"Ridurre le tasse ai ricchi farà bene ai poveri"



CONTINUANO A PRENDERCI PER IL CULO
"Ridurre le tasse ai ricchi farà bene ai poveri"

Sul "Sole 24 ore" di domenica 16 maggio 2004, Renato Brunetta, autorevole
economista (oltre che europarlamentare) di Forza Italia ha scritto un
elaborato articolo sul progetto di abbassamento delle aliquote Irpef che il
Governo sta per lanciare. Brunetta dice :

… nessuno deve scandalizzarsi se lo sconto fiscale, sul quale Berlusconi e
Tremonti stanno tanto insistendo in questi giorni, dovrebbe destinare la
maggior parte delle risorse ai redditi più elevati. Il primo "modulo" della
nuova Irpef è entrato in vigore dall'anno scorso è ha riguardato
esclusivamente i redditi più bassi. Quindi adesso è giusto che tocchi agli
altri ( i redditi più alti).
… l'aliquota che verrà abbassata è talmente alta che quelli che la
dovrebbero pagare preferiscono evaderla : abbassandola li si incoraggerà
quindi a pagare il dovuto. "Meglio prendere da costoro il 33%  piuttosto
che non prendere niente col 45%".
… Infine ridurre le tasse a chi ha maggiore capacità di spesa farà
aumentare i consumi.

A queste tre idee del professor Brunetta (che spalleggia il progetto
governativo) rispondiamo così :   

1. gli sgravi Irpef introdotti per i redditi più bassi ammontano a 5,5
miliardi di euro e hanno prodotto risparmi oscillanti fra i 200 e i 300
euro annui : cioè fra i 16 e i 25 euro al mese. Quei risparmi, tuttavia
(questo Brunetta non lo dice) sono stati ampiamente erosi dall'incremento
delle tasse locali, aumentate nel 2003 di oltre 3 miliardi, e
definitivamente azzerati dalla mancata restituzione del fiscal drag. I
prossimi sgravi fiscali concentrati sui redditi più elevati, dovrebbero
ammontare invece a circa 12 miliardi, cioè più del doppio di quelli
riservati ai redditi più bassi. Essi produrranno agli euromilionari ( =
miliardari) risparmi di parecchie migliaia di euro.
2. se non sono capaci di costringere chi ha redditi mastodontici a pagare
le tasse e sperano di convincerli a farlo riducendogliele enormemente,
allora neanche a noi ce le trattengano in busta paga : faremo come loro.
3. quando poi Brunetta scrive che "L'aumento dei redditi ricchi comporterà
un aumento dei loro consumi nel lusso e quindi avrà un effetto
redistributivo di mercato, e un forte connotato sociale" sembra voler dire
che se, ad esempio, un calciatore di successo si comprerà una terza
Ferrari, o un top manager  spenderà alcuni miliardi per un nuovo panfilo, i
disoccupati o le famiglie operaie che fanno fatica ad arrivare a fine mese
dovranno esserne lieti perché ne ricaveranno sicuro giovamento.
E' da scemi credere che l'aumento di redditi già elevati si tradurrà in
consumi "stimolanti" l'economia. I soldi in più che avranno verranno
buttatti nelle speculazioni in borsa o sull'acquisto di immobili
(aumentandone il prezzo per tutti). Solo le riduzioni fiscali dei redditi
bassi si tradurrebbe in consumi di cui hanno bisogno.

( a cura dello Slai Cobas Ansaldo Camozzi )