"come considerare reato dare uno schiaffo ad una persona ma ritenere lecito sparargli un colpo di fucile"



Title: "come considerare reato dare uno schiaffo ad una persona ma ritenere lecito sparargli un colpo di fucile"
Da:  "Asja"
Data:  Sab Gen 29, 2005  3:32 pm
Oggetto:  Una Shoah da 50 miliardi di individui


UNA SHOAH DA 50 MILIARD DI INDIVIDUI L'ANNO

di Franco Libero Manco



In questi giorni si celebra la ricorrenza della Shoah al cui ricordo
giustamente si inorridisce pensando a tutte le vittime innocentemente
sterminate dall'irrazionale disprezzo razzista. Ma pochi considerano
il perpetuo, sistematico, ininterrotto massacro di animali nei
mattatoi, veri e propri campi di concentramento e di sterminio voluto
non dagli eserciti o dai terroristi ma dalla maggioranza della gente
comune. Ogni giorno viene consumato un massacro di proporzioni tali
in confronto del quale quello di ogni guerra impallidisce e non sono
migliaia o milioni le vittime ma decine di miliardi gli animali
uccisi, non per difendere la patria o la famiglia ma per il piacere
della gola di chi mangia la carne. Vergogna, mille volte vergogna.

Montagne di cadaveri, fiumi di sangue, grida di terrore si alzano
inascoltate dai mattatoi e il tutto avviene nel modo più naturale,
silenzioso, con il tacito accordo e su delega di tutti, o quasi; ma
quando la vita presenta, a questa umanità, il conto da pagare, la
gente non sa vedere le sue colpe, non sa capire la causa delle sue
sventure: crede che il dolore causato agli animali sia senza
conseguenze e che la violenza, le guerre o le malattie siano da
attribuire al fato. Ma se l'uomo si macchiasse degli stessi crimini
nei confronti degli esseri umani sicuramente attribuirebbe a se
stesso la causa delle sue disgrazie.

L'attuale legge, voluta dal popolo italiano, protegge, in teoria,
alcuni animali dal maltrattamento, quelli cosiddetti d'affezione. La
gente non vuole che questi animali siano maltrattati o uccisi però
accetta che siano violentati e barbaramente uccisi tutti gli altri.
La capacità di differenziare dolore da dolore e vita da vita porta
in sé il germe di ogni razzismo. E' come se nel tempo degli schiavi
fosse emanata una legge a condanna della violenza sugli schiavi
bianchi che legittimasse la tortura e l'uccisione degli schiavi di
ogni altra razza.

La gente ritiene che non sia giusto far soffrire un animale, però
ritiene normale, giusto, anzi doveroso, farlo a pezzi, triturarlo per
essere cucinato, perché è convinta che la carne deve essere mangiata
e che gli esperimenti bisogna pur farli su qualcuno e poi l'animale è
fatto per questo, altrimenti a che serve allevarli? Praticamente è
come considerare reato dare uno schiaffo ad una persona ma ritenere
lecito sparargli un colpo di fucile.

L'umanità vive in uno stato di ipnosi profonda, in un sonno di
primordiale espressione che gli impedisce di accorgersi dei suoi
orrori.. L'ipocrisia umana, l'incoerenza, la mancanza di dignità
continua, purtroppo, ad essere regola comune. E' ipocrisia nutrire
tenerezza alla vista di un coniglietto o di un pulcino o
impietosirsi se questi vengono maltrattati e poi considerare lecito
che gli stessi subiscano la violenza suprema negli istituti di
sperimentazione o nei mattatoi. Ma l'uomo non ha abbastanza dignità
per vergognarsi della sua incoerenza. E' ipocrisia condannare la
violenza sugli animali se poi si accetta di buon grado che siano
sterminati nei boschi, che siano spellati per farne capi di
abbigliamento, che siano costretti ad ubbidire al suo tiranno uomo
pena la frusta, il bastone o la morte. Ma questo è l'uomo: una specie
in via di evoluzione, un essere in perenne contraddizione con se
stesso ancora lontano dal capire che quando fa del male ad un
qualunque componente la famiglia dei viventi lo fa in primo luogo a
se stesso perché prima o poi ne paga le conseguenze.

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(http://it.groups.yahoo.com/group/sicilianimalista/message/368)