Torino: Dom. 24 giugno No Tav in piazza Vittorio



Domenica 24 giugno dalle ore 20 in poi i NO TAV saranno in piazza Vittorio angolo via PO
Con bandiere, banchetti, striscioni, trenini.
Organizza "Saldatura" - rete contro le nocività di Torino e dintorni

Di seguito il testo di uno dei volantini che saranno distribuiti

250.000 torinesi a rischio Tav
Il 13 giugno il governo ha dichiarato di aver raggiunto l'accordo per la realizzazione di una nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità tra Torino e Lione.
In tal modo ha sancito che Prodi, non diversamente da Berlusconi, è ben deciso a imporre a noi tutti un'opera inutile e dannosa che costerà montagne di soldi pubblici sottratti alla spesa sociale: scuole, ospedali, treni puliti e sicuri per chi lavora e studia. 
In quanto alle popolazioni interessate, nessuno ha pensato bene di consultarle. A quei rompiballe della Valsusa, che due anni fa insorsero conto il Tav, pensano che bastino un paio di modifiche di tracciato e la benedizione di sindaci di area governativa, che hanno avuto più a cuore il destino del governo Prodi che quello della popolazioni interessate.
Qui a Torino il problema non l'abbiamo mai avuto, visto che il nostro beneamato sindaco, va a braccetto con la lobby del cemento e del tondino e dopo le cattedrali olimpiche nel deserto urbano, non vede l'ora di mettere a soqquadro mezza città per fare il Tav. Secondo il commissario straordinario per la Torino Lione, Mario Virano, ben 250.000 torinesi si troveranno a fare i conti con i cantieri del Tav. 1 su 4 di noi.
Ma… ne vale la pena - direbbe il nostro sindaco ultras del Tav. La retorica di chi vuole l'opera ad ogni costo è piena di due parole ripetute come una pubblicità ossessiva perché entrino nelle teste di ciascuno di noi.
Le parole sono progresso e collegamento con l'Europa: l'immagine è quella della piccola Italia schiacciata dietro la catena alpina, mentre fuori corrono veloci treni e autostrade: camion e vagoni pieni di biscotti, caramelle e copertoni made in Italy che vanno in Francia mentre dalla Francia arrivano biscotti, caramelle e copertoni made in France e in entrambe le direzioni viaggiano le merci prodotte con il sudore e il sangue dei lavoratori dell'Asia e dei mille sud di un mondo dove la globalizzazione della miseria va di pari passo con la globalizzazione delle merci.

La domanda che facciamo a tutti è semplice ma precisa: a noi, alla nostra vita serve tutto questo?
I dati, confermati anche dai tecnici governativi, dicono NO. Non serve un'altra linea di treni tra Torino e Lione, perché una linea che collega Torino alla Francia c'è già, una nuova Torino Lione non serve perché ogni giorno ci passano 78 treni e, ne potrebbero passare anche 210, tre volte tanto prima che la linea sia satura.
In altre parole Torino è già collegata con Lione da una efficiente linea ferroviaria (oltre che da due statali e un'autostrada). Questa linea, oltre a portare in Francia, trasporta a Torino studenti e lavoratori. Chi ogni giorno prende il treno dai tanti paesi della Val Susa vorrebbe carrozze pulite, treni in orario, gabinetti nelle stazioni, più sicurezza ma di queste "piccolezze" poco importa a chi ci governa, a chi ci governa oggi e a chi ci governava ieri. A chi il Tav ha cercato di imporlo a forza di botte (Berlusconi) e chi invece lo vuole imporre a suon di inganni e carte bollate (Prodi).
Ma se il Tav non serve, devasta i territori che attraversa, qualunque sia il percorso e costa una montagna di soldi perché tutti i nostri governanti lo vogliono a tutti i costi?
La risposta è semplice: fare il Tav, costruire la nuova linea, rende una montagna di soldi ai soliti noti, agli amici del governo e a quelli dell'opposizione, a quelli che in questi anni hanno saccheggiato e devastato mezza penisola. In Mugello hanno fatto 82 Km di gallerie per il Tav, hanno tagliato le falde acquifere, inquinato in maniera irreversibile con i fanghi degli scavi e adesso scoprono che le gallerie sono da rifare perché si sono già "ammalorate", ossia fanno acqua da tutte le parti.
Vogliamo che lo stesso succeda anche a Torino? Siamo convinti che quei 17 miliardi non possano servire per migliorare la nostra vita quotidiana, abbiamo tanto bisogno di pulirci il culo con la carta igienica francese a di mandare ai francesi quella che facciamo qui? Noi crediamo che quello di cui abbiamo bisogno sia non farci prendere per il culo.
Impediamo che saccheggino e devastino la nostra città. Abbiamo già dato e stiamo dando tanto al totem del profitto: eravamo la città intorno alla fabbrica, poi le fabbriche le hanno chiuse e ci hanno messo i centri commerciali, posti peggiori delle fabbriche perché non puzzano e luccicano. Ci fanno dimenticare che in tanti non arriviamo alla fine del mese, che l'asilo per i nostri figli costa troppo, che bisogna fare sei mesi di coda per un esame medico.

In Val Susa lo hanno già fatto, in Val Sangone stanno cominciando. Adesso tocca a noi metterci di traverso, dire no ad un'opera inutile, dannosa, costosa, dire no a chi pretende di decidere sulle nostre teste. 

Chi volesse saperne di più sabato 14 luglio ci troverà ai giardini Cavallotti, in corso Toscana, per una giornata NO TAV organizzata da SALDATURA - rete contro le nocività di Torino e dintorni

No Tav autogestione - Comitato contro le nocività di Torino e Caselle
Per contatti:
338 6594361 
mail: notav_autogestione at yahoo.it

Sabato 14 luglio dalle 16 alle 24 
Torino No Tav

250.000 torinesi a rischio TAV: il supertreno potrebbe investire anche te

Ai Giardini Cavallotti in corso Toscana a Torino
Alle 16 banda musicale, banchetti informativi, bar 
Alle 17, 30 ASSEMBLEA
Con Claudio Cancelli e Emilio Soave
A seguire…
Cena, musica, teatro con Interezza

SALDATURA - rete contro le nocività di Torino e dintorni
http://saldatura.org/wordpress/