12 dicembre



 
 
 
12 DICEMBRE 1969
 PIAZZA FONTANA
MILANO
 
""Aldo Moro, nel suo 'Memoriale', scrive: ''La cosiddetta strategia della tensione ebbe la finalita', anche se fortunatamente non consegui' il suo obiettivo, di rimettere l' Italia nei suoi binari di normalita', dopo le vicende del 1968 e il cosiddetto autunno caldo. Si puo' presumere che paesi associati a vario titolo alla nostra politica e quindi interessati a un certo corso politico vi fossero in qualche modo impegnati attraverso i loro servizi segreti di informazione''. ""
 
 
Sconforto fra i parenti delle vittime
STRAGE DI PIAZZA FONTANA, TUTTI ASSOLTI IN APPELLO
Il 12 dicembre 1969 a Milano diverse bombe causarono 17 morti e molti feriti. Cominciò la "strategia della tensione". Le indagini, immediatamente dopo la strage, vennnero orientate verso gli anarchici, in particolare su Pietro Valpreda. Ma emersero in seguito le trame neofasciste e i depistaggi dei servizi segreti.
Ansa
12 marzo 2004
MILANO - I tre imputati principali della strage di piazza Fontana sono stati assolti. In primo grado avevano avuto l'ergastolo. I giudici della seconda Corte d'assise d'Appello di Milano hanno assolto Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni per non aver commesso il fatto. Hanno invece ridotto da tre a un anno di reclusione la pena per Stefano Tringali, accusato di favoreggiamento.

Il legale di parte civile del Comitato familiari delle vittime di piazza Fontana, Federico Sinicato, ha definito ''sorprendenti'' le conclusioni a cui sono giunti i giudici della seconda corte d'assise d'appello di Milano che hanno assolto gli imputati del processo per la strage che il 12 dicembre 1969 causo' 17 morti e 84 feriti a Milano. ''Non immaginavo che la Corte, che pure ha seguito accuratamente l'intero processo, ha sentito Martino Siciliano e potuto prendere atto della falsita' dei testi a difesa, potesse arrivare a un verdetto di non colpevolezza'', ha detto Sinicato. ''Sono conclusioni che trovo sorprendenti'', ha detto il legale che ha spiegato di attendere le motivazioni per valutare il ricorso in appello.
Ansa 12/03/2004 14:34

PIAZZA FONTANA: SCONFORTO TRA PARENTI VITTIME

E' lo sconforto il sentimento che prevale tra i parenti delle vittime della strage di piazza Fontana, dopo l'assoluzione dei tre principali imputati da parte del giudici della seconda corte d'assise d'appello di Milano. ''E' come se l'avessero ucciso un'altra volta'', ha detto uno dei parenti delle vittime mentre Anna Maria Mocchi, che ebbe il marito ferito nella esplosione del 12 dicembre del '69 (l'uomo mori' diversi anni dopo) ha esclamato: ''se uno solo fosse stato condannato sarei andata in carcere a trovarlo e gli avrei chiesto: 'perche' l'hai fatto?'''. Deluso anche il legale dei familiari delle vittime, Federico Sinicato, il quale attende di leggere le motivazioni, per la stesura delle quali i giudici si sono riservati 30 giorni, per poi presentare ricorso in Cassazione.
Ansa 12/03/2004 13:57

PIOAZZA FONTANA: QUEL 12 DICEMBRE 1969

ROMA, 12 MAR - Milano, 12 dicembre 1969, ore 16.30. Con l'esplosione di una bomba nel salone degli sportelli della Banca Nazionale dell'Agricoltura, al numero 4 di piazza Fontana, comincia una nuova fase della ''strategia della tensione'', che insanguinera' l' Italia per anni. Al contrario della quasi totalita' delle altre banche, a quell' ora il salone della Bna e' ancora pieno di gente, perche' vi si svolgono contrattazione del mercato agricolo. L' ordigno e' collocato sotto il tavolo centrale, in una valigetta. L' attentato causa diciassette morti (quattordici sul colpo, due nei giorni successivi, uno morto dopo anni per le conseguenze dell' esplosione) e 84 feriti e ha un effetto devastante anche sull' opinione pubblica. Ma la bomba di piazza Fontana non e' la sola di quel giorno. Poco dopo la strage di piazza Fontana, una bomba viene scoperta nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala 6. A Roma, alle 16.55, una bomba esplode nel passaggio sotterraneo della Banca Nazionale del Lavoro che collega l'entrata di via Veneto con quella di via San Basilio. I feriti sono quattordici. Alle 17.22 e alle 17.30, sempre a Roma, esplodono altre due bombe. Una davanti all' Altare della Patria (alla base del pennone dell' alzabandiera), l'altra all'ingresso del museo del Risorgimento, in piazza Venezia. I feriti sono quattro. Le indagini, immediatamente dopo la strage, vengono orientate verso gli anarchici, in particolare su Pietro Valpreda, sul circolo del Ponte alla Ghisolfa di Milano e su quello del 'XXII Marzo' di Roma. Solo nel 1971, un' inchiesta condotta dal giudice di Treviso Giancarlo Stiz, partita dalle dichiarazioni di Guido Lorenzon, dirige l'attenzione verso i gruppi neofascisti veneti. Qual era l' obiettivo immediato della strage? Nessuno dei processi, neanche quest'ultimo, ha saputo dare una risposta, anche se emerge in modo evidente la volonta' di condizionare la realta' italiana in modo da provocare un ''richiamo all' ordine''. Aldo Moro, nel suo 'Memoriale', scrive: ''La cosiddetta strategia della tensione ebbe la finalita', anche se fortunatamente non consegui' il suo obiettivo, di rimettere l' Italia nei suoi binari di normalita', dopo le vicende del 1968 e il cosiddetto autunno caldo. Si puo' presumere che paesi associati a vario titolo alla nostra politica e quindi interessati a un certo corso politico vi fossero in qualche modo impegnati attraverso i loro servizi segreti di informazione''.
Ansa 12/03/2004 12:27