TERZO ANNIVERSARIO DEL GOLPE IN VENEZUELA



TERZO ANNIVERSARIO DEL GOLPE IN VENEZUELA
"Abbiamo imparato la lezione, non ci prenderanno di nuovo alla sprovvista"
JUAN DIEGO NUSA PEÑALVER (servizio speciale della AIN)
NEL terzo anniversario del fallito golpe contro il presidente costituzionale
Hugo Chávez, avvenuto l'11 aprile 2002, l'opposizione venezuelana ha preteso
di presentarsi come una vittima, quando in realtà è stata l'esecutrice del
sinistro piano.
E' già di dominio pubblico il ruolo da protagonista svolto dall'
Amministrazione USA in questo pronunciamento antidemocratico, che pretendeva
di abbattere la Rivoluzione Bolivariana.
Il nocciolo della questione non è il contrasto tra i vecchi partiti e le
politiche a favore dei poveri del presidente venezuelano, ma l'intenzione
della Casa Bianca e delle sue transnazionali di riconquistare le ricchezze
possedute da questo paese, detentore delle maggiori riserve di petrolio del
mondo e dei più importanti giacimenti di gas del continente americano.
Contro questa Repubblica si è tentato quasi tutto, dalla serrata
petrolifera, alle furibonde campagne mediatiche, fino al classico tentativo
di colpo di Stato nello stile delle dittature militari latinoamericane degli
anni '60 e '70 del secolo scorso.
Adán Chavez Frías, ambasciatore del Venezuela a Cuba e testimone eccezionale
di quei fatti, ha concesso un'intervista su questi avvenimenti ed i loro
insegnamenti.
Che lezione ha tratto la Rivoluzione Bolivariana dal tentativo di colpo di
Stato dell'11 aprile 2002?
"La lezione che quel golpe ha dato a tutti i venezuelani, dobbiamo dirlo con
tutta franchezza, è che ci ha preso alla sprovvista, di sorpresa... Ma l'
abbiamo imparata questa lezione ed oggi il popolo venezuelano ha cominciato
ad organizzarsi in un modo tale che, a tre anni da quei deplorevoli fatti,
ci siamo rafforzati come processo di cambiamento e come Governo
rivoluzionario.
Grazie a questo rafforzamento sapremo affrontare qualsiasi altro tentativo
di questa natura. Sappiamo che continueranno ad insistere, come dimostrano
le nostre denunce sui piani di assassinio contro il Capo di Stato
venezuelano.
Il nostro popolo è cosciente di quel che significa difendere la Rivoluzione
Bolivariana e della necessità di prepararsi ad un eventuale intervento del
Governo nordamericano, dato che non è un segreto per nessuno che l'
opposizione ha avuto il sostegno diretto dell'Amministrazione USA per
pianificare e finanziare questo assalto violento al potere.
Vogliamo mantenere i rapporti col Governo degli Stati Uniti, ma esigiamo
venga rispettato il fondamentale principio dell'autodeterminazione dei
popoli".
Secondo molti giornalisti il golpe dell'11 aprile ha avuto una matrice
fascista...
"Non abbia il minor dubbio che si è trattato di un pronunciamento dell'
estrema destra più rancida della quale si possa avere notizia e lo provano
le azioni intraprese nelle poche ore che hanno avuto il potere nelle loro
mani.
Hanno perseguito i leaders del Governo bolivariano, i rappresentanti delle
forze del cambiamento. Ricordiamo il sequestro del ministro degli Interni e
della Giustizia, del deputato Tarek William Saab, di come hanno assassinato
persone innocenti, della repressione contro il popolo quando questo è sceso
in strada chiedendo il ritorno del Presidente detenuto.
Il primo decreto del signor Pedro Carmona Estanga, una volta autoinsediatosi
alla presidenza il 12 aprile, era diretto ad eliminare tutti i poteri
pubblici. Con un tratto di penna pretendevano di far scomparire uno Stato
democratico.
La Rivoluzione Bolivariana, che ha un carattere antineoliberista, ha toccato
grossi interessi egemonici nordamericani, ha lottato e continuerà a lottare
per la sovranità, la vera libertà dei popoli ed un mondo multipolare.
Queste aspirazioni si scontrano frontalmente con l'obiettivo della
superpotenza planetaria di mantenere l'America Latina ed i Caraibi nello
stato di 'cortile di casa'.
Non hanno autorità morale per parlare di una presunta corsa al riarmo del
Governo venezuelano, che ha già chiarito a sufficienza di non avere nessuna
intenzione di questo tipo.
Stiamo solamente, come è diritto di ogni Stato, sostituendo un armamento
obsoleto con mezzi moderni e per questo abbiamo firmato un accordo con i
russi per l'acquisto di circa 100.000 fucili AKM, in modo da rafforzare la
nostra Forza Armata Nazionale (FAN).
Il Venezuela vuole la pace, non desidera scontrarsi con nessuno, facciamo i
nostri voti per mantenere dei buoni rapporti con l'Amministrazione USA e con
tutti i Governi del mondo. Ma non permetteremo soprusi nei nostri confronti.
Non ci prenderanno nuovamente di sorpresa come nell'aprile 2002.
Abbiamo eccellenti relazioni con tutti i nostri vicini e non attaccheremo
nessuno. Il nostro popolo e le sue forze armate costituzionaliste sono
preparate a respingere qualsiasi attacco su qualsiasi terreno".
Qual'è l'attuale situazione del processo di cambiamento?
"La Rivoluzione Bolivariana sta vivendo il suo miglior momento. Resta molto
da fare, ma non ho il minimo dubbio che stiamo andando nella giusta
direzione.
Le dimostrazioni di sostegno del popolo venezuelano al suo Governo Nazionale
sono ogni giorno più forti.
Sono sotto gli occhi di tutti i successi ottenuti dai piani sociali, che
abbiamo chiamato missioni, come Rivas, Robinson I e II, Barrio Adentro,
Operación Milagro e altre, ideate per saldare l'enorme debito sociale
accumulato durante l'estinta IV Repubblica del 'Patto di Punto Fijo'.
Approfitto dell'opportunità per esprimere nuovamente la nostra riconoscenza
per il sostegno datoci dal popolo e dal Governo cubani, che condividono il
merito di questi successi così significativi nel campo della salute, dell'
istruzione e dello sport, successi che possiamo mostrare al mondo".

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