora, e
> > > se effettivamente metteranno in pratica l'ultimo atto,
> > > che non sarà un accompagnamento ma un vero e proprio
> > omicidio.
> > > Questo mi sembra doveroso dirlo, come uomo ma anche e
> > > soprattutto come medico: *l'alimentazione
> > > e l'idratazione non sono strumenti terapeutici, e come
> > > tali non sono mai identificabili come atto di
> > > accanimento terapeutico*. *Eluana non è una persona
> > malata: Eluana è
> > > solo disabile*.
> > >
> > > *Ciò che ieri ha stupito è l'aridità di una
sentenza
> > che
> > > giudica tecnicamente inammissibile un ricorso: un
> > > semplice meccanismo giuridico, che decide della vita
> > > di una persona.*
> > >
> > > Questa è la cosa che io trovo veramente assurda, e
> > cioè
> > > che riguardo a un valore e un bene inalienabile e
> > > indisponibile si possa decidere sul da farsi solo ed
> > > esclusivamente in base a uno strumento giuridico.
> > > Questo sia detto con tutto il rispetto per il lavoro
> > > della magistratura. Ma il fatto che i magistrati
> > > giudichino inammissibile il ricorso solo dal punto di
> > > vista procedurale, e non per i contenuti, forse
> > > dovrebbe far concludere che non abbiano preso bene in
> > > visione quello che dice l'articolo 2 della
> > > Costituzione. Si cita sempre e solo l'articolo 32, e
> > > non si ricorda mai che all'articolo 2 si parla di
> > > «diritti inalienabili» da riconoscere e garantire.
> > > Comunque, fa male e dà molto da pensare il fatto che
> > > in un'aula fredda di tribunale vengano decisi alcuni
> > valori che sono indiscutibili. >
> > > *Cosa accadrà ora? Molti pensano che sia un semplice
> > > automatismo: si stacca una spina e tutto finisce. Ma
> > > cosa accadrà realmente ad Eluana, se si dovesse dare
> > esecuzione
> > > alla sentenza?*
> > >
> > > L'idea che il tutto possa risolversi con una sorta di
> > > automatismo è figlia di una concezione, gravissima,
> > > secondo cui in realtà Eluana non è più una
persona
> > viva.
> > > Basta staccare una spina, il sondino, e punto e a
> > > capo. Non sarà così: *morirà di fame e di sete,
cioè
> > con una
> > > delle morti più atroci*che ci possono essere. Questo
è
> > > doloroso ma deve essere detto, visto che
> > > molti pensano e affermano che quella di Eluana non è
> > vita.
> > > Io posso affermare, come medico, che sarà una morte
> > atroce
> > > , e dovrà essere "controllata", come accaduto nel
caso
> > di
> > > Terry Schiavo. Alcuni fautori di questa sentenza e
> > > presunti uomini di scienza sostengono che il danno
> > > subito da Eluana a livello corticale, cioè della
> > > corteccia cerebrale, coinvolgerebbe anche le strutture
> > > deputate al controllo della sete e di alcune
> > > sensazioni, come il dolore. Ma se fosse così non ci
> > > sarebbe ragione di *trattare con analgesici* maggiori
> > > le ultime ore della vita, come accaduto con la povera
> > > Terry Schiavo. A Terry furono date forti dosi di
> > morfina. È come mettersi a posto
> > > la coscienza, nel caso in cui quella teoria fosse
> > > erronea. Significa che presumiamo che lei proverà
> > grande dolore. >
> > > *La sua malattia costringe anche lei, come Eluana,
> > > alla nutrizione attraverso il sondino: che effetto le
> > > fa sentire che questa condizione possa essere
> > > considerata in contrasto con la dignità della vita?*
> > >
> > > Mi sento profondamente offeso come malato, e non solo
> > > per me, ma anche per i tanti malati che si trovano in
> > > condizioni simili a quelle di Eluana, con
> > > alimentazione e idratazione artificiale. Tutte queste
> > > persone hanno la loro vita; e la vita ha un valore
> > > intorno al quale non possono essere prese decisioni,
> > > come se la dignità fosse legata al concetto di
> > > qualità. Io ne sono estremamente convinto: la
dignità
> > > di ogni vita ha un carattere intrinseco, ontologico.
> > > Mi è rimasta impressa un'intervista fatta alle
persone
> > > che accudiscono Eluana. Dicevano: «oggi Eluana è
molto
> > bella». Perché nessuno
> > > parla del fatto che ci sono persone che si occupano di
> > > lei , che la vestono, la cambiano, le fanno fare
> > > fisioterapia. Per una persona morta sarebbe tempo
> > > sprecato Ma Eluana è viva. Purtroppo si pesa spesso
> > > che casi come questo, che danno molto disagio, sia
> > > molto meglio risolverli. E la cosa più grave è che
> > tutto questo ci distrae da tutti gli
> > > altri soggetti che sono a carico delle famiglie, le
> > > quali hanno bisogno di strumenti e di sostegno
> > > economico per portare avanti queste situazione. Sono
> > > costretti a lottare per essere liberi di vivere. È
un
> > > paradosso: *è più tutelata la decisione di
> > > interrompere una vita che non la scelta di chi vuole
> > > continuare * ad esercitare un diritto sacrosanto, come
> > > la vita stessa. E così la scelta della vita diventa
> > una battaglia quotidiana. >
> > >
> > > Il giorno 19 novembre 2008 3.04, Arrigo Colombo
> > > <arribo at libero.it> ha scritto:
> > >
> > > >  Movimento per la società di giustizia e per la
> > speranza
> > > > Caro Luca,
> > > >                   trovo strano che tu dica che non
> > > > ci si debba interessare di una persona sofferente e
> > > > morente, e dei suoi cari che pure soffrono, e del
> > > > suo problema. E che non si debba discutere di questo
> > > > problema cercando di risolverlo, se possibile. Trovo
> > > > molto interessante, e anche simpatico, il testamento
> > > > biologico di Leonardo che hai riportato. Un saluto
> > > fraterno da Arrigo Colombo >
> > > >
> > > >
> > > > ----- Original Message -----
> > > >  *From:* Luca Bigolin <luca.bigolin at 99studio.it>
> > > > *To:* dirittiglobali at peacelink.it
> > > > *Sent:* Tuesday, November 18, 2008 4:10 PM
> > > > *Subject:* Re: SCIENZA & VITA: Eluana condannata a
> > > > morte: L'ESECUZIONE SIA PUBBLICA, CON TESTIMONI E
> > > VIDEO >
> > > > Sinceramente mi sono un po' stancato delle vostre
> > > > certezze, da una parte e dall'altra. E non ve le
> > > > invidio per niente. Ma chi siete voi per parlare di
> > > una persona, di una famiglia, di un padre, di una
> > > > sofferenza che nemmeno immaginate.
> > > > Ma a voi cosa cambia se questa ragazza rimane
> > > > sdraiata a letto per i prossimi 50 anni o se viene
> > > > sepolta domani? La conoscete? Avete mai parlato con
> > > > lei? con suo padre? con i suoi amici? Detentori di
> > > > certezze e diritti che nessuno vi ha chiesto. Se vi
> > > > dovesse capitare (e non ve lo auguro) siete liberi
> > > di stare e di costringere la vostra famiglia a tenervi
> > > > in stato vegetativo finchè la medicina sarà in
grado
> > > > di farlo. Agli altri non posso dire che sono liberi
> > > di farsi staccare la spina perchè in questo stato
> > > > comandato dal vaticano purtroppo nessuno può
> > > > permettersi di pensarla diversamente da loro e per
> > > il momento non si può scegliere. >
> > > > Spero che finalmente lascino fare sta benedetta
> > > > legge sul testamento biologico. Cosicchè i vari
> > cattolici sono
> > > > liberi di starsene sdraiati e incoscenti per anni,
> > > > senza costringere anche gli altri a fare secondo il
> > > loro pensiero. Saremo liberi anche in questo stato
> > > > delle banane di pensarla in maniera diverse l'uno
> > > > dall'altro no? Sinceramente mi schifate a parlare e
> > > > scrivere continuamente il nome di questa persona
> > > > come se fosse vostra sorella. Se proprio qualcuno
> > > deve parlare mi piacerebbe fosse qualcuno che è
vicino
> > > > a queste sofferenze. Che se ne guardano bene dal
> > > farlo. Ci sarà pure un motivo no? >
> > > > Parecchio tempo fa ho letto su un blog questo
> > > > "testamento". Ho impiegato un po' a ritrovarlo. Vi
> > > > invito a leggerlo, soprattutto le prime righe. Non
> > sarà
> > > identico a quello che ha fatto Eluana, ma il senso mi
> > > sembra chiaro. >
> > > >  Il qui presente, nel pieno benché effimero
possesso
> > > > delle proprie dignitose facoltà mentali,
> > > > qualora un incidente o una patologia lo
> > > > costringessero in un letto, assistito da costosi
> > > > macchinari da cui dipenderebbe la sua vita, in uno
> > > stato d'incoscienza protratto per tre anni almeno, >
> > > > chiede
> > > >
> > > > – che non si dia risalto mediatico alla cosa: la
> > > > gente nasce e muore tutti i giorni;
> > > > – che i politici restino a distanza: sarebbe un
> > > > Paese migliore se le leggi non si facessero pensando
> > > > sempre al caso particolare; – che gli opinionisti
si
> > > > tengano le loro opinioni: grazie, ho già le mie
(in
> > > > particolare, sarebbe carino da parte di Giuliano
> > > Ferrara lasciarmi morire in pace, visto che è una
vita
> > > > che mi affligge con opinioni non richieste);
> > > > – che i cantanti facciano i cantanti. O vogliono
> > > dire una
> > >
> > >
> preghiera<http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_16/cel
> > > >
> entano_eluana_bottiglie_602781e0-52f8-11dd-a364-00144f02aa
> > > > bc.shtml?fr=box_primopiano>? Va bene, ma in
silenzio
> > , non in prima pagina. – che i preti facciano i preti
–
> > > > che pensino cioè a consolare vedove e orfani, e
non
> > > > a inventarsi bislacche etiche pro-life che, per
> > > quanto ho potuto appurare, dal Vangelo non risultano.
> > > > E io il Vangelo un po' l'ho letto, Santi Padri.
> > > Comincia con un vecchio Santo che chiede di
> > >
> > > >
> morire<http://www.labibbia.org/pls/bibbiaol/GestBibbia.Ric
> > erca?Libro=Luca&Capitolo=2#VER_29>; prosegue con un
uomo
> > > > , figlio di Dio, che a un certo punto decide di
> > > morire. Proprio così: il padre gli lascia la
libertà
> > di scegliere,
> > > > e lui decide. Quando un amico lo prende in disparte
> > > > per dissuaderlo, lui gli risponde: Vade retro
> > > > Satana. Non so se mi sono spiegato: Vade Retro
> > > Satana, perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo
> > > gli
> > > >
> uomini<http://www.labibbia.org/pls/bibbiaol/GestBibbia.Ric
> > > > erca?Libro=Marco&Capitolo=8#VER_33>. Pecco certo
di
> > > superbia nel paragonare il mio piccolo sacrificio a
> > > > quello del Figlio di Dio: lui doveva mondare tutti
> > > > gli uomini dal peccato originale, io vorrei soltanto
> > > > che i macchinari, il tempo, le risorse e l'affetto
> che si spendono sul mio caso disperato vengano rivolte ad
> > > altri malati, più bisognosi di affetto, risorse,
tempo
> > > > e macchinari. Ma la vita è un dono, l'unico che mi
> > resta,
> > > > e dei doni si dispone a piacimento. Capisco che dire
> > > > di No a un dono possa essere interpretato come un
> > > segno di scortesia: il mio però più che un No è
un
> > Grazie, mi è
> > > > piaciuto, ma in queste condizioni non mi va più,
ne
> > > > ho avuto abbastanza, datene piuttosto un po' di
più
> > > agli altri che ne hanno avuto meno. >
> > > > – E quindi: che si stacchi la spina ai macchinari.
> > > > – Che si stacchi l'eventuale sondino che mi nutre.
> > > > Qualora il dottore incaricato avesse difficoltà
con
> > > > la sua coscienza, chiuda gli occhi e faccia finta di
> > > toglierlo a Giovanni Paolo
> > >
> > > >
> II<http://temi.repubblica.it/micromega-online/l%E2%80%99eu
> > > >
> tanasia-di-papa-wojtyla-che-la-chiesa-vuole-nascondere/> .
> > > > – Che mi si somministri per favore qualche
oppiaceo,
> > > > nell'eventualità che pure nell'incoscienza io stia
> > > provando un po' di dolore. Se non si può fa lo
stesso,
> > > > ma ho sempre pensato che prima di morire mi sarebbe
> > > piaciuto provare qualche sostanza da cui mi sono
> > > > saggiamente tenuto lontano da giovane. > È tutto?
Sì
> > > > , direi che è tutto. E se poi l'anno dopo si
scopre
> > > > la cura? Beh, mi stupirei del contrario. È la
storia
> > > della mia vita, no? >
> > > > da leonardo
> > > > http://leonardo.blogspot.com
> > > >
> > > >
> > > > Saverio Benedetti ha scritto:
> > > >
> > > > Se Lei, illustre professore, fosse coerente,
> > > > dovrebbe in questo contesto predicare anche la
> > > > soppressione di TUTTE LE PERSONE, dato che *tutti
> > > > noi andiamo verso la morte*. Se vogliamo invece
> > > ridurre i casi esclusivamente a coloro che la medicina
> > > > non può curare per GRAVE CARENZA CONOSCITIVA sia
SUL
> > > > CERVELLO UMANO (che viene utilizzato , anche dagli
> > > > stessi medici, al 10-15% delle reali possibilità),
> > > DI UN METODO CHE, MAGARI TRA NON MOLTO TEMPO,  qui la
> > persona già non c'è più e il suo corpo va
> > > > verso la morte; e trattenerlo è abusivo, è farne
un
> > > > oggetto di cui si dispone a piacere, di cui non si
> > > ha diritto di disporre. >
> > > > Il giorno 17 novembre 2008 13.10, Arrigo Colombo
> > > > <arribo at libero.it> ha scritto:
> > > >
> > > >>  Movimento per la società di giustizia e per la
> > > speranza >> Ho letto la vostra dichiarazione e quella
> > > di Scienza e vita. Vi unisco un >> articolo che ho
> > > scritto per il "Nuovo quotidiano di Puglia". >> Un
> > > saluto fraterno da Arrigo Colombo >>
> > > >>
> > > >> *Poter morire*
> > > >>
> > > >> di Arrigo Colombo
> > > >>
> > > >>
> > > >>
> > > >>
> > > >>
> > > >> Finalmente la Cassazione ha dato il sospirato
> > > responso: Eluana Englaro può >> morire. Dopo 16
anni,
> > > dal gennaio 1992, quando un incidente di macchina le
> > > >> provocò un trauma al cervello cui seguì una
necrosi
> > > irreversibile, ridotta >> allo stato vegetativo,
> > > mantenuta in vita con alimentazione artificiale. >>
> > > Dopo una battaglia giudiziaria che nel luglio di
> > > quest'anno aveva raggiunto >> l'autorizzazione della
> > > Corte d'Appello di Milano, poi bloccata dalla >>
> > > Procura, finalmente la Cassazione respinge questo
> > > blocco, questo ricorso, e >> la poverina può morire.
> > > La buona morte, la morte liberatrice. >> >> E subito
> > > insorge la polemica, il Vaticano grida all'omicidio.
> > > Col Card. >> Barragan, presidente del Pontificio
> > > consiglio per la salute; con Bagnasco, >> presidente
> > > della CEI; con Fisichella, che presiede la Pontificia
> > > accademia >> per la vita; con alti esponenti del
> > > potere ecclesiastico. >> >> Ma le ragioni non sono
> > > chiare, perché di ragioni si tratta. Non è che vi
>>
> > > sia un dettato divino, una rivelazione, una parola
> > > evangelica. È un problema >> di etica. Il Vaticano
> > > pretende di avere l'esclusiva dell'etica, di sapere >>
> > lui solo qual'è l'azione giusta e
> > > virtuosa; mentre l'umanità, emancipatasi >> dalla
> > chiesa,
> > > sarebbe caduta nel relativismo, nel lassismo,
> > > nell'arbitrio, >> nel tutto è permesso. È il
discorso
> > di
> > > papa Ratzinger, discorso frequente, >> intima
> > > persuasione. Che però è errato perché
l'umanità, e
> > proprio in quella >>
> > > modernità che la chiesa tanto detesta, che Pio IX ha
> > > condannato nel suo >> famoso *Sillabo*, una esemplare
> > > raccolta di tutti quei pretesi errori >> (tra i quali
> > > c'era la sovranità popolare, la democrazia);
l'umanità
> > è
> > > andata >> sviluppando un'etica molto salda e forte che
> > > è contenuta nelle Carte dei >> popoli (spesso
chiamate
> > > Dichiarazioni dei diritti; che però sono sempre >>
> > > diritti-doveri), le quali si sono succedute lungo
> > > tutta la modernità. >> Mentre la chiesa non aveva
mai
> > > riconosciuto, fino a tempi recenti (al >> Concilio
> > > Vaticano II) fondamentali principi etici, come la
> > libertà
> > > di >> coscienza (si veda la mostruosa persecuzione dei
> > > cosiddetti "eretici", >> bruciati a decine di migliaia
> > > sul rogo); o come la sovranità popolare. Fino >> a
> > > tempi recentissimi (cioè a fine secolo) non
> > > riconosceva l'illiceità della >> pena di morte, e
cioè
> > che lo stato
> > > non ha il diritto di uccidere il >> cittadino; e
> > > predicava la "guerra giusta", mentre la guerra è un
> > > fatto >> talmente atroce che non può mai essere
giusto
> > ; sì che i
> > > conflitti tra popoli >> – come dice il trattato
> > dell'ONU –
> > >  devono sempre esser risolti con la >> trattativa, mai
> > > con la guerra. >>
> > > >> Difficile accettare la chiesa cattolica come un
> > > buon maestro di etica, per >> il fatto stesso che è
un
> > > centro di potere, una struttura imperiale, ed è >>
> > > quindi sensibile alle ragioni (o pseudoragioni) del
> > > potere, alla "ragion di >> stato"; si veda il recente
> > > comportamento nel problema dei preti pedofili. In >>
> > > materia di etica, piuttosto che come maestra, è bene
> > che la chiesa entri >>
> > > nella discussione come discepola, poiché i grandi
> > principi
> > > li ha appresi >> dalla modernità laica. O, supposta
> > questa
> > > acquisizione, che vi entri come >> partner della
> > > discussione, su di un piano di parità, e
riconoscendo
> > > >> l'autorità degli esperti nei vari campi, la
> > > medicina ad esempio. >>
> > > >> E quali sono le ragioni che adducono? Parlano di
> > > vita che non si deve mai >> sopprimere; ma qui si
> > > tratta piuttosto di vita umana, di persona umana, di
> > > >> eclissi o meno della persona quando è avvenuta la
> > morte cerebrale ed
> > > è >> rimasto solo un residuo vegetativo, Parlano di
> > > accanimento terapeutico che >> in questo caso non ci
> > > sarebbe, perché non ci sono farmaci ma solo >>
> > > alimentazione forzata; che poi è un sofisma
perché, si
> > > tratti di farmaci e >> macchinari o di alimentazione,
> > > la forzatura c'è. Adducono ragioni che vanno >>
> > discusse come
> > > tutte, e che in verità non hanno grande peso
perché
> > qui la
> > > >> persona già non c'è più e il suo corpo va
verso
> > la
> > > morte; e trattenerlo è >> abusivo, è farne un
oggetto
> > di
> > > cui si dispone a piacere, di cui non si ha >> diritto
> > > di disporre. >>
> > > >> D'altra parte questo interevento del potere
> > > ecclesiastico su di un dettato >> della Cassazione,
> > > cioè del supremo potere giudiziario dello stato, >>
> > > costituisce interferenza del religioso nel politico e
> > > trasgressione del >> Concordato. Come quando
> > > l'episcopato interviene sull'attività del parlamento
> > >> e minaccia i parlamentari
> > > cattolici se approveranno una certa legge. Un >>
> > > comportamento trasgressivo, quello di questi alti
> > > prelati, un comportamento >> vizioso e non
> > > tollerabile. In realtà la chiesa cattolica, che per
> > > secoli ha >> tenuto lo stato sotto la sua tutela, ha
> > > acquisito un habitus perverso da cui >> non riesce a
> > liberarsi; rimpiange quella lunga età
> > > di supremo potere non >> solo religioso ma politico, e
> > > in certo modo la perpetua. >>
> > > >> Lo stato, poi, è rappresentato da gruppi politici
> > > che ne gestiscono il >> potere; e che spesso
> > > assecondano l'ingerenza ecclesiastica per non >>
> > > inimicarsela, per averne il favore, specie
> > > nell'incidenza elettorale. Il >> Centrodestra, in
> > > particolare; che ha varato la legge per la
> > > procreazione >> assistita sulla falsariga del decreto
> > > vaticano. Così ora s'invoca la famosa >> legge
> > > sull'eutanasia, sul testamento biologico ecc.; ma
> finché c'è il >> Centrodestra al governo, sarebbe
> > > opportuno farla? Quanto al Centrosinistra, >> sappiamo
> > > che su certe leggi avversate dal Vaticano è rimasto
> > > bloccato e >> impotente: aveva una scarsa maggioranza
> > > su cui pesava l'avversione dei >> cattolici
> > > conformisti. >>
> > > >>
> > > >>
> > > >>
> > > >>
> > > >>
> > > >>
> > > >>
> > > >
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> > > > Luca
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