CHE FINE HA FATTO LA CLASSE OPERAIA? ESISTE ANCORA?



da: 
Return-Path: <passaparola_ at virgilio.it>
Received: from smtp1web.
tin.it (192.168.70.192) by ims1e.cp.tin.it (7.2.072.1) 
id 
4798F5FE004359AE; Fri, 15 Feb 2008 05:03:43 +0100
Received: from pswm18.
cp.tin.it (192.168.70.68) by smtp1web.tin.it (7.3.122) 
id 
4798CB890123149D; Fri, 15 Feb 2008 05:03:34 +0100
Message-ID: 
<1181b42e346.passaparola_ at virgilio.it>
Date: Fri, 15 Feb 2008 05:03:31 
+0100 (GMT+01:00)
From: "tamtam.news" <passaparola_ at virgilio.it>
Reply-
To: "tamtam.news" <passaparola_ at virgilio.it>
Subject: 15 febbraio
Mime-
Version: 1.0
Content-Type: APPLICATION/MSWORD; name="15 febbraio.doc"
Content-Transfer-Encoding: base64
X-Originating-IP: 79.13.237.79
Content-Disposition: attachment; filename="15 febbraio.doc"; 
size=238080


CHE FINE HA FATTO LA CLASSE OPERAIA? ESISTE ANCORA?
E' 
ANCORA DISPOSTA A LOTTARE PER I PROPRI DIRITTI?
QUESTE DOMANDE ME LE 
SONO POSTE PIU’ VOLTE NEGLI ULTIMI TEMPI, PURTROPPO LE RISPOSTE CHE MI 
SONO DATO NON SONO MOLTO ESALTANTI.
Lavoro in un'acciaieria dal '99, 
sono attivo dal punto di vista sindacale, pur non essendo delegato, e 
vi posso assicurare che si fa una fatica enorme per compattare gli 
operai per una lotta comune. 
Dovrebbe essere semplice, invece c'è chi 
ha paura di esporsi; chi teme ritorsioni; chi non si sente tutelato e 
rappresentato dai sindacati attuali; chi per ignoranza mostra più 
interesse alla bella macchina o alla griffe che a problemi riguardanti 
alla sua salute e alla sua sicurezza; chi pensa alla carriera mettendo 
spesso a repentaglio la propria incolumità e quella di chi gli lavora 
accanto, pur di aumentare la produzione e fare bella figura con i piani 
alti; chi è precario e quindi non ha voce in capitolo perchè 
rischierebbe di diventare disoccupato. 
Neanche i 7 morti 
nell'acciaieria della ThyssenKrupp a Torino hanno smobilitato le 
coscienze.
Dopo un primo momento di sgomento, tutto è scivolato via 
silenziosamente, come se non potesse mai succedere 
nulla di simile 
nella nostra fabbrica. 
L'azienda per cui lavoro invece si è mobilitata 
immediatamente. 
Il caporeparto ha iniziato il giro delle squadre e 
durante l'attività lavorativa ha fatto una specie di corso antincendio 
di 5 minuti, pur non avendo titoli per farlo, pretendendo da parte del 
singolo lavoratore la firma che attestava l'avvenuto addestramento 
sull'uso, utilizzo, responsabilità e ubicazione degli estintori 
presenti in Azienda, senza informare tra l'altro i delegati Rls.
Loro 
si sanno tutelare, loro sanno fare i propri interessi.
E la classe 
operaia che fa? Assiste inerme, permette al padrone qualsiasi sopruso e 
piange i propri morti.
Stiamo scomparendo in nome di un finto 
benessere; abbiamo perso di vista i valori, i principi, le idee; stiamo 
perdendo tutti i diritti che con fatica i nostri padri, i nostri nonni, 
hanno ottenuto attraverso anni di lotte.
Stiamo polverizzando tutto e 
non ce ne stiamo accorgendo. 
E i sindacati confederali cosa fanno?
Organizzano manifestazioni contro le morti bianche, rilasciano 
dichiarazioni ad effetto e poi firmano il rinnovo del contratto 
nazionale dei metalmeccanici, nel quale si aumenta di altre 8 ore lo 
straordinario obbligatorio; si festeggia come una conquista 44 mesi di 
contratto precario; si prolunga a 30 mesi la prossima scadenza per il 
rinnovo, per non parlare poi dell'aspetto economico, recuperare il 
potere d'acquisto per l'operaio ormai è diventata un'utopia.
La 
sicurezza? L'ambiente? Le solite poche righe scritte in politichese, 
che dicono tutto e non dicono niente.
Scandaloso! Scandaloso! 
Scandaloso! 
Sono fortemente indignato, irritato, ma non demotivato. 
Questo scempio mi da la forza per cercare di far cambiare qualcosa, non 
smetterò di lottare, di urlare, di rivendicare i nostri diritti, 
sperando che questa goccia diventi presto un oceano. 
VI LASCIO CON UNA 
POESIA SCRITTA DA UN METALMECCANICO IN PENSIONE, IN MEMORIA DEI 7 
OPERAI DELLA THYSSENKRUPP.
Il cuore rimasto in Fabbrica 
anche adesso 
che ho raggiunto la pensione 
Sognavamo il cielo ma da decenni è sempre 
più lontano 
Il silenzio e la solitudine circondano la mia Fabbrica 
e 
tutte le fabbriche d'Italia 
La classe operaia non è più centrale 
e il 
paradiso è diventato inferno 
di fiamme di fuoco e d'olio bruciato 
di 
operai sfiniti che fanno notizia solo quando diventano torce umane 
Operai sfruttati come non è successo mai 
Il silenzio e la solitudine 
circondano la mia Fabbrica 
e tutte le fabbriche d'Italia 
Anche il 
nostro bravo Presidente 
urla instancabile le morti sul lavoro 
ma 
anche le sue sono urla impotenti 
Addio Compagni di fatica, di sogni e 
d'ideali 
Bagnati dalle nostre lacrime riposate in pace.