Bestiario dai manuali scolastici del regno wahabita



Educare l'allievo saudita a odiare i cristiani maiali che adorano le tombe
BESTIARIO DAI MANUALI SCOLASTICI DEL REGNO WAHABITA,
DOVE SI VUOLE BANDIRE LA LETTERA "X", TROPPO SIMILE ALLA CROCE

IL NUOVO RAPPOR TO DI FREEDOM HOUSE


Roma. "La vergogna delle genti del Vangelo"
e "Allontanarsi dai popoli della
Geenna" sono due titoli di Ibn Taymmiyya,
il padrino del fondamentalismo islamico
nonché ispiratore di Abd al Wahhab, il
grande dotto sunnita contemporaneo di
Voltaire che ha plasmato vita e teologia nel
regno saudita. Due libri usati nelle scuole
del regno. Quando una settimana fa il cardinale
Karl Lehmann ha detto di voler celebrare
messa a Riad, sollevando il tema
della reciprocità, sapeva che il ministero
per gli Affari religiosi dell'Arabia Saudita
aveva appena rinnovato il divieto di costruire
chiese e che un'insegnante che ha
speso parole positive sul Nuovo Testamento
è stata condannata a 750 frustate. In Arabia
Saudita non si può indossare una tunica,
mostrare la croce o pregare in pubblico,
"colpa" che ha portato alla decapitazione
di due filippini. Alla Mecca ci sono due
uscite autostradali: una per i musulmani e
una per i non musulmani. Qui la commissione
per la Promozione della virtù ha persino
suggerito il bando della lettera "X",
troppo simile a una croce. Tra le richieste
delle autorità saudite agli americani, durante
la prima guerra del Golfo, vi fu quella
di chiedere che i cappellani militari portassero
i loro distintivi, la croce nel caso
dei cristiani e le Tavole della Legge nel caso
dei rabbini, cuciti all'interno delle loro
giubbe.
Il sistema scolastico saudita conta 25 mila
scuole, cinque milioni di studenti e filiali
educative in quasi tutte le capitali del mondo.
Centri di ricerca come Freedom House,
l'Institute for Gulf Affairs e il Memri hanno
pubblicato nuovi dispacci su come vengono
descritti i cristiani nei manuali scolastici
della "terra del tawhid" (il monoteismo). Un
modello esportato all'estero, a giudicare dalla
denuncia sul Times di Colin Cook, un ex
insegnante della King Fahad Academy di
Londra, che ha accusato i sauditi di fomentare
la violenza contro i "cristiani maiali".
"Non salutare per primo un cristiano o un
ebreo" recita il libro di testo per gli studenti
delle scuole superiori. Al massimo concedigli
un "a te". "Non diventare amico dell'infedele
a meno che l'obiettivo sia la sua
conversione". Perché, come sta scritto in Ibn
Abbas, "gli ebrei sono scimmie, il popolo del
Sabato; i cristiani sono maiali, gli infedeli
della comunione di Gesù".
Si insegna che "lo scontro fra la umma
musulmana e gli ebrei e i cristiani durerà
fino a che Allah lo vorrà". Il bambino deve
imparare a non mostrare gratitudine, amicizia,
lealtà, cortesia e rispetto per i non
musulmani e gli sciiti. "Non augurare mai
all'infedele buone feste". Nei manuali si definiscono
"crociate" attività come le università
americane di Beirut e il Cairo, gli studenti
devono odiare i "politeisti infedeli"
del culto di Maria e dello Spirito Santo. "Il
messia, il figlio di Maria, non era altro che
un apostolo". Un odio dal quale si misura la
"vera fede", perché "la fede non è solo sulla
punta della lingua, consiste di convinzione
e azione". Il peccato più grave è il culto
delle tombe, che per i wahabiti accomuna
cristiani, ebrei e sciiti. Dell'epoca di Maometto
alla Mecca restano in piedi solo una
ventina di edifici. Gli altri sono stati abbattuti
dalla furia wahabita. Distrutta è la tomba
di Amina bin Wahb, madre del Profeta.
Distrutta la casa di Khadijah, moglie di
Maometto. Quella di Abu Bakr ospita l'Hilton.
La polizia religiosa, la famigerata muttawa,
vigila giorno e notte sulla tomba di al
Baqi, altra moglie di Maometto, contro chi
vuole deporre fiori. "Costruire un luogo di
culto sulle tombe è espressione di idolatria"
dice il manuale scolastico. "E' proibito
pregare le tombe e solo il nome di Allah
può essere proferito durante un funerale (...)
Il jihad contro scimmie e maiali continuerà
fino al Giorno della Resurrezione. Che Allah
possa dannare ebrei e cristiani che trasformarono
le tombe in templi". Lo studente
deve indicare un versetto coranico in cui
si dice che l'islam è la sola religione, oppure
rispondere: "E' permesso amare un
ebreo o un cristiano?". "I non credenti fra il
Popolo del Libro e i politeisti bruceranno
per sempre all'inferno, sono le creature più
vili". Ai bambini si dice che "è permesso distruggere,
bruciare e demolire i castelli degli
infedeli". Quanto al matrimonio: "E'
proibito per una donna musulmana sposare
un infedele, è proibito per un uomo islamico
sposare una donna politeista e del Popolo
del libro, ebree e cristiane". Combattere
il cristiano che "diffonde veleno" è parte
del Jihad fi sabil Allah, la guerra santa sul
sentiero di Allah. "L'islam è la religione che
conduce in Paradiso, le altre distruggono i
fedeli. Qual è il destino degli infedeli, cristiani
e ipocriti nel Giorno del Giudizio? La
loro dimora è l'inferno". Si dice che Allah
ha dato all'uomo molti modi per fare il bene
dell'islam. Fra questi, "l'uccisione di
apostati ed eretici".
Ogni libro è insufflato di complotti contro
l'islam: "Non c'è dubbio che il potere dei
musulmani irrita gli infedeli e diffonde invidia
nei cuori dei nemici dell'islam, cristiani
ed ebrei. Essi complottano contro di
loro, li rapinano e colgono ogni opportunità
per eliminare i musulmani. Si inizia con il
complotto degli ebrei contro il Messaggero.
Dissociatevi dagli infedeli, detestateli per la
religione che professano, non contate mai
sul loro appoggio, non esprimete loro la vostra
ammirazione e opponetevi a oltranza,
conformemente alla legge islamica". Infine,
rivolti alle future madri: "Le vostre donne
non devono star lontane dalle domestiche
infedeli, ma non devono trattarle come tratterebbero
una donna islamica. Devono
odiarle per la grazia di Allah". E' stato l'11
settembre, quando si scoprì che quindici
dei diciannove attentatori erano passati
dalle scuole saudite, che ci ha fatto conoscere
questo curriculum anticristiano, che
Nina Shea, a capo del Center for Religious
Freedom, bolla come "di tipo nazista".
Giulio Meotti