Amnesty: Mastella inoltri agli Usa le richieste di estradizione per i sospetti agenti Cia



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COMUNICATO STAMPA
CS31-2007

AMNESTY INTERNATIONAL: 'IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ITALIANO DEVE
INOLTRARE AGLI USA LE RICHIESTE DI ESTRADIZIONE PER I SOSPETTI AGENTI
DELLA CIA'

Amnesty International ha sollecitato oggi il ministro della Giustizia
italiano Clemente Mastella a chiedere al governo degli Stati Uniti
l'estradizione di 26 cittadini statunitensi (la maggior parte dei quali,
sospetti agenti della Cia).

Le richieste sono state emanate in relazione al rapimento dell'imam Abu
Omar, avvenuto nel febbraio 2003 a Milano.

Abu Omar, cittadino egiziano residente in Italia, venne rapito in strada a
Milano il 17 febbraio 2003 e trasferito in Egitto, nell'ambito del
programma statunitense di rendition.  All'arrivo in Egitto, venne
immediatamente posto in stato di detenzione e, secondo quanto da lui
dichiarato, sottoposto a torture. E' stato recentemente rilasciato senza
accusa.

Nel luglio 2006, il tribunale di Milano ha emanato le richieste di
estradizione nei confronti dei 26 cittadini statunitensi. Gli stessi sono
stati rinviati a giudizio nel febbraio 2007.

'Inoltrando la richiesta di estradizione agli Usa, il ministro Mastella
dimostrerebbe la volonta' dell'Italia di contrastare le violazioni dei
diritti umani commesse nell'ambito della 'guerra al terrore' e di
assicurare i responsabili alla giustizia', ha dichiarato  Amnesty
International.

'Il ministro della Giustizia, inoltre, mostrerebbe di agire in accordo con
quanto richiesto dalla risoluzione del Parlamento europeo del 14 febbraio
2007 sul tema delle rendition, che chiede specificamente di procedere
quanto prima in tal senso'.

Amnesty International si e' piu' volte rivolta ai governi europei
esortandoli a collaborare alle indagini giudiziarie per accertare le
responsabilita' nei casi di rendition che hanno avuto luogo in Europa.
L'organizzazione chiede al ministro Mastella di tener presenti, nel
decidere se inoltrare o meno le richieste di estradizione, le norme e gli
standard internazionali sui diritti umani, tra cui quelli contenuti nella
Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, di cui l'Italia e'
Stato parte.

Nel febbraio 2007, in relazione al rapimento di Abu Omar, sono stati
rinviati a giudizio anche 7 cittadini italiani ritenuti agenti del Sismi,
il servizio di intelligence militare italiano. Amnesty International teme,
tuttavia, che il governo italiano possa rifiutarsi di rivelare eventuali
elementi di prova circa il coinvolgimento di agenti della Cia e del Sismi
nel rapimento e nella rendition di Abu Omar.

Il governo italiano ha sollevato il conflitto di interessi innanzi alla
Corte costituzionale, sostenendo che del procedimento in questione
facciano parte elementi di prova coperti dal segreto di Stato e che dunque
non dovrebbero essere utilizzati.

Secondo Amnesty International, se la rivelazione di prove di eventuali
attivita' criminali venisse bloccata, cio' rischierebbe di tradursi
nell'impunita' di agenti dei servizi di sicurezza che potrebbero risultare
coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani.

'In linea di principio' - ha osservato l'organizzazione per i diritti
umani - 'l'Italia non si deve nascondere dietro considerazioni di
sicurezza nazionale per coprire eventuali crimini di agenti statali. Il
governo italiano deve assumersi le proprie responsabilita' e agevolare il
corso della giustizia, anche per evitare che altre rendition abbiano luogo
in futuro'.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 14 marzo 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it







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