Roma, una sconfitta che viene dal popolo. Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sulla sconfitta romana; per il quale chiede il vostro aiuto. Gl'indirizzi:

Vicesegr. Dario Franceschini, d.franceschini at partitodemocratico.it

On. Francesco Rutelli, f.rutelli at partitodemocratico.it

Pres. Fausto Bertinotti, bertinotti_f at camera.it

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al  Segretario DC Walter Veltroni

al Vicesegretario Dario Franceschini

all’On. Francesco Rutelli

al Presidente Fausto Bertinotti

 

Roma, una sconfitta che viene dal popolo

 

In queste settimane si è discusso molto della sconfitta romana del Centrosinistra, del fatto mai accaduto che la Destra vincesse a Roma; delle possibili cause.

Si è parlato di un effetto “trascinamento” che avrebbe avuto la vittoria nazionale della Destra; e che certo non può essere escluso. Si è parlato anche di una possibile volontà di “discontinuità”, dopo due amministrazioni Rutelli e due Veltroni; pure da non escludersi.

 

La ragione più profonda, il punto decisivo e dolente deve invece essere indicato nel “modello” perseguito da Rutelli e soprattutto da Veltroni; un modello che è stato chiamato “radical scic”.

Il modello della grandi opere pubbliche (la nuova linea metropolitana C; il raddoppio della Roma-Fiumicino) e delle grandi manifestazioni culturali (i concerti al Colosseo, la Festa del cinema, la Notte bianca); di cui non si disconosce certo il valore.

 

Ma questo modello trascurava le borgate, e trascurava quindi la gente, il popolo. Con uno strano rovesciamento di prospettiva perché al popolo era sempre andata e doveva andare l’attenzione di una classe politica ch’era nata ed era cresciuta nella Sinistra, e si era nutrita dei principi della Sinistra: la costruzione di una società di radicale giustizia, la promozione del lavoratore, la redenzione del povero e dell’emarginato. E con un grossolano errore di strategia in quanto proprio quel popolo era il detentore della sovranità, del potere sovrano, del voto che di quel potere è l’espressione decisiva; anche se ridotta e minimale; nella nostra democrazia dominata da partiti e gruppi di potere.

 

La stampa ha messo in risalto questa trascuratezza: l’assenza quasi totale di un’edilizia popolare; l’assenza di una conservazione dignitosa delle borgate (le buche nelle strade, il marciapiede dissestato, le piccole discariche abusive, l’invasione degli ambulanti, la negligenza dei servizi sociali). L’invasione degl’immigrati come rottura di un’identità popolare, di una comunità (così l’Esquilino abbandonato ai cinesi). E infine la violenza, quegli stupri da cui la periferia è stata colpita  proprio in tempi recenti e che l’hanno lasciata ferita; il problema della sicurezza; il problema della certezza della pena. Problemi avversati, quasi si trattasse solo di repressione.

 

Una trascuratezza che ha generato disaffezione, e anche rabbia contro quella amministrazione; come contro un governo e una classe politica che sembrava incapace di affrontare l’emergenza.

Lo stesso errore che Centrosinistra e Sinistra hanno commesso nell’intera nazione; di cui la gente ha sofferto, e Roma in modo particolare.  

Questo errore indica la linea da cui deve partire una nuova coscienza, una nuova azione, una nuova classe politica.

Lecce, il 5 maggio 2008

                                                                       per il Movimento il Responsabile

                                                                                Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia