Comunicato Stampa su estradizione Cesare Battisti e fuoriusciti in Francia



Un libro racconta le vie di fuga dei
latitanti del terrorismo di sinistra

Dalla Francia al Nicaragua, dall'Argentina alla Libia fino alle isole
sperdute dell'Oceano Pacifico: sono queste le vie di fuga dei 163 latitanti
del terrorismo di sinistra ricercati dalle autorità di Polizia
italiane. Daniele Biacchessi, giornalista di Radio 24 e scrittore, le ha
ripercorse nel libro, edito da Mursia: VIE DI FUGA, storie di clandestini e
latitanti. Una mappa inquietante sulle modalità della fuga, sulle coperture
e sui silenzi che hanno segnato negli anni la latitanza dei protagonisti
degli anni di piombo. Il libro prende le mosse dalla Francia, dove vive il
gruppo di latitanti più numeroso. Scrive Biacchessi: "Solo pochissimi
sostengono ancora idee di lotta armata. I più si sono sposati, sono
integrati, in tasca hanno il permesso di soggiorno e pagano tasse allo
Stato francese. L'ex brigatista Roberta Cappelli (esponente della colonna
romana) è architetto; Luigi Rosati, ex Potere operaio è etnomusicologo,
Gianfranco Pancino è un medico stimato, Gianni Mainardi è proprietario di
un ristorante (..). altri invece fanno i venditori ambulanti, imbianchini,
muratori. Qualcuno
è alla deriva tra alcoolismo e tossicodipendenza.". Dalla Francia
all'America Latina dove i latitanti "rossi" si dividono tra Nicaragua e
Argentina. Vive a Managua per esempio Alessio Casimirri,
ricercato anche per la strage di via  Fani e l'omicidio Moro; mentre
Leonardo Bertulazzi, brigatista della prima generazione, condannato a
ventisette anni di reclusione per associazione sovversiva e banda armata
vive oggi a Buenos Aires in attesa che la Corte suprema argentina si
esprima sulla richiesta di estradizione respinta dal tribunale federale."A
rendere complesso il rientro in Italia dei latitanti del terrorismo vecchio
e nuovo sono i cosiddetti "trattati della discordia", cavilli burocratici,
discordanze tra codici di procedura penale dei vari Paesi. Basti pensare
che Italia, Francia, Germania, Austria , Lussemburgo, Olanda e Grecia non
hanno ancora inserito nel loro codice di procedura penale il mandato
d'arresto europeo firmato in sede Ue a Laeken." scrive Biacchessi, " Con
Paesi extra europei le cose sono ancora più complicate. Non esiste trattato
di estradizione firmato tra Italia e Nicaragua. Tra l'Argentina e l'Italia
c'è un trattato firmato nel 1987 e diventato legge nel nostro paese cinque
anni dopo; tra Italia e Algeria c'è un trattato del luglio del 2003 che
prevede  "l'estradizione per fatti che la legge di entrambi le parti
punisce con una pena superiore a un anno.Non esistono invece accordi
bilaterali con quasi tutti i Paesi del Centro e del Sud America e con
quelli asiatici. In alcuni casi si fa riferimentoa norme che risalgono
all'Ottocento. E' così per Bahams, Bolivia, Costa Rica, Cuba, El Salvador,
Messico, Venezuela, Uruguay, Singapore e Sri
Lanka. Sul piano giuridico le vie di fuga restano in gran parte aperte"

Per informazioni
Mursia comunicazione
02 67378502
email press at mursia.com