Re:Fidel Castro capeggia manifestazione Anti-Bush a L



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Sent: Tuesday, June 22, 2004 9:51 PM
Subject: [Forumempoli] Re:Fidel Castro capeggia manifestazione Anti-Bush a L


Subject : Fidel Castro capeggia manifestazione Anti-Bush a L'Avana
(((21-giugno-2004))) >>> fonte prensa latina avana cuba ---

> Fidel Castro capeggia manifestazione Anti-Bush a L'Avana
(((21-giugno-2004))) >>> fonte prensa latina avana cuba ---
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> CUBA-FIDEL CASTRO
> Fidel Castro capeggia manifestazione a L'Avana
>
> L'Avana, 21 giu-2004   (PL) ----"Due nuove infamie del governo degli Stati
Uniti mi obbligano ad un secondo messaggio rivolto al presidente di questo
paese", ha detto oggi qui il presidente cubano Fidel Castro nel parlare alla
manifestazione fatta in questa capitale dove hanno partecipato più di 200
mila cubani.
>   In una tribuna aperta, il presidente ha spiegato che una di queste
infamie era l'inclusione di Cuba in una lista dove la si accusa di
partecipare al traffico di persone e di promuovere il turismo sessuale.
>   L'altra ragione che evidenza il leader cubano fu la proclamazione lo
scorso 16 giugno "dei crudeli regolamenti addizionali al blocco per
asfissiare l'economia che sostenta la vita del popolo cubano".
>   Lo scorso 14 maggio, come preambolo ad un sfilata di più di un milione
200 mila persone, lo statista cubano ha anche interpellato direttamente
George W. Bush.
>   Quel giorno, ha detto al presidente nordamericano che "questo popolo
poteva essere sterminato - ed e' giusto che si sappia- ed eliminato della
Terra, ma mai sara'soggiogato né sottomesso alla condizione umiliante di
neocolonia degli Stati Uniti".
>   Oggi, mentre il presidente presentava quella che ha chiamato "La Seconda
Epistola", molti rappresentanti di organizzazioni sociali hanno anche
condannato le accuse nordamericane e le nuove misure con cui Washington
rinforza il suo blocco contro l'Isola.
>
> Ig/og/asg/++++++
>
> ++++++++++++++++
>
> CUBA-FIDEL CASTRO
> Discorso integrale del presidente Cubano Fidel Castro
>
> L'Avana, 21 giu (PL) A continuazione Prensa Latina pubblica il discorso
integrale del presidente cubano Fidel Castro Ruz alla Tribuna Abierta
Antimperialista, il 21 di giugno del 2004, in risposta ai nuovi regolamenti
di pressione degli Stati Uniti contro Cuba.
> "LA SECONDA EPISTOLA"
>
> Cari compatrioti,
>
> Due nuove infamie del governo degli Stati Uniti -l'inclusione di Cuba in
un'altra delle prepotenti liste di coloro che hanno la pretesa di essere
padroni del mondo, inserita in un rapporto del Dipartimento di Stato
pubblicato il 14 giugno, in cui si accusa il nostro paese di partecipare al
traffico di persone e si aggiunge la vile calunnia di promuovere il turismo
sessuale, e la proclamazione il giorno 16 di crudeli misure addizionali
all'embargo per asfissiare l'economia che mantiene la vita del nostro
popolo- mi costringono a un secondo messaggio indirizzato al Presidente
degli Stati Uniti.
>
> Signor Bush,
>
> Devo essere sereno ma molto sincero, sebbene senza l'animo di insultarla
od offenderla. Includere Cuba in una lista di paese che praticano il
traffico illegale di persone è cinico. Qualcosa di più infame e ripugnante
in questo prepotente rapporto che il Dipartimento di Stato è costretto a
sottoscrivere ogni anno, è affermare che Cuba promuove il turismo sessuale
persino con bambini.
>
> Lei è in condizioni di informarsi che per la riunificazione familiare,
Cuba ha sottoscritto due accordi migratori con gli Stati Uniti. Il primo,
nell'anno 1984, non venne adempito dalle amministrazioni statunitensi. Dieci
anni dopo, invece dei 20 mila visti offerti, sono stati concessi soltanto
mille ogni anno, il 5%. All'epoca della crisi migratoria dell'anno 1994, il
nostro paese sottoscrive un nuovo accordo migratorio con il governo degli
Stati Uniti, ampliato l'anno seguente e ancora in vigore malgrado il fatto
che, pur adempito in sostanza riguardo al numero di visti, non è stato
adempito rispetto all'obbligo non eludibile e fondamentale di evitare ogni
stimolo all'emigrazione illegale.
>
> La Legge Assassina di Aggiustamento cubano si è mantenuta ferrea senza
alcuna giustificazione, e persino nuovi stimoli si sono aggiunti. Questa
legge assurda e immorale è costata un numero incalcolabile di vite, tra cui
quella di tanti bambini cubani. A partire dalla medesima è nata dopo
l'odioso traffico di migranti utilizzando lance rapide che provenienti dagli
Stati Uniti arrivavano a qualsiasi punto delle nostre coste. Cuba punisce
con severità tali fatti mentre invece le amministrazioni degli Stati Uniti,
per motivi politici associati allo stato della Florida, a tutti noti, se ne
stavano con le mani in mano.
>
> Nessun paese al mondo ha fornito così tanta protezione fisica e morale,
sanità e istruzione ai propri bambini come Cuba. Lei dovrebbe sapere che
negli Stati Uniti muore una proporzione maggiore di bambini durante il primo
anno di vita che a Cuba. Il 100% dei bambini e degli adolescenti nel nostro
paese, compresi coloro che soffrono qualche incapacità fisica o mentale,
frequentano le scuole corrispondenti e studiano.
>
> Come pretende lei ignorare che mentre negli Stati Uniti nelle classi c'è
una media di oltre 30 allievi per ogni maestro a Cuba ce ne sono meno di 20
per classe e i risultati scolastici superano quelli di qualunque paese
sviluppato?
>
> I nostri servizi di salute hanno elevato le prospettive di vita di ogni
bambino che nasce da circa 60 anni o meno nel 1959, secondo stimati, a 76,13
anni attualmente.
>
> Malgrado il blocco degli Stati Uniti e il crollo del campo socialista, la
disoccupazione a Cuba raggiunge soltanto il 2,3%, varie volte al di sotto di
quello del suo paese, il più ricco e industrializzato del mondo.
>
> Lei dovrebbe vergognarsi del tentativo di asfissiare economicamente il
popolo che, bloccato e sottoposto a oltre quattro decenni di guerra
economica, aggressioni armate e azioni terroriste, è stato capace di
realizzare tali prodezze. Nel suo paese lei non potrebbe mostrare niente di
simile.
>
> Lei cerca di strangolare l'economia e minaccia con la guerra il paese che
è stato capace di raggiungere la cifra di 20 mila medici in servizio
internazionalista in 64 paesi del Terzo Mondo. La sua amministrazione,
sebbene dispone delle risorse della potenza più ricca della terra, non ha
inviato neanche un medico ai più sperduti luoghi dei suddetti paesi, come lo
fa Cuba.
>
> Sulla sua coscienza, così come su quella del leader degli stati più
ricchi, pesa il genocidio che significa la morte, ogni anno, di oltre dieci
milioni di persone che potrebbero salvarsi, come conseguenza delle più
diverse forme di saccheggio e furto a cui vengono sottoposti i paesi del
Terzo Mondo mediante l'ordine economico mondiale ingiusto e ormai
insostenibile, che i paesi ricchi hanno imposto a scapito dell'80%degli
abitanti del pianeta.
>
> Qualcuno dovrebbe informarle di questi problemi e queste verità, invece di
diffondere intrighi e menzogne tutto il tempo.
>
> Rispetto a Cuba lei si lascia trascinare dalla fanatica credenza secondo
cui la sua rielezione a novembre dipende dall'appoggio di una mafia
riconosciuta come terrorista, integrata da vecchi emigrati e i loro
discendenti, una parte importante dei quali proviene dai gruppi di
malversatori e criminali di guerra batistianos che si sono rifugiati con il
loro bottino e i loro crimini negli Stati Uniti. Altri si sono arricchiti
grazie ai servizi prestati durante molto tempo in azioni di terrorismo e
aggressioni che sono costate molto sangue al nostro popolo. Questi gruppi
hanno sempre meno prestigio e influenza. Tutti ricordano quanto avvenuto
nella Florida, dove loro hanno commesso numerose frodi elettorali in cui
sono dei veri esperti, e lei ha ottenuto la vittoria per solo 518 voti. Non
voglio umiliarla frugando in questo sordido e sgradevole fatto. Preferisco
soltanto dirle con franchezza che gli errori a cui la conducono i suoi
impegni con la mafia cubano-americana possono essere decisivi in senso
negativo nelle prossime elezioni.
>
> Il popolo statunitense è già stanco della vergognosa influenza che i
suddetti gruppi esercitano nella politica estera e interna di un paese tanto
importante. La sua dipendenza dai riferiti gruppi finirà per farle perdere
molti voti, e non soltanto nella Florida bensì in tutto il paese.
>
> Il divieto agli statunitensi di viaggiare a Cuba, accompagnato da brutali
minacce di repressione viola un principio costituzionale e un diritto del
quale sono sempre stati fieri i cittadini del suo paese. Dimostra, inoltre,
paura politica.
>
> Quando Cuba senza vacillamenti né timori aprì le porte, con pochissime
eccezioni, alla grande massa di emigrati affinché visitassero il paese
d'origine; quando anche in data recente le visite sono state autorizzate con
il semplice tramite dell'abilitazione del passaporto ogni due anni, affinché
possano viaggiare ogni volta che lo desiderino, lei applica spietate e
inumane misure contro le famiglie cubane, e ciò oltraggia la loro cultura e
le loro tradizioni ancestrali. Vietare ai cubani residenti, nazionalizzati o
meno, di visitare i loro familiari più prossimi, anche moribondi, in un
periodo non minore di tre anni, è una crudeltà inqualificabile. Non pochi
cubani-americani pensano già a promuovere un voto di castigo.
>
> Lei, per ragioni strettamente elettorali, passando al di sopra delle
Risoluzioni approvate da quasi tutti i membri delle Nazioni Unite, ha appena
adottato nuove e più severe misure economiche contro il popolo cubano, che
l'opinione pubblica mondiale e la stragrande maggioranza della stessa
opinione pubblica degli Stati Uniti aborriscono.
>
> Il peggio della sua dissennata e barbara politica contro Cuba è che lei e
il suo gruppo di assessori prossimi avete dichiarato senza alcun pudore il
vostro proposito di imporre mediante la violenza la cosiddetta transizione a
Cuba, qualora io morisse in carica; ovviamente, non esitano a confessare che
cercheranno di accelerare la suddetta transizione il più possibile. Lei
conosce molto bene cosa vuol dire ciò nel linguaggio mafioso.
>
> Tuttavia, forse la cosa più cinica è stata quella di annunciare che le
prime ore sarebbero decisive, perciò l'idea è quella di impedire dopo, ad
ogni costo, in qualsiasi circostanza, che una nuova direzione politica e
amministrativa conduca il nostro paese, ignorando così assolutamente la
Costituzione cubana, le facoltà dell'Assemblea Nazionale e della Direzione
del nostro Partito, e le funzioni che la Legge fondamentale e le più alte
istituzioni del popolo hanno concesso -come in ogni parte del mondo- a
coloro che hanno le responsabilità pertinenti per assumere subito tale
compito.
>
> Siccome ciò è possibile soltanto con l'invio di truppe che occupino punti
chiave del paese, si sta proclamando il proposito di intervenire
militarmente nella nostra patria. Perciò il 14 maggio le ho inviato in
anticipo i miei saluti per il ruolo di Cesare da lei assunto, che ho preso
dai gladiatori costretti a combattere fino a morire nel circo dell'antica
Roma.
>
> Lei deve sapere che la sua marcia contro Cuba non sarà per niente facile.
Il nostro popolo resisterà alle sue misure economiche non importa quali esse
siano. Quarantacinque anni di lotta eroica di fronte al blocco e alla guerra
economica, alle minacce, alle aggressioni, ai piani di assassinii dei
leader, al sabotaggio e al terrorismo non hanno indebolito bensì rafforzato
la Rivoluzione.
>
> Quarantatré anni fa, l'invasione a baia dei Porci fu annullata in meno di
66 ore di combattimento senza tregua, malgrado i calcoli di brillanti
esperti.
>
> Alcuni degli attuali dirigenti della Rivoluzione hanno vissuto quella
singolare esperienza in cui pochi uomini, con solo sette fucili a
disposizione, riuscirono a sconfiggere, con le armi strappate al nemico in
combattimento, le forze armate di Batista, che contavano 85 mila uomini
sulle armi, assessori statunitensi, ed erano equipaggiate e addestrate dagli
Stati Uniti.
>
> Un anno e sei mesi dopo Girón, in ottobre di 1962, la minaccia reale di un
attacco nucleare non fece ammiccare nemmeno un combattente cubano. Nessuna
ispezione al nostro territorio fu da noi autorizzata, malgrado quanto
convenuto dalle due superpotenze.
>
> Decine di anni di guerra sporca, sabotaggi e terrorismo, in cui hanno
avuto uno spiccato ruolo molti dei suoi attuali amici di Miami, non hanno
potuto piegare Cuba.
>
> Il crollo del campo socialista europeo e della stessa URSS, che ci privò
di mercato, combustibile, alimenti e materie prime, con un blocco rafforzato
dalle Leggi Torricelli, Helms Burton e altre misure non abbatterono il
popolo cubano e avvenne ciò che sembrava impossibile: resistemmo! Ciò che è
già nel sangue e nelle tradizioni dei patrioti cubani discendenti da quelli
che nell'ultima guerra contro il colonialismo spagnolo affrontarono,
corrosero e letteralmente sconfissero 300 mila soldati di Spagna, è proprio
quello spirito di lottare contro l'impossibile e vincere.
>
> Non è mio proposito, Signor Presidente degli Stati Uniti, mortificarla né
amareggiarla con questi ricordi. Compio semplicemente il desiderio di
illustrarla su Cuba, sul significato di un processo rivoluzionario vero e
profondo e su com'è il popolo che vuole guardare con disprezzo.
>
> Cuba conta oggi sulla popolazione di maggior cultura e coscienza politica
tra tutti i paesi del Terzo Mondo. Non è un popolo di fanatici; è un popolo
di idee. Non è un popolo di analfabeti e semianalfabeti, è un popolo dove
l'accesso agli studi di livello superiore è massivo e universale, così come
il coraggio e il patriottismo. Ai sogni di una società veramente giusta e
umana si aggiunge l'esperienza e la conoscenza, qualcosa che lei con il suo
fondamentalismo e il suo solito modo messianico di agire non potrà
facilmente capire.
>
> Oggi non siamo più un pugno di uomini decisi a vincere o morire. Siamo
milioni di uomini e donne che disponiamo delle armi sufficienti, più di
duecentomila ufficiali e capi ben preparati, che conoscono come devono
usarle nelle condizioni di guerra moderna e sofisticata, e un'enorme massa
di combattenti che conosco ugualmente bene i punti forti e deboli di coloro
che ci minacciano, malgrado le immense risorse belliche e la superiorità
tecnologica delle loro armi.
>
> Nelle condizioni odierne di Cuba, di fronte a un'invasione al paese, la
mia assenza fisica -sia per cause naturali o di altra indole- non farebbe il
benché minimo danno alla nostra capacità di lotta e resistenza. In ogni capo
politico e militare di qualunque livello, in ogni singolo soldato, c'è un
comandante in capo potenziale che sa cosa deve fare, e in certe situazioni
ogni uomo potrà diventare il suo proprio comandante in capo.
>
> Voi non potrete disporre di un giorno, di un'ora, di un minuto o un
secondo per impedire che la conduzione politica e militare del paese sia
assunta subito come previsto. Le ordini di ciò che dovrà farsi sono già
state date in anticipo. Ogni uomo e ogni donna sarà al suo posto di
combattimento, senza perdere un secondo.
>
> Le dissi ben chiaro il 14 maggio, in presenza di oltre un milione di
cubani che sfilarono davanti al suo Ufficio di Interessi, ciò che dovevo
fare e farei. E' il mio obbligo. Oggi lo ribadisco e suggerisco a lei e ai
suoi assessori che non inventino vendette vili contro il nostro popolo. Non
tentate pazze avventure quali operazioni chirurgiche o guerre di logoramento
con l'uso di sofisticate tecniche perché gli avvenimenti potrebbero
sfuggirvi dalle mani. Potrebbero succedere cose indesiderabili, che non sono
buone né per il popolo di Cuba né per il popolo degli Stati Uniti.
Potrebbero distruggere l'accordo migratorio, potrebbero provocare esodi
massivi che non saremmo in grado di impedire, potrebbero provocare una
guerra totale tra giovani soldati statunitensi e il popolo di Cuba, il che
sarebbe troppo triste.
>
> Posso assicurare che lei non vincerebbe mai quella guerra. Qui non troverà
un popolo diviso, etnie opposte o profonde differenze religiose, né ci
saranno generali traditori al comando delle nostre truppe; troverà un popolo
solidamente unito da una cultura, un sentimento solidale e un'opera sociale
e umana senza precedenti nella storia. Lei non guadagnerà la gloria con
un'azione militare contro Cuba.
>
> Il nostro popolo non rinuncerà mai alla propria indipendenza, né rinuncerà
mai ai propri ideali politici, sociali e umani.
>
> Cuba è stata assolutamente solidale quando c'è stato il doloroso e
ingiustificabile attacco alle Torri Gemelle. Quello stesso giorno abbiamo
esposto i nostri punti di vista, che oggi vengono confermati con precisione
quasi matematica. La guerra non è la via per porre fine al terrorismo e alla
violenza nel mondo. Quel tragico episodio è stato utilizzato come pretesto
per imporre al pianeta una politica di terrore e forza.
>
> Le misure contro il popolo di Cuba sono un'azione atroce e inumana. Cuba
può dimostrare che lei vuole distruggere un paese che ha salvato e continua
a salvare con i propri servizi medici centinaia di migliaia di vite nei
paesi poveri del mondo, che potrebbe anche essere capace di salvare tanti
cittadini poveri degli Stati Uniti quanti ne sono morti nelle Torri Gemelle,
cioè tre mila persone.
>
> Lei sicuramente conosce che negli Stati Uniti ci sono 44 milioni di
cittadini che non dispongono di assicurazione sanitaria, che in due anni 82
milioni di statunitensi hanno mancato in qualche momento di tale
assicurazione e quindi non potevano pagare il colossale prezzo di servizi di
salute che sono vitali. Un calcolo molto conservativo indica che tante
decine di migliaia di vite si perdono ogni anno negli Stati Uniti per tale
causa, forse trenta o quaranta volte in più di quelli che sono morti nelle
Torri Gemelle. Qualcuno dovrebbe fare i calcoli precisi. In un breve periodo
di cinque anni, Cuba è disposta a salvare la vita di 3 mila cittadini
statunitensi poveri. Oggi è perfettamente possibile prevedere ed evitare un
infarto che potrebbe essere mortale, e risolvere malattie che conducono
inevitabilmente alla morte. I tre mila statunitensi potrebbero viaggiare al
nostro paese con un familiare accompagnante e ricevere trattamento in modo
assolutamente gratuito.
>
> Voglio farle una domanda, signor Bush. Si tratta di una questione etica e
di principi. Sarebbe disposto lei a concedere a questi cittadini
autorizzazione per viaggiare a Cuba in un programma destinato a salvare una
vita per ognuno dei morti nell'atroce attacco alle Torri Gemelle? Se loro
accettassero i suddetti servizi e decidessero di venire, sarebbero puniti?
>
> Si dimostri al mondo che c'è alternativa all'arroganza, alla guerra, al
genocidio, all'odio, all'egoismo, all'ipocrisia e alla menzogna!
>
> In nome del popolo di Cuba,
>
>
> Fidel Castro Ruz
>
> 21 giugno 2004


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