R: 14/12 Roma: Diritti negati, informazione negata. MERCANTI nel TEMPIO dell' IPOCRISIA e SEPOLCRI IMBIANCATI...



...infatti sotto le bianche pietre brulicano i neri vermi e nonostante l'appoggio istituzionale,in nome del popolo,il verminaio é tale che i veli, per quanto pesanti possano essere,non riescono più a coprire le nefandezze di questi sinistri riformisti,peggiori delle più bieche destre,perchè subdoli ed ammantati di borghese perbenismo esteriore,che é poi il nerbo di questa sinistra istituzionale,avvinchiata al potere ed alla roba allo stesso modo di quelli che dicono di osteggiare.
I trenta danari sono il prezzo della loro miserevole guardiania sulle masse subalterne,si stanno autodistruggendo come Giuda,prima usati,poi disprezzati da tutti.
Nel 1997 il Governo PRODI aprì le porte della precarizzazione e della flessibilità del mercato del lavoro con l'introduzione del famigerato "pacchetto Treu". Ciò fu possibile con l'appoggio di Rifondazione Comunista e del Sig. Cossutta.
La rinnovata "unità" intorno a PRODI,l' antagonista di Berlusconi,che gode del rinnovato appoggio di Verdi, Pdci, RC per le prossime elezioni politiche, è la cartina al tornasole che nuove drastiche misure antipopolari ci aspettano e che la così detta "sinistra del centro-sinistra" avrà un ruolo determinante nel "pilotare" la protesta sociale cercando di smorzarne gli effetti.
 
Camillo COPPOLA,dipendente metalmeccanico,militante dello SLAI COBAS
per l' AUTORGANIZZAZIONE di Pomigliano d'Arco(Napoli).  
            
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From: Segreteria RdB CUB Nazionale <segreteria at rdbcub.it>
Cc: Appuntamenti Peacelink <n.margiotta at peacelink.it>; Appuntamenti Carta <agenda at carta.org>
Sent: Saturday, December 11, 2004 3:44 PM
Subject: 14/12 Roma: Diritti negati, informazione negata
 
Assemblea Dibattito
Martedì 14 Dicembre ore 16.30
Sala Di Liegro Palazzo Valentini Via IV Novembre 119/a

I fatti sono noti: la Procura della Repubblica di Roma ha chiuso per dieci
giorni i siti  lavori-variabili,it e redlab.it  dedicati dalle RdB al
lavoro precario, rei di aver pubblicato volantini dei Lavo-ratori e
lavoratrici della Casa dei Diritti Sociali in lotta ritenuti diffamatori
dal Presidente della stessa Associazione.
La magistratura non si è limitata a disporre la rimozione o il sequestro
dell'articolo ritenu-to"diffamatorio" come richiesto dallo stesso
querelante ma, in un eccesso di zelo,  decide il sequestro dell'intero
sito, senza comunicare nulla alla redazione ed al sindacato stesso.
Si è colpita pesantemente la libertà di informazione e, in questo caso,
anche le libertà e diritti previsti per una associazione sindacale mettendo
il bavaglio a tutte le notizie, i documenti, le infor-mazioni utili che
riguardano il variegato settore  dei lavori precari, flessibili e del
lavoro nero che ha visto nella giornata del 6 novembre uno dei punti più
altri di rappresentazione.
E' stato un provvedimento di sequestro che ha pochissimi precedenti, e che
giustamente ha suscitato dure proteste anche nel mondo dell'informazione.
Ma c'è un altro aspetto della vicenda ancora più pesante: la lotta che vede
contrapposti il ti-tolare dell'Associazione (e la cooperativa sociale
legata a questa) e i lavoratori della cooperativa,30 su 70 rischiano il
licenziamento, alcuni sono da mesi a zero ore altri non ricevono da 4 mesi
gli stipendi.
La "Casa dei Diritti Sociali" si occupa di sostegno ai migranti e ai senza
fissa dimora per con-to del Comune di Roma, e a dispetto del nome, appena
gli operatori si sono organizzati sindacalmen-te son subito cominciati i
problemi: il diritto di  protestare per i propri diritti contrattuali e
sindacali, per il tipo di servizi offerti dalla coop, per le condizioni
delle strutture, per il cibo e per l'igiene, non ha trovato cittadinanza.
Giulio Ernesto Russo è un esponente di quella sinistra del no profit,
inserita nel movimento e nelle istituzioni, che non si preoccupa molto
della coerenza delle proprie azioni ma molto della pro-pria rispettabilità:
noi riteniamo che vi sia la necessità di andare in fondo alla questione
pubblicamen-te e politicamente, chiamando in causa anche il Comune di Roma,
che in quanto committente avrebbe il dovere di vigilare per far rispettare
la Delibera 135/2000 che prevede la rimozione degli appalti là dove non
vengano rispettati i contratti collettivi di lavoro, mentre di fatto si
limita a oparazioni di immagine continuando con esternalizzazioni e
privatizzazioni che si tramutano in  precariato per i lavoratori e in lauti
guadagni per gli appaltanti. Altro che no profit!
E' ora di squarciare il velo ipocrita che ammanta di ideali operazioni che
con il volon-tariato e l'impegno sociale non hanno nulla a che fare!
E' ora di pretendere il rispetto dei diritti dei lavoratori e degli utenti!

Roma, 7.12.04
RdBCUB Cooperative Sociali


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