Alitalia - LA SCHIAVITU' DEL PRECARIATO



Ciao,

finalmente i lavoratori precari hanno deciso di FAR SENTIRE LA LORO VOCE!

Al Call Centre dell'Alitalia hanno deciso di organizzarsi, di raccontare
il ricatto che subiscono da anni senza alcuna garanzia per il loro futuro
e, soprattutto, hanno detto BASTA alla loro condizione di precariato.

Il Piano Cimoli i lavoratori precari non li nomina neppure: sono semplici
contratti in scadenza.

E' per questo che i lavoratori dopo anni di sacrifici non vogliono accettare
tale ennesimo abuso.

Ieri hanno dato vita ad una manifestazione autorganizzata e sono stati ricevuti
in Campidoglio dal Presidente della Regione Lazio, dal Presidente della
Provincia di Roma e dal Sindaco di Roma che si sono impegnati di sostenere
la vertenza di migliai di lavoratori ricattati, sottopagati e senza diritti
in Alitalia.

L'azienda tenta di ostacolare tale organizzazione dei lavoratori precari.

L'Alitalia ha capito che se i lavoratori precari si organizzano e decidono
di voler conquistare maggiori garanzie per il loro futuro, l'intero comparto
del Trasporto Aereo rischia di entrare in crisi.

E' quindi per questo che l'Alitalia sta tentando di dissuadere i precari
a procedere con qualsiasi iniziativa possa imporre all'attenzione collettiva
la questione del precariato.

LA CUB TRASPORTI RITIENE INVECE CHE SIA DOVEROSO E NECESSARIO SOSTENERE
E RILANCIARE LE INIZIATIVE DEI PRECARI PER TUTTA LA LORO E LA NOSTRA VERTENZA.

A presto

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Vertenza Alitalia:

LA SCHIAVITÙ DEL PRECARIATO

E' pesante ed inaccettabile il destino che Cimoli ha pensato di riservare a
migliaia di lavoratori precari dell'Alitalia: neppure una cifra o un numero
è dedicato a loro nel Piano di liquidazione della Compagnia di Bandiera
italiana.

Licenziati senza neppure essere nominati quali esuberi: la vergogna del
precariato riserva anche questo!

D'altra parte per chi, come Cimoli, è abituato a gestire numeri e bilanci,
un contratto a tempo determinato che non si rinnova non produce un
lavoratore disoccupato: è solo  un rapporto di lavoro in naturale via di
risoluzione!

Ai precari, le vittime invisibili dell'attacco sferrato ai lavoratori
dell'Alitalia, l'azienda non riserva neppure l'onore della cronaca. E
pensare che molti sono nostri colleghi da oltre 7 anni!

Sette anni passati a lavorare con la speranza di avere un lavoro stabile e
dignitoso in Alitalia ma che oggi Cimoli vuole ripagare con la certezza
dell'espulsione dalla Compagnia.

Contro tale condizione di ricatto e di incertezza, contro tale moderna
forma di schiavitù del lavoro, in questi giorni si è levata la voce dei
precari del call centre Alitalia: si organizzano, manifestano, intervengono
nei dibattiti, rilasciano interviste, lottano.

Hanno deciso di non aspettare in silenzio l'avvio di una macelleria sociale
che il Piano Cimoli sta preparando per la nostra categoria e che ai precari
toglie anche la speranza.

Hanno deciso di non restare vittime silenziose ed invisibili di un attacco
senza precedenti contro i lavoratori dell'Alitalia, come la situazione
esistente sembra voler loro imporre.

Dirigenti aziendali e zelanti responsabili si stanno accorgendo di questo.
Capiscono che il fenomeno potrebbe dilagare, assumendo una proporzione
enorme e non controllabile.

Se migliaia di lavoratori precari cominciassero a gridare BASTA e a
rivendicare un lavoro oltre che il rispetto della loro dignità entrerebbe
in crisi l'intero sistema del Trasporto Aereo nazionale in cui dilaga lo
sfruttamento di colleghi senza diritti e sottopagati.

E' per questo che la risposta dell'azienda non si è fatta aspettare al call
centre dell'Alitalia e con un atto intimidatorio hanno tentato di isolare e
smorzare le rivendicazioni dei lavoratori precari.

E' per questo che Mikaela Petrocchi il 10 settembre u.s. è stata chiamata a
colloquio dai responsabili del call centre Alitalia e le è stato suggerito
di smettere di rivendicare con forza i propri diritti, nonostante
l'Alitalia non assicuri alcun futuro ai lavoratori precari del call centre
AZ.

La CUB TRASPORTI nel condannare tale atto di intimidazione nei confronti di
una lavoratrice precaria del call centre, esprime la propria solidarietà a
lei e a tutti i suoi colleghi impegnati a difesa del loro futuro e della
Compagnia di Bandiera.

Inoltre la CUB TRASPORTI diffida responsabili e dirigenti dell'Alitalia dal
mettere in atto comportamenti che ledano e limitino il diritto dei
lavoratori a difendere il proprio futuro.

E', infatti, inaccettabile  ed insostenibile il tentativo aziendale di
instaurare un clima minaccioso e di prevaricazione per tentare di
imbavagliare quei lavoratori precari che per anni, pur sottopagati e senza
alcuna garanzia, hanno assicurato con continuità ed enorme professionalità
il loro servizio per Alitalia.
LA CUB TRASPORTI INSIEME A TUTTI I COLLEGHI ALITALIA
ESPRIMONO SOLIDARIETÀ A MIKAELA E AI LAVORATORI PRECARI
IN DIFESA DEL SALARIO, DEI DIRITTI DELLA DIGNITÀ
13 SETTEMBRE 2004
		C.U.B. TRASPORTI