Myanmar: Aung San Suu Kyi trascorre il 60 ° compleanno agli arresti domiciliari



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COMUNICATO STAMPA
CS77-2005

MYANMAR: AUNG SAN SUU KYI TRASCORRE IL 60° COMPLEANNO AGLI ARRESTI
DOMICILIARI. AUMENTANO IL NUMERO DEGLI ATTIVISTI POLITICI IN CARCERE

Alla vigilia del 19 giugno, giorno in cui Aung San Suu Kyi trascorrera' il
suo 60° compleanno agli arresti domiciliari, Amnesty International ha
diffuso un rapporto in cui denuncia nuovi imprigionamenti di attivisti
politici e ricorda la situazione della premio Nobel per la pace e di
centinaia di altri prigionieri di coscienza e detenuti politici.
L'organizzazione per i diritti umani ha anche lanciato una petizione
globale (che puo' essere sottoscritta on line su www.amnesty.org) in cui
chiede alle autorita' birmane di cessare di ridurre al silenzio gli
attivisti politici e di rilasciare immediatamente e senza condizioni tutti
i prigionieri di coscienza.

'Aung San Suu Kyi e' stata privata della liberta' per almeno due terzi
degli ultimi sedici anni' ? ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della
Sezione Italiana di Amnesty International ? 'senza mai essere incriminata
o processata. E' un prezzo totalmente inaccettabile da pagare per le sue
pacifiche azioni politiche. Dev'essere liberata immediatamente, insieme a
tutte le altre persone detenute per le stesse ragioni'.

Tra febbraio e marzo di quest'anno sono stati imprigionati piu'
parlamentari di quanti fossero finiti in carcere nei 21 mesi precedenti.
Il governo ha ordinato l'arresto di almeno cinque parlamentari eletti nel
1990. I risultati delle elezioni non sono mai stati riconosciuti dal
Consiglio di Stato per la pace e lo sviluppo (Spdc), la giunta al potere.
Sempre a febbraio, sono stati arrestati almeno dieci esponenti politici
dell'etnia Shan, tra i quali Khun Htun Oo, presidente della Lega per la
democrazia delle nazioni Shan.

Nelle carceri del Myanmar si trovano almeno 1350 prigionieri politici, tra
cui prigionieri di coscienza arrestati per aver scritto poesie e articoli,
aver rivendicato il diritto di fondare organismi studenteschi o aver
svolto manifestazioni pacifiche. Condannati al termine di processi
irregolari sulla base di legislazioni repressive, sono sottoposti a
maltrattamenti e torture e detenuti in isolamento totale, senza accesso
alla difesa legale.

'I prigionieri politici del Myanmar sono tenuti in ostaggio dalle
autorita'' ? ha accusato Pobbiati. 'Il continuo uso del carcere per
eliminare importanti figure dalla scena politica e' un grande ostacolo
alla soluzione della paralisi politica in cui il paese si trova dal 1988.
Il sistema giudiziario, che dovrebbe servire a proteggere i diritti umani
di tutti i cittadini del Myanmar, e' sistematicamente manipolato per
negare e restringere il diritto all'esercizio pacifico della liberta' di
espressione, associazione e riunione'.

L'Spdc promette da anni di rilasciare 'quando sara' il momento' Aung San
Suu Kyi, leader del principale partito di opposizione, la Lega nazionale
per la democrazia (Lnd), insieme ad altri prigionieri politici.

Altre informazioni

A partire dalle manifestazioni del 1988 contro il regime del partito unico
e dopo le elezioni del 1990, in cui la Lnd conquisto' la maggioranza dei
seggi, le autorita' birmane hanno arrestato centinaia di esponenti
dell'opposizione politica e attivisti studenteschi.

Queste persone, che non avrebbero mai dovuto essere arrestate, sono in
molti casi anziane e soffrono di gravi problemi di salute a causa delle
terribili condizioni di prigionia e delle punizioni che vengono loro
inflitte, maltrattamenti e torture con esiti spesso mortali.

Un caso tra i molti e' quello di U Win Tin, 75 anni, arrestato nel luglio
1989 e tuttora in carcere a causa della sua opposizione pacifica alle
autorita' e per aver tentato di informare le Nazioni Unite sulle
violazioni dei diritti umani che si verificano in carcere.

Altri prigionieri di coscienza languono in prigione senza accusa dopo aver
scontato la propria condanna. Tra questi vi sono i due parlamentari
dell'Lnd Than Neyin, gravemente ammalato, e May Win Myint. Un ulteriore
caso riguarda il leader studentesco Myat San, in prigione dal 1991 per
aver festeggiato il conferimento del Nobel per la pace ad Aung San Suu
Kyi.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 16 giugno 2005

Il rapporto in lingua inglese Myanmar: i prigionieri politici
rappresentano una crescente lascito di ingiustizia e' disponibile
all'indirizzo:
http://www.amnesty.org/library/index/engasa160192005.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia ? Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it













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