Israele: Nonostante il ritiro da Gaza, la demolizione di case aumenta



Israele: Nonostante il ritiro da Gaza, la demolizione di case aumenta
Le forze Israeliane distruggono case per allontanare i Palestinesi dai confini
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Fonte: Human Rights Watch
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi http://fabiocchi.blog.tiscali.it 
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18 Ottobre 2004 - Le forze armate Israeliane hanno illegalmente raso al suolo migliaia di case, indifferentemente dalla necessita' militare, per allontanare i Palestinesi dal confine tra Gaza ed Egitto e creare una "zona cuscinetto", ha detto Human Rights Watch. Il governo Israeliano sta chiedendo la distruzione di centinaia di case per allargare la zona nell'ambito del piano di disimpegno dal territorio. 

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF), che spesso sono sotto tiro lungo il confine a sud di Gaza da parte dei gruppi armati Palestinesi, sostengono che le distruzioni sono dettate dalla necessita' militare. Human Rights Watch ha calcolato che l'IDF ha reso 16 mila Palestinesi privi di abitazione negli ultimi 4 anni, senza tener conto di quando le abitazioni ponevano un reale rischio militare. 

Secondo il diritto internazionale, Israele come forza occupante puo' distruggere la proprieta' solo quando "c'e' una necessita' assoluta per le operazioni militari." Distruggere la proprieta' per migliorare la sicurezza generale della potenza occupante o come ampia misura di precauzione contro minacce ipotetiche e' proibito. 

Il comportamento di Israele a sud di Gaza, secondo HRW, deriva dall'assunzione che ogni Palestinese e' un kamikaze e ogni casa una base per attaccare. Questa politica di distruzione di massa delle abitazioni conduce a gravi violazioni del diritto internazionale umanitario sulla protezione dei civili. 

Il rapporto di HRW riguarda la citta' di Rafah nella parte meridionale di Gaza, dove piu' del 10% della popolazione ha perso la propria abitazione. Oltre alle ricerche e le interviste condotte a Gaza, Israele ed Egitto, il rapporto si avvale di immagini satellitari, mappe, grafici e fotografie per documentare le demolizioni illegali dell'IDF. Questo campione di documenti, dice il rapporto, prova che l'obiettivo politico e' quello di avere un confine ampio e vuoto per facilitare il controllo di lungo termine sulla striscia di Gaza, e non tanto la necessita' militare assoluta. 

L'IDF giustifica in due modi l'allargamento della zona cuscinetto: chiudere i tunnel dei contrabbandieri dall'Egitto e rafforzare la sicurezza delle forze IDF lungo il confine. Mentre i tunnel e la sicurezza dei soldati Israeliani sono delle preoccupazioni legittime, gli argomenti del governo non stanno in piedi, secondo HRW. 

Non c'e' dubbio che i gruppi armati Palestinesi usano i tunnel per contrabbandare armi usate in attacchi contro l'esercito Israeliano e contro i civili. Ma l'evidenza suggerisce chiaramente che l'IDF sta usando la loro esistenza come pretesto per giustificare le demolizioni di case ed espandere illegalmente la zona cuscinetto. 

Oltre all'esagerazione sul numero dei tunnel, l'IDF sembra non aver preso in considerazione metodi ben consolidati per scoprire e distruggere i tunnel - come i sensori sismici, l'induzione elettromagnetica e il radar che penetra nel sottosuolo - che eviterebbero o ridurrebbero la necessita' delle incursioni dell'IDF a Rafah che hanno prodotto distruzione di case e perdita di vite umane. In alcuni casi, l'IDF ha distrutto gruppi di abitazioni al fine di chiudere i tunnel che le autorita' Palestinesi avevano gia' chiuso. 

Invece di distruggere i tunnel sotto il confine che gia' controlla, l'esercito Israeliano sta lanciando incursioni sempre piu' vicino a Rafah. Questo lascia i Palestinesi senza casa ed espone i soldati Israeliani a maggiori rischi. 

Lungo il confine di Rafah, le forze dell'IDF e i gruppi armati Palestinesi regolarmente si sparano a vicenda. Ma col pretesto di proteggere i suoi soldati, l'IDF ha preso provvedimenti che vanno ben oltre cio' che il diritto internazionale permette e cio' che la sicurezza delle forze IDF richiede. Nel 2003, per esempio, l'IDF ha completato la costruzione di un muro di metallo lungo 8 metri nella zona cuscinetto per proteggere le sue truppe. Nonostante questa protezione extra, il tasso di demolizioni a Rafah nel 2003 e' triplicata rispetto ai 2 anni precedenti. 

L'IDF, afferma HRW, ha una serie di argomenti sofisticati per giustificare le distruzioni a Rafah. Ma quegli argomenti si sbriciolano se scrutinati uno ad uno, rivelando abusi e distruzioni ingiustificate. 

A meta' Maggio, il governo Israeliano ha approvato un piano che chiede di allargare ulteriormente la zona cuscinetto con la demolizione di dozzine o forse centinaia di case. L'IDF poi ha raccomandato la demolizione di tutte le case entro i 400 metri dal confine. Tale distruzione lascerebbe migliaia di altri Palestinesi senza casa in uno dei luoghi piu' densamente popolati del pianeta. 

Il rapporto documenta anche la distruzione estensiva delle case di Rafah e delle infrastrutture nel mese di Maggio, apparentemente come risposta all'uccisione di 5 soldati Israeliani da parte delle milizie Palestinesi. Le maggiori operazioni IDF in quel mese hanno comportato la distruzione di 200 case, molte delle quali all'interno della citta' e lontane dal confine. I bulldozer corazzati avanzavano tra le case e i negozi, spianavano indiscriminatamente le strade, distruggevano i sistemi delle acque di scarico e dell'acqua potabile, e hanno trasformato 2 ampi campi agricoli in pezzi di terreno arido. 

L'IDF sostiene che la distruzione era dettata dalla necessita' militare perche' i suoi soldati erano stati attaccati, ma le prove indicano che la resistenza Palestinese era leggera, limitata e immediatamente sopraffatta nelle ore iniziali di ogni incursione. In alcuni casi, si sono verificate distruzioni in aree lontane dal confine dopo che l'IDF aveva messo al sicuro l'area. 

Gli USA e i governi Europei hanno fallito nel tenere Israele responsabile per la sua riluttanza a rispettare il diritto internazionale. Al contrario, finanziano riparazioni degli edifici o danno nuove abitazioni dopo che le demolizioni si sono verificate. Il rapporto chiede ai governi esteri di spingere Israele a pagare le riparazioni alla vittime o ricompensare i paesi donatori per i finanziamenti spesi nella riparazione delle distruzioni illegali. 

Il rapporto critica anche la Caterpillar Inc., l'azienda Americana che produce il potente bulldozer D9 che l'IDF usa per distruggere le case Palestinesi e la infrastrutture. HRW ha chiesto alla Caterpillar di sospendere le vendite dei D9 e dei pezzi di ricambio all'IDF finche' continuera' ad usarli per le demolizioni illegali. L'azienda dovrebbe prendere provvedimenti per assicurarsi di non vendere consapevolmente i suoi prodotti a clienti che li useranno per violare i diritti umani. 

Il rapporto e' disponibile a questo URL: http://hrw.org/reports/2004/rafah1004/

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