Telefono Rosa Torino Comunicato stampa



 
 
 
 

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Associazione Volontarie del Telefono Rosa

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COMUNICATO STAMPA

 

Non è consuetudine per il Telefono Rosa di Torino, negli ultimi anni, commentare con comunicati agli organi di informazione i casi, mai peraltro cessati, di violenza sessuale che accadono nelle strade e nei parchi delle nostre città.

In questo caso si deroga dal principio per tre motivi sostanziali.

1.      La scorsa settimana a Milano, l’altro giorno a Bologna. Due stupri plurimi che ripetono gli allarmi di ogni estate. E’ vero che, da sempre, il caldo, favorendo l’uscita e la permanenza fuori casa, è un elemento facilitante per individuare ragazze e ragazzi del tutto inermi di fronte alla violenza. Da sempre le statistiche parlano di una recrudescenza del fenomeno nel periodo estivo, ma questo andamento climatologico forse non basta a spiegare un aumento dell’aggressività e delle aggressioni maschili. Psicologi, medici e criminologi hanno espresso diverse opinioni in merito: ma quello che è certo, al di là dei dati scientifici, è che una aggressività evidentemente latente esplode di più in estate, e forse non solo perché aumentano le potenziali “vittime”. Maggiori approfondimenti sarebbero perlomeno necessari, nel caso vi sia una slatentizzazione comprovata di comportamenti aggressivi con l’aumento delle temperature.

2.      Non ci tranquillizzano le voci, milanesi e bolognesi, dei rappresentanti delle forze dell’ordine che, in sostanza, ribadiscono che si tratta di  casi unici. Il diritto delle persone sono inalienabili, siano esse una o tante.

3.      Non interessa più di tanto che gli autori siano italiani, comunitari o extracomunitari. A qualunque latitudine, la violenza contro le donne esiste e appartiene, trasversalmente, al mondo maschile di ogni etnia. Ma di certo gli elementi facilitanti non vanno cercati nella vulnerabilità delle vittime che, con il caldo, escono e stazionano fuori casa: vanno cercati nella mancanza di controllo, nell’incertezza della pena, nella vergogna e nel timore di raccontare esperienze forse non drammatiche, ma certamente preoccupanti e che, se segnalate, autorizzerebbero le forze dell’ordine a maggiori attenzioni nei confronti delle zone cittadine più rischiose.

 

In sostanza, è vero che mancano i controlli, ma, per una volta, ci sia consentito di affermare che, a monte di maggiori controlli, attenzione e sensibilità delle forze dell’ordine, si auspica che ci sia l’attenzione, la solidarietà e la collaborazione di chi, anche se non è stato vittima, ha rischiato di esserlo e che, per questo motivo, dovrebbe segnalare, nelle forme ritenute più opportune, i fatti sospetti agli inquirenti. E ciò vale per le donne ma anche, e forse soprattutto, per gli uomini.

 

 

Torino,  20 giugno 2005

 

 

LA PRESIDENTE DEL TELEFONO ROSA

(Lella Menzio)