Etiopia: prigionieri di coscienza sotto processo per tradimento, rapporto di Amnesty



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COMUNICATO STAMPA
CS45-2006

ETIOPIA: PRIGIONIERI DI COSCIENZA SOTTO PROCESSO PER TRADIMENTO, RAPPORTO
DI AMNESTY INTERNATIONAL

Amnesty International ha chiesto oggi al governo dell'Etiopia di
rilasciare immediatamente e senza condizioni le decine di parlamentari,
difensori dei diritti umani e giornalisti che da oggi sono sotto processo
per tradimento. In realta' si tratta, secondo l'organizzazione, di
prigionieri di coscienza che non hanno usato ne' promosso la violenza.

Nel rapporto 'Etiopia: prigionieri di coscienza sotto processo per
tradimento', Amnesty International presenta una prima analisi del
procedimento e delle incriminazioni, nonche' un profilo degli imputati,
tra cui figurano diversi avvocati, accademici e un ex Inviato speciale
dell'Onu. Il rapporto elenca una serie di preoccupazioni sui rischi legati
a un processo iniquo e di raccomandazioni al governo di Addis Abeba e alla
comunita' internazionale.

'Questo processo ci preoccupa molto e ha grandi implicazioni per i diritti
umani, la liberta' d'informazione e la democratizzazione in Etiopia' - ha
dichiarato Amnesty International. 'Sara' un test decisivo per valutare
l'indipendenza e l'imparzialita' del sistema giudiziario del paese'.

Sono 76 gli imputati che da oggi, terminate le indagini preliminari, sono
sottoposti a processo. L'elenco comprende: Hailu Shawel e altri dirigenti
della Coalizione per l'unita' e la democrazia, partito di opposizione;
Mesfim Woldemariam, fondatore del Consiglio etiope per i diritti umani,
76enne e in cattive condizioni di salute dopo uno sciopero della fame;
Yakob Hailemariam, ex Inviato speciale dell'Onu e rappresentante della
pubblica accusa contro i responsabili del genocidio in Ruanda; esponenti
di gruppi della societa' civile, come Action Aid, l'Organizzazione per la
giustizia sociale in Etiopia e l'Associazione degli insegnanti etiopi; e
14 giornalisti della stampa indipendente.

Le accuse a loro carico vanno dal tradimento all'oltraggio alla
Costituzione, dalla cospirazione armata al genocidio: un'incriminazione,
quest'ultima, che Amnesty International definisce 'assurda'. Quasi tutti i
reati sono punibili con la pena di morte.

Con l'eccezione dei tre attivisti della societa' civile, che si sono
dichiarati 'non colpevoli' e saranno difesi in aula, tutti i prigionieri
hanno rifiutato di presentarsi in tribunale o di presentare memorie
difensive, sostenendo che il processo sara' iniquo.

Gli imputati erano stati arrestati lo scorso novembre nel contesto di una
serie di manifestazioni, indette dall'opposizione per protestare contro
l'esito, definito fraudolento, delle elezioni del 15 maggio. Tra giugno e
novembre, le forze di sicurezza hanno ucciso oltre 80 manifestanti e
arrestato migliaia di sostenitori della Coalizione per l'unita' e la
democrazia, molti dei quali tuttora detenuti senza accusa ne' processo.

Il processo che si apre oggi dovrebbe durare diversi mesi. Vi assistera',
in qualita' di osservatore, un rappresentante dell'Unione europea.

La Missione di osservazione elettorale dell'Unione europea, in un rapporto
preliminare dell'agosto 2005 e nella versione definitiva pubblicata nel
marzo di quest'anno, ha espresso gravi riserve sulla correttezza delle
elezioni. Il primo ministro etiope, Meles Zenawi, ha definito il rapporto
preliminare 'spazzatura' e non ha risposto a quello finale. Altre
critiche, provenienti dai paesi donatori, sono state respinte dal governo.

La scorsa settimana i principali donatori hanno nuovamente chiesto la
scarcerazione degli oppositori, dei giornalisti e degli esponenti della
societa' civile. L'Ambasciatore del Gruppo dei donatori ha affermato che
tutti i leader eletti dovrebbero avere la possibilita' di prendere parte
al processo di riconciliazione politica. A gennaio, il governo britannico
ha cancellato aiuti per 88 milioni di dollari, motivando la propria
decisione con preoccupazioni per le modalita' di governo e per le
violazioni dei diritti umani nel periodo successivo alle contestate
elezioni.

Amnesty International ha sollecitato la comunita' internazionale ad
aumentare gli sforzi per agire in modo imparziale ed efficace per il
rispetto dei diritti umani in Etiopia, in linea con gli impegni in materia
di diritti umani dei governi, dei paesi domatori e delle organizzazioni
intergovernative come l'Onu, l'Unione africana e l'Unione europea.

'I partiti di opposizione, i difensori dei diritti umani e i giornalisti
dovrebbero essere liberi di svolgere il proprio lavoro senza timore di
andare incontro ad arresti arbitrari, a processi estenuanti e
probabilmente irregolari per rispondere di accuse di natura politica e ad
altre violazioni dei diritti umani' - ha affermato Amnesty International.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 2 maggio 2006

Il rapporto 'Etiopia: prigionieri di coscienza sotto processo per
tradimento' e' disponibile in lingua inglese all'indirizzo:
http://web.amnesty.org/library/index/engafr250132006

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it






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