Myanmar: Amnesty diffonde la testimonianza oculare dell'attacco al monastero di Myitkiyna, un monaco pestato e ucciso



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COMUNICATO STAMPA
CS131-2007

MYANMAR: AMNESTY INTERNATIONAL DIFFONDE LA TESTIMONIANZA OCULARE
DELL'ATTACCO AL MONASTERO DI MYITKIYNA. UN MONACO PESTATO E UCCISO.

Amnesty International ha diffuso oggi la sconvolgente testimonianza di un
monaco che ha assistito all'attacco al monastero di Myitkyina, una citta'
nel nord di Myanmar, avvenuto il 26 settembre. Il giorno prima i monaci di
Myitkyina avevano preso parte a una manifestazione pacifica.

Nel corso dell'attacco, U Thilavantha, un monaco di 35 anni molto
rispettato e conosciuto nella zona, e' stato picchiato e arrestato. Il
giorno dopo, e' morto in carcere.

Il monastero di Myitkyina, prima del raid, ospitava 142 monaci. Oggi ne
rimangono solo 11. Gli altri sono agli arresti oppure sono entrati in
clandestinita'.

Segue la testimonianza diretta dell'attacco:

 'Intorno alle cinque del pomeriggio del 25 settembre, le autorita' hanno
tagliato le linee telefoniche. Poco dopo le nove di sera hanno sfondato
l'ingresso principale del monastero coi carri armati, come se avessero
circondato e stessero assalendo un obiettivo nemico. Alcuni soldati si
sono appostati fuori dall'edificio, altri hanno fatto irruzione
all'interno.

Non c'erano solo i soldati. Ad aiutarli c'erano i poliziotti e i membri di
Swan Arrshin e dell'Usda [formazioni paramilitari filo-governative]. Hanno
iniziato a picchiare i monaci. Appena ne incrociavano uno lo pestavano. Ci
hanno ordinato di metterci contro il muro, picchiando chi non obbediva.

Diciotto di noi sono riusciti a fuggire attraverso il tetto del monastero
e a nascondersi nei dintorni. Solo la mattina dopo abbiamo avuto il
coraggio di rientrare. I militari avevano abbandonato l'edificio dopo
l'irruzione ma sentivamo ancora dei rumori venire dall'interno. Quando
siamo entrati, abbiamo visto la devastazione: porte rotte, sangue sui
pavimenti. I monaci che non erano stati portati via si erano riuniti al
secondo piano. Io ho continuato a girareŠ c'era devastazione ovunque.

Poi ho saputo che uno dei monaci arrestati era morto per i pestaggi subiti
durante l'interrogatorio. Lo abbiamo saputo il 27 o il 28 settembre, non
ricordo il giorno esattoŠ' .

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 13 novembre 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it



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