Amnesty all'Ue: la cooperazione con la Libia non può crescere senza garanzie sul rispetto dei diritti umani



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COMUNICATO STAMPA
CS114-2007

AMNESTY INTERNATIONAL ALL'UNIONE EUROPEA: LA COOPERAZIONE CON LA LIBIA NON
PUO' CRESCERE SENZA GARANZIE SUL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

In una lettera inviata oggi ai ministri degli Esteri dell'Unione europea
(Ue), Amnesty International ha affermato che le relazioni con la Libia
devono tener conto delle gravi e perduranti preoccupazioni per lo stato
dei diritti umani in questo paese. I ministri stanno infatti per conferire
alla Commissione europea il mandato per intensificare le relazioni con la
Libia.

La Sezione Italiana di Amnesty International ha fatto pervenire copia
della lettera alla Farnesina e a Palazzo Chigi.

Gia' a luglio, Amnesty International aveva fatto notare come il Memorandum
d'intesa tra Ue e Libia, siglato all'indomani del rilascio delle
infermiere bulgare e del medico palestinese che rischiavano l'esecuzione,
non contenesse alcun riferimento ai principi internazionali in materia di
diritti umani.

'L'Ue deve resistere alla tentazione di abbassare i propri standard e le
proprie richieste per il fatto che la vicenda dei sei operatori sanitari
e' terminata bene. Se c'e' una lezione da apprendere da quel caso, e'
proprio che i diritti umani devono essere alla base di ogni accordo con la
Libia' - ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'ufficio di Amnesty
International presso l'Ue.

La situazione dei diritti umani in Libia rimane grave. Ogni mese, Amnesty
International riceve informazioni su nuovi casi di giornalisti e
dissidenti cui, in assenza di attenzione mediatica e pressioni politiche
internazionali, viene negato il diritto a una procedura giudiziaria equa.

A preoccupare fortemente Amnesty International e' la cooperazione tra Ue e
Libia nel contesto della 'immigrazione irregolare'. La Libia, ricorda
ancora una volta l'organizzazione per i diritti umani, non e' Stato parte
della Convenzione sui rifugiati del 1951 e l'Alto commissariato delle
Nazioni Unite per i rifugiati non puo' operare liberamente nel paese.

La legge libica non contiene alcuna norma che consenta ai richiedenti
asilo politico di sottoporre alle autorita' il proprio caso; le condizioni
di detenzione dei 'migranti irregolari' sono ritenute deplorevoli e si
registrano regolarmente espulsioni di massa di migranti e richiedenti
asilo, senza la minima attenzione alla protezione di cui hanno bisogno.

'Le violazioni che si verificano in Libia sono cosi' clamorose che
dovrebbero spingere l'Ue a modificare l'approccio mostrato nel Memorandum,
che ignora di fatto la grave situazione dei diritti umani nel paese' - ha
aggiunto Oosting.

Amnesty International pertanto chiede ai ministri degli Affari esteri di
garantire che ogni futuro accordo con la Libia faccia esplicito
riferimento alle garanzie sul rispetto dei diritti umani e li invita a non
affidare alla Commissione europea il mandato di negoziare con la Libia, se
la previsione di tali garanzie non verra' tenuta in debita considerazione.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 15 ottobre 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it

Amnesty International EU Office - Ufficio stampa
Tel. 0032-2-5021499, e-mail: AmnestyIntl at aieu.be




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