Fwd:il fascismo in italia...servito caldo



ieri sera un poveraccio di rifondazione comunista dibatteva.facendosi pure insultare con un ex squadrista fascista..storace sul presunto ritorno del fascismo in italia che si sta' manifestando ormai da anni con continue aggressioni accoltellamenti e omicidi compiuti da vigliacchi fascisti che escono di casa armati solo per ammazzare  chi gli capita a tiro..
degli omicidi il poveraccio di rifondazione ha solo fatto cenno aiutando cosi' puntualmente i fascisti aguzzini che solo pochi giorni fa hanno aggredito due giovani gay a roma e pochi giorni prima ferito gravemente un ragazzo di sinistra.
questi infami vili fascisti come nella loro tradizione agiscono in molti contro uno e sono protetti dal clima politico del governo razzista in cui ministri sono molti ex squadristi come la russa.. fini.. alemanno sindaco di roma genero di rauti ex implicatofascista in stragi di stato..

e da chi ci possim illudere vengano difesi questi zingari vittime di violenza nazifascista ad opera di bravi servitori dello stato stipendiati da tutti noi?
e quanti italiani fascisti penseranno ke han fatto bene ad aggredire sti sporki zingari? tanti..perche' tanti italiani son fascisti e razzisti..parecchi dei quali votano veltroni e non solo lega o an..
e quali politici pensiamo si occuperanno di questa barbara incivile schifosa violenza su persone innocenti minorenni e inermi?

noi viviamo in una societa' sempre piu' fascista
lo diceva giorgio bocca poco tempo fa..
e queste infami violenze ne sono il frutto e il metodo
chi e' capace oggi di opporsi a tali infamie?
quei poveracci di rifondazione?
chi oggi fara' la resistenza contro questo fascismo legittimato dal clima politico e sopratutto sociale di un paese sempre piu' barbaro ove dilaga la violenza???

canziart


fate girare e diffondete a organi di stampa grazie..




SERVITORI CRIMINALI

Questa è una storia vera, un fatto grave realmente accaduto alcuni giorni fa in un paese teoricamente libero, democratico e civile come l’Italia. Non voglio criminalizzare tutte le istituzione ma quei servitori (o semplicemente servi) dello Stato che hanno commesso questi atti di violenza nei confronti di persone indifese compresi minorenni, non possono farla franca. Non posso accettare che continuino a condurre la vita di sempre nella certezza dell’impunità. Non si può accettare che tutto questo sia accaduta senza che nessuno muova un dito per ottenere giustizia. 

Vincenzo Caldarola

Fatela girare, dopo averla letta, questa vergogna: tutta italiana.

Doriana Goracci



Si erano fermati fuori del paese, vicino Verona, solo per mangiare.
Sono stati picchiati, sequestrati e torturati dai carabinieri per ore.
La loro testimonianza

Venerdì 5 settembre 2008, ore 12. Tre famiglie parcheggiano le roulotte nel piazzale delle giostre a Bussolengo [Verona]. Le famiglie sono formate da Angelo e Sonia Campos con i loro cinque figli [quattro minorenni], dal figlio maggiorenne della coppia con la moglie e altri due minori, infine dal cognato Cristian Udorich con la sua compagna e i loro tre bambini. Tra le roulotte parcheggiate c’è già quella di Denis Rossetto, un loro amico. Sono tutti cittadini italiani di origine rom.
Quello che accade dopo lo racconta Cristian, che ha trentotto anni ed è nato a San Giovanni Valdarno [Arezzo]. Cristian vive a Busto Arsizio [Varese] ed è un predicatore evangelista tra le comunità rom e sinte della Lombardia. Abbiamo parlato al telefono con lui grazie all’aiuto di Sergio Suffer dell’associazione Nevo Gipen [Nuova vita] di Brescia, che aderisce alla rete nazionale «Federazione rom e sinti insieme».
«Stavamo preparando il pranzo, ed è arrivata una pattuglia di vigili urbani – racconta Cristian – per dirci di sgomberare entro un paio di ore. Abbiamo risposto che avremmo mangiato e che saremmo subito ripartiti. Dopo alcuni minuti arrivano due carabinieri. Ci dicono di sgomberare subito. Mio cognato chiede se quella era una minaccia. Poi cominciano a picchiarci, minorenni compresi».
La voce si incrina per l’emozione: «Hanno subito tentato di ammanettare Angelo – prosegue Cristian – Mia sorella, sconvolta, ha cominciato a chiedere aiuto urlando ‘non abbiamo fatto nulla’. Il carabiniere più basso ha cominciato allora a picchiare in testa mia sorella con pugni e calci fino a farla sanguinare. I bambini si sono messi a piangere. È intervenuto per difenderci anche Denis. ‘Stai zitta puttana’, ha urlato più volte uno dei carabinieri a mia figlia di nove anni. E mentre dicevano a me di farla stare zitta ‘altrimenti l’ammazziamo di botte’ mi hanno riempito di calci. A Marco, il figlio di nove anni di mia sorella, hanno spezzato tre denti… Subito dopo sono arrivate altre pattuglie: tra loro un uomo in borghese, alto circa un metro e settanta, calvo: lo chiamavano maresciallo. Sono riuscito a prendere il mio telefono, ricordo bene l’ora, le 14,05, e ho chiamato il 113 chiedendo disperato all’operatore di aiutarci perché alcuni carabinieri ci stavano picchiando. Con violenza mi hanno strappato il telefono e lo hanno spaccato. Angelo è riuscito a scappare. È stato fermato e arrestato, prima che riuscisse ad arrivare in questura. Io e la mia compagna, insieme a mia sorella, Angelo e due dei loro figli, di sedici e diciassette anni, siamo stati portati nella caserma di Bussolengo dei carabinieri».
«Appena siamo entrati,erano circa le due – dice Cristian – hanno chiuso le porte e le finestre. Ci hanno ammanettati e fatti sdraiare per terra. Oltre ai calci e i pugni, hanno cominciato a usare il manganello, anche sul volto… Mia sorella e i ragazzi perdevano molto sangue. Uno dei carabinieri ha urlato alla mia compagna: ‘Mettiti in ginocchio e pulisci quel sangue bastardo’. Ho implorato che si fermassero, dicevo che sono un predicatore evangelista, mi hanno colpito con il manganello incrinandomi una costola e hanno urlato alla mia compagna ‘Devi dire, io sono una puttana’, cosa che lei, piangendo, ha fatto più volte». 
Continua il racconto Giorgio, che ha diciassette anni ed è uno dei figli di Angelo: «Un carabiniere ha immobilizzato me e mio fratello Michele, sedici anni. Hanno portato una bacinella grande, con cinque-sei litri di acqua. Ogni dieci minuti, per almeno un’ora, ci hanno immerso completamente la testa nel secchio per quindici secondi.
Uno dei carabiniere in borghese ha filmato la scena con il telefonino.
Poi un altro si è denudato e ha detto ‘fammi un bocchino’».
Alle 19 circa, dopo cinque ore, finisce l’incubo e tutti vengono rilasciati, tranne Angelo e Sonia Campos e Denis Rossetto, accusati di resistenza a pubblico ufficiale. Giorgio e Michele, prima di essere rilasciati, sono trasferiti alla caserma di Peschiera del Grada per rilasciare le impronte. Cristian con la compagna e i ragazzi vanno a farsi medicare all’ospedale di Desenzano [Brescia].
Sabato mattina la prima udienza per direttissima contro i tre «accusati», che avevano evidenti difficoltà a camminare per le violenze. «Con molti familiari e amici siamo andati al tribunale di Verona – dice ancora Cristian – L’avvocato ci ha detto che potrebbero restare nel carcere di Verona per tre anni». Nel fine settimana la notizia appare su alcuni siti, in particolare Sucardrom.blogspot.com.
La stampa nazionale e locale non scrive nulla, salvo l’Arena di Verona.
La Camera del lavoro di Brescia e quella di Verona, hanno messo a
disposizione alcuni avvocati per sostenere il lavoro di Nevo Gipen.

di Gianluca Carmosino (Carta)
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> > > > Testo pubblicato da Vincenzo Caldarola sul sito: http://vincenzocaldarola.blogspot.com
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