Usa: rapporto di Amnesty International sulla pena di morte nei confronti delle persone affette da malattia mentale



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COMUNICATO STAMPA                  CS12-2006

USA: RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA PENA DI MORTE NEI CONFRONTI
DI PERSONE AFFETTE DA MALATTIA MENTALE

'Negli Stati Uniti d'America centinaia di persone affette da gravi forme
di malattia mentale sono danneggiate da un sistema sanitario troppo lento
nell'aiutarle e da un sistema giudiziario troppo veloce nel mandarle a
morte.' e' quanto dichiarato oggi da Amnesty International, in un rapporto
dedicato all'applicazione della pena capitale nei confronti di persone
affette da malattia mentale negli Usa.

Il rapporto mette in luce i problemi sistemici relativi a questo tipo di
disturbo mentale e descrive i casi di 100 prigionieri affetti da gravi
forme di malattia mentale messi a morte dal 1977, il 10% del totale delle
esecuzioni nel paese.

Lo studio di Amnesty International denuncia profonde carenze sia nel
sistema sanitario che in quello giudiziario e illustra la drammatica
situazione dei detenuti con malattia mentale attualmente rinchiusi nel
braccio della morte: secondo l'Associazione nazionale della salute
mentale, essi costituiscono dal 5 al 10% del totale dei 3400 prigionieri
in attesa di esecuzione.

'L'esecuzione di persone che soffrono di gravi forme di malattia mentale
e' una pratica crudele e inumana, su cui da troppo tempo si sta chiudendo
un occhio' - ha dichiarato Susan Lee, direttrice del Programma Americhe di
Amnesty International. 'Pregiudizio e ignoranza alimentano la paura del
diverso e per molta gente e' piu' semplice mettere a morte l'autore di un
crimine affetto da malattia mentale, piuttosto che trovare una soluzione
basata su un efficace trattamento sanitario'.

Un caso esemplare, citato nel rapporto, e' quello di Scott Panetti,
condannato a morte in Texas nel 1995 per aver ucciso i suoi genitori
adottivi tre anni prima. In passato Panetti era stato ricoverato piu'
volte in ospedale, anche per episodi di schizofrenia che gli causavano
allucinazioni auditive e visive. Nel corso del processo Panetti, che si
presento' vestito da cowboy e scelse di difendersi da solo, disse che
mentre abbandonava il luogo del delitto i demoni ridevano prendendosi
gioco di lui. Un medico che assistette alle udienze affermo' che 'Scott
era completamente ignaro dell'effetto delle sue parole e delle sue azioni.
I giurati gli lanciavano occhiate ostili e lo guardavano con disprezzo
mentre farfugliava e faceva cose prive di senso'. Panetti e' ancora nel
braccio della morte, in attesa d'esecuzione.

Nel giugno del 2002 la Corte suprema Usa ha messo al bando la pena di
morte per le persone affette da ritardo mentale, con la motivazione che
questo tipo di disturbo attenua la responsabilita' personale e che e'
difficile, in casi del genere, giustificare il ricorso all'argomento della
deterrenza.

'Ritardo mentale e malattia mentale non si equivalgono, ma i sintomi
possono produrre conseguenze simili: una persona affetta da malattia
mentale e in preda al delirio puo' avere pensieri privi di logica e agire
d'impulso. C'e' una profonda incoerenza tra escludere la pena di morte per
persone con ritardo mentale e lasciarla in vigore per quelle con malattia
mentale'  - ha commentato Susan Lee. 'La pena di morte e' una punizione
fortemente politicizzata. Da troppo tempo chi fa politica negli Usa non
riesce a mostrare agli elettori una prova misurabile che l'omicidio
giudiziario offra una soluzione costruttiva nei confronti del crimine
violento, per non parlare poi dell'ingiustizia nei confronti di persone
affette da malattia mentale condannate a morte'.

Secondo il rapporto di Amnesty International, il caso di Scott Panetti e'
emblematico e rappresenta efficacemente le circostanze in cui persone con
gravi forme di malattia mentale sono condannate alla pena capitale e messe
a morte. In molti casi, gli imputati non comprendono le accuse o non si
rendono conto della gravita' del crimine commesso. Talvolta, prima del
processo, sono sottoposti a un forte trattamento medico in modo da essere
percepiti dalle giurie come persone prive di rimorso, argomento che i
giurati considerano un'aggravante e che li spinge a chiedere la condanna a
morte.

Negli Stati Uniti d'America il condannato a morte deve essere consapevole
dell'imminente esecuzione e delle ragioni per cui la sentenza sta per
essere applicata, per questo motivo, prima dell'esecuzione alcuni
prigionieri sono stati sottoposti a terapia farmacologica in modo da
ripristinarne la 'competenza mentale' necessaria.

Amnesty International chiede a tutte le autorita' statunitensi di mettere
immediatamente al bando la pena di morte per gli autori di reati affetti
da malattia mentale e di porre fine una volta per tutte a un sistema di
giustizia capitale iniquo e pieno di errori. Inoltre, l'organizzazione
chiede ai pubblici ufficiali di ogni livello precise garanzie affinche' le
richieste di aiuto da parte di coloro che soffrono di malattia mentale non
rimangano senza risposta e che sia assicurato un trattamento medico
adeguato a tutti coloro che ne hanno un primario bisogno.

Ulteriori informazioni:

Secondo le piu' autorevoli fonti sulle definizioni mediche - la
Classificazione internazionale delle malattie, redatta dall'Organizzazione
mondiale della sanita' e il Manuale diagnostico e statistico
dell'Associazione degli psichiatri americani - viene definita malattia
mentale un disturbo legato a disordini di umore, di pensiero e di
comportamento. La malattia mentale e' indipendente dall'intelligenza e, in
alcuni casi, puo' essere curata efficacemente, come nei casi di
depressione, ansia e psicosi. La definizione di ritardo mentale, invece,
si riferisce a un incompleto sviluppo delle capacita' intellettuali.
Questo tipo di disturbo comincia nell'infanzia ed e' irreversibile.
Sebbene un'educazione appropriata possa migliorare la qualita' della vita
di coloro che sono soggetti a questo tipo di disabilita', il ritardo
mentale non e' curabile. Entrambe queste definizioni rientrano nella piu'
ampia classificazione di disturbo mentale.

FINE DEL COMUNICATO Roma, 31 gennaio 2006

Per una sintesi del rapporto 'USA: The execution of mentally ill
offenders':
http://web.amnesty.org/library/index/ENGAMR510022006

Per una copia del rapporto completo 'USA: The execution of mentally ill
offenders':
http://web.amnesty.org/library/index/ENGAMR510032006

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