TELEFONO ROSA - COMUNICATO STAMPA



COMUNICATO STAMPA

Convegno Telefono Rosa: "Le donne un filo che unisce mondi e culture diverse"

Afghanistan, Ruanda, Cina

Palazzo Marini, Sala delle Colonne, Via Poli 19 Roma
11 ottobre 2007, ore 10.00-17.00

"E se sarò uccisa per ciò in cui credo, allora fate che il mio sangue sia
un faro per l'emancipazione e le mie parole un paradigma rivoluzionario per
le generazioni a venire che continueranno nel cammino lasciato da MalalaiŠ"
sono le parole della giovane parlamentare afgana Malalai Joya, scelta dalle
donne del Telefono Rosa con la ruandese Odette Nyiramilo per seguire quel
filo invisibile che unisce mondi e culture diverse. È a partire da questi
spunti che la presidente del Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri
Moscatelli, con le onorevoli Monica Cirinnà e Cinzia Dato, nell'ambito del
convegno guiderà quest'anno la riflessione e il confronto sul tema dello
stato delle donne in Italia e nel mondo.

L'onorevole Malalai Joya sostenuta da sempre dal popolo afgano proprio per
le sue attività in difesa dei diritti umani e delle donne, ha guadagnato la
fama internazionale opponendosi apertamente ai "signori della guerra" fin
dai tempi in cui faceva parte della Loya Jirga costituente (2003) e, nel
dicembre 2005, durante l'inaugurazione del nuovo parlamento, quando aveva
pronunciato un  discorso contro il ritorno dei signori della guerra sulla
scena politica: "Guardo con pessimismo al futuro di questo Parlamento a
causa della presenza dei signori della guerra dei signori della droga e di
tutti quelli che hanno le mani macchiate dal sangue del popolo afgano (Š),
farò del mio meglio per bloccare le leggi appoggiate dai criminali e dai
signori della guerra e per limitare qualsiasi atto che possa mettere a
rischio i diritti del popolo afghano e con particolare riguardo quelli
delle donne".   Oggetto di intimidazioni e minacce di morte vive sotto
scorta, è sopravvissuta a quattro tentativi di omicidio ed ogni notte è
costretta a cambiare casa.

Con lei partecipa al convegno anche la collega Bilgeas Roshan, che ha
vissuto gran parte della sua vita in Farah lavorando nell'assistenza - è
stata direttrice del Centro per la sanità Hamoon - e nella promozione delle
donne. Per alcuni anni è stata rifugiata in Iran, ed è molto popolare con
la gente di Farah per il suo coraggio, per come molte volte ha affrontato
pubblicamente persone corrotte e criminali. Nelle elezioni del 2005 è stata
eletta nel Consiglio della provincia. Oggi è vice presidente della
provincia di Farah.

L'onorevole Odette Nyiramilino ruandese di etnia tutsi, sopravvisuta al
genocidio del 1994 tra quei mille salvati in un albergo reso poi famoso dal
film Hotel Rwanda. Senatrice nel parlamento ruandese dal 2003, medico ha
fondato una clinica pediatrica a Kigali con il marito suo collega di etnia
Hutu, e come senatrice si batte per la difesa dei diritti delle donne e dei
bambini e per la conquista della democrazia nel suo paese.

Interverrà anche Fabio Cavalera, corrispondente del Corriere della Sera a
Pechino. Nell'ambito del tema donne e diritti umani in Cina racconterà la
storia di Wu Ping, la donna che unica su 280 vicini non ha ceduto la sua
proprietà alla società che stava costruendo un centro commerciale nella
provincia sud-occidentale del Sichuan; per mesi la sua abitazione è rimasta
unica circondata dai cantieri e dopo tre anni di lunghe battaglie legali
contro gli speculatori ha visto la casa crollare sotto i colpi dei
bulldozer. Con lui verrà affrontato anche il tema molto d'attualità del
Birmania-Myanmar.

Ad integrazione del convegno è prevista la proiezione di video.

<http://www.telefonorosa.it/>www.telefonorosa.it
<mailto:telefonorosa at alice.it>telefonorosa at alice.it

Ufficio Stampa Evento: Marisa Paolucci
<mailto:marisapaolucci at tin.it>marisapaolucci at tin.it
Communis srl
Ufficio Stampa  e Comunicazione del Telefono Rosa

Roma, 29 settembre 2007