Appello: Via Adda non si cancella



            Appello: Via Adda non si cancella
            Per una campagna contro la deportazione e il nuovo lager di via
Barzaghi
            9 luglio 2004

      Lo sgombero della palazzina occupata in via Adda, nel centro di
Milano, è stato un atto di violenza contro 300 lavoratori, disoccupati,
donne e bambini rom-rumeni, portato a termine da un'imponente operazione
militare, che ha coinvolto persino personale ATM e vigili del fuoco,
preparata da una battente e vergognosa campagna stampa. Il risultato è
stato quello di condannare per 10 anni alla miseria oltre150 persone
deportate in Romania senza poter verificare la propria posizione in Italia;
di spezzare interi nuclei familiari non riconoscendo validi i matrimoni
rom, di rimandare altre 200 persone nella favela di via Triboniano
permanentemente a rischio di sgombero. Per i "regolari" invece,
l'alternativa all'espulsione e alla casa di via Adda è diventato il campo
di concentramento di via Barzaghi, un luogo senza luce, con bagni chimici
senz'acqua, un rubinetto per 70 persone, un muro di tre metri con filo
spinato attorno, e un posto di blocco permanente che impedisce l'accesso ai
non autorizzati

      L'occupazione di via Adda ha fatto emergere, ancora una volta, il
bisogno assoluto di una casa a prezzi accessibili per chi vive solo del
proprio salario, e il problema di una legislazione razzista che costringe
le persone a dover difendere lo stesso diritto ad esistere, contro la
condizione forzata di clandestinità. Problemi sociali profondi che non
coinvolgono solo i rumeni di via Adda, ma centinaia di migliaia di persone,
in una delle città più importanti d'Europa, e che quindi ci coinvolgono
tutti. Nessuno infatti può sentirsi sicuro se se riappaiono i fantasmi del
passato insieme ad alcuni dei suoi simboli più conosciuti: il razzismo, i
lager, le deportazione. Milano deve cambiare.

      Per questo sosteniamo:
      1) Il diritto al ritorno per i 155 espulsi e la concessione di un
permesso soggiorno temporaneo a parziale risarcimento del danno subito
      2) Un netto rifiuto del nuovo lager costruito in via Barzaghi e la
fine immediata del suo regime carcerario.
      3) La cessazione dell'utilizzo di categorie civili in operazioni
militari.
      4) La cessazione degli sgomberi contro chi è costretto ad occupare
abitazioni e spazi abbandonati per far fronte all'emergenza casa.

      per adesioni:
      viaaddanonsicancella at inventati.org
      formato per la stampa

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